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Verità e realtà del Sacrificio Eucaristico (Parte III)

Liturgia08 Aprile 2021
Testo dell'audio

Quindi è chiaramente espresso nella Sacra Scrittura che la prima celebrazione dell’Eucaristia, che nostro Signore predispose per la vigilia della Sua passione, alla presenza dei Suoi Apostoli, fu un vero Sacrificio e un pasto sacrificale. – Il Sacrificio è stato compiuto con le parole: “Questo è il Mio Corpo; questo è il Mio Sangue” perché con queste parole, il Corpo e il Sangue di Cristo sotto le apparenze del pane e del vino vennero posti nello stato sacramentale del sacrificio, cioè, essi furono sacrificati per adorare e placare la Divina Maestà. – La dichiarazione che questa azione e cambiamento è stato un vero Sacrificio, un reale atto sacrificale, è contenuto nelle ulteriori parole: “che sarà dato o spezzato per voi; – che sarà versato per voi e per molti”. Esse designano e testimoniano questo, cioè il sacrificio del Corpo eucaristico che si svolge in quel momento, e similmente lo spargimento del Sangue eucaristico poi avvenuto nel calice; designano, quindi, il Corpo e il Sangue di Cristo sotto le apparenze sacramentali come un vero e proprio Corpo sacrificato e come un Sangue veramente e realmente sacrificato.

Prima della sua morte Cristo non solo ha offerto Se stesso in modo incruento, ma ha anche istituito un perpetuo Sacrificio incruento. Questo si dimostra facilmente. Con le seguenti parole: “Fate questo in memoria di Me” (Hoc facite in meam commemorationem – Luca 22, 19), il Signore comandò ai Suoi Apostoli ed ai loro successori nella dignità sacerdotale (1 Cor. 11, 24 – 27) di fare lo stesso (hoc) che Egli aveva fatto, fino al Suo ritorno alla fine dei tempi, cioè offrire continuamente il Sacrificio Eucaristico che aveva appena compiuto in loro presenza. Con questo comando, come naturale conseguenza, ha anche impartito loro il potere della consacrazione, o dell’offerta di sacrifici, cioè li fece sacerdoti della Nuova Legge. “Così nostro Signore ha istituito il Sacrificio Eucaristico, e ha voluto trasmettere il potere di offrirlo solo ai sacerdoti, cui spetta parteciparvi e distribuirlo agli altri.

Alcune circostanze in cui fu celebrata e istituita l’Eucaristia dal Signore, servono a sviluppare ulteriormente il suo carattere sacrificale, e confermare le prove già tratte dalle parole dell’istituzione. Il nostro Salvatore ha chiamato il Suo Sangue, contenuto e versato nel calice, il sangue del Nuovo Testamento (Matteo 26, 28). La parola testamento ha qui un duplice significato; vale a dire, alleanza ed eredità. – Cristo è il mediatore di un’alleanza migliore, che è stabilita su promesse migliori (Ebrei 8, 6), e quell’alleanza è la nuova alleanza di grazia.

Pertanto il Sangue di Cristo era presente ugualmente nel calice così come sulla Croce il Sangue dell’Alleanza, cioè il Sangue in cui è stata stabilita la nuova Alleanza di Grazia. Di conseguenza, il Sangue di Cristo non solo non deve essere stato prima sacrificato sulla Croce, ma in precedenza offerto nel calice come sangue sacrificale. Ciò è richiesto dal contrasto qui evidentemente reso fra l’istituzione della vecchia e della nuova alleanza; per cui le parole del nostro Salvatore: “Questo è il Mio Sangue, il sangue della nuova alleanza“, contengono una distinta allusione alle parole: “Questo è il sangue dell’alleanza che il Signore ha fatto con voi” (Esodo 24, 8), le parole pronunciate da Mosè dopo l’istituzione del patto dell’antica legge, quando asperse il popolo con il sangue. Ai piedi del monte Sinai, Dio strinse una solenne alleanza con il popolo eletto Israele. Il Signore diede le Sue leggi e promesse; il popolo promise obbedienza alle istruzioni e ai regolamenti contenuti nel libro dell’alleanza, e poi furono aspersi con “il sangue dell’alleanza“.

Questo sangue dell’Antica Legge era sangue sacrificale perché era stato consacrato mediante l’offerta di olocausti. – L’alleanza che Dio, tramite Mosè, stipulò con gli Israeliti, era solo una figura della nuova e migliore alleanza che Dio, per mezzo di Gesù Cristo, ha formato con l’umanità. Ma per essere la controparte e il completamento della vecchia alleanza, la nuova doveva essere stabilita mediante un sacrificio e sigillata con il sangue sacrificale.

Quindi ne consegue che il Sangue Eucaristico, che scorreva nel calice per il suggellamento del nuovo patto, era il Sangue sacrificale di Gesù Cristo sparso per la gloria di Dio. Questa celebrazione dell’Eucaristia stabilita da nostro Signore è divenuta, di conseguenza, un vero e reale sacrificio. – Il patto migliore, il cui autore e garante (Ebrei 7, 22) divenne Gesù Cristo, non è semplicemente un’alleanza tra Dio e il rigenerato, ma, oltre ciò, una eredità. Ciò che Cristo ci ha lasciato in eredità durante l’Ultima Cena è nient’altro che il Suo Corpo sacrificale e il Suo Sangue sacrificale, il Sacrificio eucaristico insieme a tutti i beni e le grazie della redenzione ivi inclusi.

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