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V domenica dopo Pasqua

Omelie di un domenicano per l'anno liturgico22 Maggio 2022
Testo dell'audio

Amen, amen, Io vi dico: qualunque cosa domanderete al Padre nel Mio nome, ve la concederà

Nostro Signore spesso inizia il Suo insegnamento con le parole: Amen, Io vi dico. Solo nel Vangelo di san Giovanni troviamo un’espressione più enfatica, con la parola “Amen” ripetuta: Amen, Amen, Io vi dico. “Amen” è una parola ebraica che significa “fedele” o “fedelmente”. Nell’Apocalisse di san Giovanni, Cristo la usa anche come titolo per Sé stesso. Quindi, quando la ripete in questo modo, significa qualcosa come: “Io, il Fedele, vi dico fedelmente”. Ma se la troviamo così ripetuta solo nel Vangelo di san Giovanni, la ragione sembra essere che il Vangelo di san Giovanni ci parla dei misteri più grandi, di cose che gli uomini trovano particolarmente difficili da credere, e sulle quali quindi hanno bisogno di maggiori rassicurazioni. Così, nel Vangelo di san Giovanni, Cristo usa questo doppio Amen quando al rabbino Nicodemo dice che Egli porterà gli uomini nel Regno di Dio per mezzo dell’acqua, e quando dice alle folle di Cafarnao che le nutrirà con la Sua carne e il Suo sangue. 

Perché usa qui questa espressione? Amen, amen, Io vi dico: qualunque cosa domanderete al Padre nel Mio nome, ve la concederà. Evidentemente perché anche questo è uno dei più grandi misteri: il potere della preghiera fatta nel nome di Cristo. Il nostro Salvatore sa che gli uomini trovano difficile credere che Dio sia veramente interessato alle loro preghiere. Anche i credenti, poiché non Lo vedono ancora, immaginano facilmente che Dio sia lontano da loro. Perciò, per guarirci da questa falsa idea, non vi dico – afferma Cristo – che pregherò il Padre per voi. Sembra strano. Non leggiamo in san Paolo che Gesù è sempre vivo per intercedere per noi (Eb 7,25)? E san Giovanni dice che se qualcuno di noi pecca, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo, il Giusto (1 Gv 2,1). Ma se è Lui il nostro avvocato, che è sempre vivo per intercedere per noi, come può dire qui, non dico che pregherò il Padre per voi? Lo spiega in quanto segue: poiché lo stesso Padre vi ama perché avete amato Me. In altre parole, se intercede per noi, non è per cercare di indurre il Padre Suo a interessarsi di noi. Guardando a Cristo con amore, Dio Padre ci guarda già con amore. Se l’agricoltore guarda la vite, non può fare a meno di vedere anche i tralci. Se ama la vite, non può non amare i tralci. 

Nostro Signore in questo Vangelo Si rivolge agli undici Apostoli come gruppo. Giuda è già andato via. Perciò la Sua promessa sul potere della preghiera fatta nel Suo nome è una promessa fatta alla Chiesa. Promette che quando la Chiesa pregherà il Padre in Suo nome, la sua preghiera sarà esaudita. Questo è il motivo per cui alla Messa e nell’Ufficio divino, ad esempio ai Vespri o a Compieta, terminiamo le nostre preghiere dicendo Per Dominum nostrum Iesum Christum, ‘per Nostro Signore Gesù Cristo’, o Per Christum Dominum nostrum, ‘per Cristo Nostro Signore’. È così che gli Apostoli ci hanno insegnato a pregare, nel Suo nome, come facevano essi stessi. Nella parte silenziosa della Messa, quando il sacrificio di Nostro Signore è presente sull’altare, e il sacerdote prega più intensamente per i bisogni di tutto il popolo, fa questa preghiera, per Christum Dominum nostrum, più volte. Ripete queste parole o simili nove volte, pregando il Padre in nome del Suo Figlio. Ma anche quando non usiamo queste stesse parole, preghiamo ancora nel nome di Cristo ogni volta che chiediamo ciò che è utile per la nostra salvezza. Il nome “Gesù”, infatti, significa “Salvatore”; quindi pregare per la nostra salvezza con fede in Lui è già pregare nel Suo nome.

Quando la Chiesa prega nel nome di Cristo, la sua preghiera è esaudita. A volte ciò accade in modo straordinario. Ricordate il brano degli Atti degli Apostoli, in cui san Pietro venne arrestato e tenuto in prigione. Il re Erode non volle correre rischi: pose un soldato su ciascun lato di san Pietro, lo stesso Pietro venne incatenato con due catene e furono poste guardie appena fuori della prigione. Ma san Luca ci dice che mentre avveniva ciò, una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. Che successe? Dio mandò un Angelo dal Cielo per liberare san Pietro con un miracolo. Abbiamo ancora le catene cadute dalle sue mani. Sono conservate nella Chiesa di San Pietro in Vincoli, a Roma. 

Oppure prendiamo l’esempio di Ario, diversi secoli dopo. Ario era l’eretico che sosteneva che Gesù Cristo non è veramente Dio, ma solo una creatura molto elevata. La Chiesa scomunicò Ario, ma Ario conquistò l’imperatore romano alla sua eresia. L’imperatore romano iniziò a mandare in esilio i vescovi ortodossi, come sant’Atanasio, e a proteggere quelli eretici. Fu un periodo terribile per i fedeli cattolici. L’imperatore decise che Ario doveva essere reintegrato nella sua posizione e fu organizzata una splendida cerimonia per scortarlo con onore alla sua chiesa. Era l’eroe del momento. I fedeli pregavano che Dio intervenisse per rivendicare la verità della divinità di Cristo. Nel mezzo della processione Ario si sentì male, andò a riposare in un luogo privato, e pochi minuti dopo, quando la gente andò a cercarlo, lo trovò morto. Dio aveva ascoltato le preghiere del Suo popolo. 

Un altro esempio. Nel XVI secolo scoppiò la riforma protestante. Intere nazioni furono strappate alla Chiesa. Città dopo città, le chiese furono vandalizzate, i monasteri chiusi e mai riaperti, i sacerdoti messi a morte. Ai sapienti dell’epoca – sapienti di una sapienza meramente umana – sembrava essere questo un colpo dal quale la Chiesa non si sarebbe mai ripresa. Ma i fedeli pregavano, i vescovi ortodossi pregavano e offrivano la Messa, e i religiosi, dove erano sopravvissuti, imploravano Dio che avesse pietà. Dio ascoltò le loro preghiere. Come? Convertì un intero continente, per sostituire ciò che era andato perduto. La stessa beata Vergine Maria apparve, a Guadalupe, nel cuore delle Americhe, Colei che la Chiesa chiama “la Mediatrice di tutte le grazie”. Nel giro di pochi anni, milioni di anime furono battezzate e ciò che era andato perduto nel vecchio mondo fu riacquistato nel nuovo. 

Questi sono i grandi momenti della storia. Ma non pensate che le parole di Cristo si applichino solo a eventi così drammatici. Ogni domenica, ogni giorno, ogni ora, la Chiesa prega il Padre nel nome di Cristo. Nessuno di noi sarebbe qui oggi se non fosse per le grazie che queste preghiere hanno ottenuto per noi, anche prima che nascessimo. E noi, a nostra volta, con le nostre preghiere, otteniamo grazie per noi e per gli altri, anche per coloro che non sono ancora nati. Nessuna forza umana, nessuna forza creata può impedire che questa opera continui e porti frutti. Rendendoci parte del Suo Corpo, come i tralci sono parte della vite, Cristo ci ha reso partecipi del Suo potere di pregare e ottenere benedizioni dal Padre. Usiamo, quindi, di questo potere; cambiamo il mondo con le nostre preghiere.

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