Una meraviglia a cielo aperto

In russo la parola Кремль (kreml’), da cui Cremlino, significa castello, cittadella fortificata. Il termine si riferisce al complesso di edifici presente all’interno delle città russe risalenti al periodo medievale, ma nel linguaggio corrente indica principalmente il più conosciuto fra i cremlini, il Cremlino di Mosca.
Fin dalla preistoria
I primi stanziamenti umani nel territorio che ospita attualmente il Cremlino risalgono all’età del bronzo (II millennio a.C.) e nel punto in cui sorge la Cattedrale dell’Arcangelo Michele sono stati rinvenuti reperti di un insediamento risalente alla prima età del ferro.
Le più antiche testimonianze documentali dell’esistenza del Cremlino – nato come fortificazione, sono degli almanacchi risalenti al 1147. Le prime roccaforti vengono erette nel 1156. Successivamente esso diviene residenza dei Principi di Mosca. Nel XIV secolo il territorio del Cremlino si espande: vengono costruite palizzate di tronchi di quercia e vengono edificate altresì le prime chiese in pietra.
Il centro della cittadella diviene la Piazza delle Cattedrali, delimitata da importanti costruzioni: come la Basilica Uspenskij (Cattedrale della Dormizione), chiesa madre del Granducato di Moscovia costruita dall’architetto italiano Aristotele Fioravanti il cui nome ricorda il dogma ortodosso che differisce in parte da quello cattolico dell’Assunzione di Maria in Cielo;
la Basilica Blagoveščenskij, chiesa privata degli Zar ed i cui Abati sono stati confessori personali della Famiglia Imperiale fino agli inizi del XX secolo;
il Palazzo Granovitij (Palazzo delle Faccette), ovvero l’edificio civile più antico ancora conservato a Mosca, realizzato dagli architetti italiani Aristotele Fioravanti, Marco Ruffo e Pietro Antonio Solari, dove si svolsero i ricevimenti solenni degli Zar, le cerimonie di incoronazione, i banchetti e gli atti pubblici;
la Cattedrale dell’Arcangelo Michele, cripta dei Principi e degli Zar russi, con le tombe di Ivan il Grande, Ivan il Terribile e dello Zar Pietro II.
Infine, il Campanile Ivan Velikij, conosciuto anche come Campanile di Ivan III il Grande, che con i suoi 81 metri di altezza è la torre più alta del Cremlino di Mosca e costituisce il centro geografico della Capitale.
Dal secolo XVII al secolo XIX vennero eretti anche edifici non religiosi e la cittadella acquisì una sua completezza. Nel XVIII secolo vengono eretti il grande palazzo dell’Arsenale e il palazzo del Senato.
Dai disastri napoleonici a simbolo dell’Urss
Nel 1812 Mosca subì l’assedio dell’esercito napoleonico. Ritirandosi, Napoleone diede ordine di far saltare tutte le costruzioni del Cremlino. La maggior parte delle cariche non esplose, ma i danni furono notevoli.
Con l’avvento dell’Unione Sovietica il Cremlino divenne uno dei simboli del nuovo corso. Tra il 1935 ed il 1937, le aquile bicipiti sulla sommità delle torri principali vennero sostituite da stelle a cinque punte di rubino. Nel 1934 venne eretto l’edificio del Presidium, sede del Soviet Supremo (il parlamento dell’URSS), e nel 1961 il Palazzo di Stato del Cremlino, inizialmente denominato Palazzo dei Congressi, perché concepito soprattutto per ospitare le riunioni del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS). Ribattezzato Palazzo di Stato del Cremlino nel 1992, da allora viene utilizzato per ospitare eventi, fra cui le fasi finali del Campionato del mondo di scacchi e concerti di rilievo internazionale.
Dal 1955 il Cremlino è aperto ai visitatori. Dichiarato nel 1990 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, si dimostra un autentico museo a cielo aperto.
Questo testo di Emanuele Gagliardi è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it