Sulla liceità morale della vaccinazione

La vaccinazione anti-Covid è oggi al centro del dibattito politico e sanitario, ma talvolta anche morale, in un clima di emotività, che falsa spesso i termini della questione. Giunge dunque opportuno l’intervento del prof. Roberto de Mattei con uno studio dal titolo Sulla liceità morale della vaccinazione (Edizioni Fiducia, pp. 74, euro 10.00), che si presenta come «una risposta chiara ed esauriente a coloro che considerano la vaccinazione contro il Covid-19 in sé illecita».
Il problema in sintesi è questo: «dal punto di vista della morale cattolica e naturale, vaccinarsi contro il coronavirus SARS-CoV-2, è lecito o no, dal momento che i vaccini, attualmente disponibili utilizzano linee cellulari provenienti da feti abortiti»? Ricevendo questi vaccini o, se sono medico, iniettandoli, mi rendo complice dell’aborto, commettendo quindi un peccato grave?
Il prof. de Mattei distingue innanzitutto il problema scientifico da quello morale, che è al centro della sua trattazione (pp. 5-10). Per esaminare questo punto cruciale, ricorda innanzitutto i princìpi di fondo della teologia morale, richiamandosi all’insegnamento di sant’Alfonso Maria de’ Liguori e dei più sicuri moralisti del Novecento, fino al Magistero di Giovanni Paolo II, nell’enciclica Veritatis splendor (pp. 10-20). Sulla base di queste premesse, approfondisce il problema della cooperazione al male, applicandolo al caso concreto dei vaccini provenienti da cellule fetali (pp. 20-30).
Ci sono sostanzialmente due tesi che negano la liceità della vaccinazione anti-Covid: la prima tesi la considera illecita in quanto funzionale all’industria dell’aborto; la seconda la considera illecita per i danni che provoca alla salute fisica. Il prof. de Mattei affronta accuratamente sia la prima tesi (pp. 31-46) che la seconda (pp. 47-52), per affrontare poi il tema delicato dell’obbligo del vaccino (pp. 52-60). Nelle pagine successive (pp. 61-74) vengono confutate altre obiezioni, richiamando ognuno alla propria responsabilità.
La posizione del prof. de Mattei non è diversa da quella espressa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede l’8 settembre 2008 e il 21 dicembre 2020, mentre si distanzia dalla dichiarazione di alcuni prelati del 12 dicembre 2020 e, soprattutto da molte prese di posizione diffuse via web, prive di credibilità scientifica e di fondamento teologico e morale.
Veronica Rasponi, Corrispondenza Romana – 17 Marzo 2021