Su Radici Cristiane una guida per i problemi morali: S. Alfonso de’ Liguori

L’editoriale del numero di settembre di Radici Cristiane, editoriale scritto dal direttore della rivista, il Prof. Roberto de Mattei, propone Sant’Alfonso Maria de’ Liguori quale «guida per i problemi morali del nostro tempo». «Pio XII lo proclamò celeste Patrono di tutti i Confessori e Moralisti – si legge – Giovanni Paolo II lo definì «il maestro della morale cattolica»; Benedetto XVI ritenne il suo insegnamento «di grande attualità»: davvero l’esempio di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nella nostra epoca confusa e disorientata, in cui tanti problemi morali si pongono nella vita quotidiana, rappresenta una luce che illumina i nostri passi, ci conforta e ci guida».
In Attualità viene proposto un interessante intervento del prof. Alexandre Del Valle, esperto di geopolitica, dal titolo curioso: «Ecco come abbattere un regime»: «Oggi influenzare l’opinione pubblica, creare il consenso delle masse, consentire ad una minoranza di divenire maggioranza si può – scrive il prof. Del Valle – per riuscirvi, è sufficiente seguire alcune tecniche precise, scientifiche, collaudate. Anche perché, come disse Étienne de la Boetie, esiste una «tendenza degli uomini ad accettare di essere dominati».
Un altro interessante articolo è quello scritto dal sen. Riccardo Pedrizzi, «Proprietà sotto attacco»: «Da una parte – afferma l’autore – c’è chi avanza proposte, che vanno in direzione contraria alla ripresa economica, suggerendo di tassare i consumi e l’industria delle costruzioni; dall’altra, col blocco degli sfratti, si attacca quella proprietà immobiliare, che già è nel mirino dei grandi centri finanziari, che ne sognano la soppressione con conseguente confisca degli immobili. Urge il ricorso al principio di sussidiarietà».
Il Dossier è dedicato al Trentino, terra di profonda santità, radicata nei secoli: a partire dal patrono del capoluogo, Trento, san Vigilio, che divenne, per volere di sant’Ambrogio, il terzo vescovo della Diocesi, col preciso intento di evangelizzare una zona ancora in maggioranza pagana. Finì martire come i suoi tre collaboratori, Sisinnio, Martirio e Alessandro. I Santi patroni della regione, invece, hanno le più disparate origini geografiche: a parte il beato Enrico, nato a Bolzano, figurano i tedeschi sant’Ulrico e san Corbiniano, l’africano san Zeno, l’inglese santa Valburga, gli austriaci sant’Albuino e san Floriano, la belga santa Gertrude e l’omonima bresciana. Ad accomunare tutti, è comunque la profonda fede, gravida di conversioni.
Anche recentemente Trento ha dato un nuovo martire alla Chiesa, si tratta del beato Mario Borzaga, trucidato a soli 27 anni, mentre si trovava in missione in Laos, dai guerriglieri comunisti del Pathet Lao.
Da poco, per la precisione un anno fa, la Conferenza episcopale campana ha dato il nulla osta anche all’avvio della causa di beatificazione di Francesco II, re delle Due Sicilie, che, perso il Trono, si ritirò per cure presso la cittadina termale di Arco in incognito, qualificandosi come “duca di Castro” o “signor Fabiani”. Ma tutti già all’epoca ne notarono la profonda fede.
Anche san Romedio, tedesco, di natali nobili, si diede alla vita eremitica, laddove oggi sorge un santuario a lui intitolato nella Val di Non. La cappella più antica fu costruita nell’XI secolo sulla tomba del santo, utilizzando le pietre portate dai pellegrini del tempo.
A proposito di fede, conservare le tradizioni religiose, organizzare processioni, feste e celebrazioni patronali e liturgiche, promuovere la devozione al Sacro Cuore sono alcuni dei motivi, che hanno giustificato nel 1983 la ricostituzione degli Schützen, come ha dimostrato la partecipata mostra su “Difesa territoriale, valori e tradizioni nel Tirolo meridionale”, allestita a Trento dalla Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma.
Sul numero viene pubblicata anche la seconda parte dell’intervento del card. Raymond Leo Burke, dedicato a santa Kateri Tekakwitha, che, con la sua vita e le sue preghiere per noi, ci invita, con la Vergine Maria, a guardare a Cristo sulla Croce ed a trovare in Lui tutta la nostra felicità. Ci invita ad essere uno con Cristo sul Calvario attraverso la nostra partecipazione alla santa Eucaristia, ad essere uno con Cristo nell’effusione della Sua vita nell’amore di Dio e del prossimo.
In Storia si parla dello Spedale degli Innocenti, sito in piazza Santissima Annunziata, a Firenze: il 5 febbraio 1445 fu qui deposta, sulla “Pila”, Agata Smeralda, la prima bambina accolta. Nonostante le cure, la piccola visse solo pochi mesi. Eppure da allora, questa struttura divenne una meravigliosa testimonianza di accoglienza e di sostegno all’infanzia ed alla maternità. Il complesso architettonico, uno splendido capolavoro del Rinascimento, è costituito da una serie di edifici e corpi di fabbrica, dal portico sulla piazza alla chiesa, dai dormitori dei bambini ai chiostri sino alla sopraelevazione al di sopra del portico, che attualmente accoglie il Museo degli Innocenti.
Sempre nella sezione storica trova spazio anche un ampio articolo sul matrimonio tra Maria Teresa d’Austria-Este, figlia di Francesco IV e di Maria Beatrice di Savoia, donna di grande forza, coraggio e soprattutto di fede profonda, ed Enrico, duca di Bordeaux e conte di Chambord, che condivideva le medesime virtù della consorte, al punto ch’egli, ad un passo dal trono di Francia dopo la fine dell’Impero, vi rinunciò per non giungere a patti con la rivoluzione.
Tesori d’Italia si occupa del culto dell’arcangelo Michele: nel Reatino, infatti, vi sono due santuari particolarmente significativi, non solo per la loro bellezza intrisa di semplicità e natura, ma anche per il loro esser collegati a paesi piccoli, i cui abitanti tengono vive tradizioni religiose forti e profonde: sono i santuari di Varco Sabino e quello di Montorio in Valle e sono entrambi dedicati, per l’appunto, a san Michele arcangelo. Del resto, monte Sant’Angelo sul Gargano, la Sacra di San Michele in Piemonte, Mont Saint-Michel in Francia, Saint-Michael’s Mount in Inghilterra, sono tutti luoghi, che, secondo la tradizione, si collocano lungo una stessa linea retta, quella che traccia il colpo di spada con cui l’Arcangelo fece sprofondare Lucifero nell’inferno. Ebbene, lungo questa stessa linea si trova un altro luogo dedicato a san Michele, una grotta sul versante occidentale del monte Tancia, in provincia di Rieti. Ne parla Radici Cristiane.
In Arte e Letture si analizza l’opera di Andrea Mantegna, San Girolamo nel deserto. San Girolamo ha mantenuto nei secoli un ruolo di primo piano come modello di fede ed esempio di vita e questo spiega la sua ininterrotta fortuna e diffusione di raffigurazione nel campo del linguaggio artistico. Molto hanno giovato alla sua fama, la sua intensa vicenda umana ed i suoi altissimi talenti intellettuali e spirituali, ma anche i vari ordini monastici fondati sul suo esempio e nel suo nome, in particolare attorno al XV secolo, ciò di cui il quadro del Mantegna proposto è degno esemplare.
Chiudono il numero di Radici Cristiane le consuete rubriche: le News, L’arte racconta, le Letture consigliate, I lettori ci scrivono e l’Agenda di settembre.
Per informazioni ed abbonamenti su Radici Cristiane, consultare il sito www.radicicristiane.it