Su Radici Cristiane di maggio Lejeune, De Maistre ed epidemie

Tratta dei «Guerrieri serafici» al servizio della Chiesa l’editoriale proposto sul numero di maggio di Radici Cristiane dal direttore, il Prof. Roberto de Mattei: «La Chiesa non ha mai professato il pacifismo – scrive – Oggi si confonde la pace, che è la tranquillità nell’ordine della legge naturale e divina, con il pacifismo, che è un atteggiamento di rinuncia alla Verità ed alla lotta per affermarla. Pacifici, ma non pacifisti, furono, nella Chiesa, i guerrieri serafici: guerrieri senza odio, guerrieri mossi dall’amore di Dio e pronti per questo amore a fare l’olocausto della propria vita. Oggi più che mai abbiamo bisogno di guerrieri disposti a combattere ed a morire per Cristo in un mondo che gli volta le spalle».
In Attualità si torna a parlare di intelligenza artificiale, che – si legge – «non potrà mai sostituire la persona umana, a meno che Dio non infonda in essa un’anima spirituale. E ciò pare francamente impossibile».
Due articoli vengono dedicati al prof. Jérôme Lejeune, che lo scorso 21 gennaio è diventato venerabile per la Chiesa cattolica: il primo è scritto da Aude Dugast, postulatrice della causa di canonizzazione, secondo cui «questo rappresenta un chiaro segno di speranza per tutto il mondo pro-life. Ieri come oggi, infatti, il prof. Lejeune è per tutti ed in tutti i tempi un grande esempio ed un efficace modello di laico cattolico»; il secondo articolo è un’intervista a Jean-Marie Le Méné, genero del prof. Lejeune e da un quarto di secolo fondatore e presidente della Fondazione a quest’ultimo intitolata: «Jérôme Lejeune ha una notevole influenza tra i giovani – afferma – non lo hanno mai conosciuto, ma vogliono impegnarsi a seguirlo nella lotta per la vita».
Spazio viene dato anche all’amaro caso della dottoressa Maria Rosaria D’Atri, che ha semplicemente esercitato il proprio diritto all’obiezione di coscienza: nella sua farmacia di Lucca la pillola EllaOne, tenendo conto dei suoi effetti abortivi, non si vende. Il solito gruppetto di femministe ha inscenato manifestazioni di protesta a favore di media, ma niente da fare. D’altra parte il codice deontologico dei farmacisti parla chiaro. Intanto, il popolo pro-life registra una crescita interessante e davvero promettente…
Il Dossier, dal titolo «Dio guarisce», è dedicato al rapporto tra Chiesa ed epidemie: «È “Dio guarisce” il significato di Raffaele, il nome del santo arcangelo protettore di medici, infermieri ed ammalati, nonché primo guaritore a comparire nella Bibbia. Ed a lui riconduce la schiera di Santi dottori e taumaturghi, di cui è ricca la Chiesa», come quelli proposti in un’intervista dal noto scrittore Rino Cammilleri. Vengono poi proposti alcuni dei tanti luoghi sacri «sorti per ringraziare Dio della scomparsa in terra delle epidemie, ai tempi in cui la fede era vera e genuina. Nel capolavoro di Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, si può trovare un affresco dell’umanità di fronte alla peste, nelle sue varie sfaccettature. Su tutto si staglia l’esempio dei religiosi, “saldi di coraggio al loro posto”, e della loro missione in favore delle vittime del contagio, perché la pietà è infinita». E poi ancora: «In un libro lo storico e giornalista Gigi Di Fiore ha ricostruito in modo accurato quanto accadde nel 1836 in un Regno delle Due Sicilie scosso dall’epidemia di colera. Molte le analogie con l’attuale pandemia di Covid. Il che insegna a ricercare nella fede una spiegazione ed un aiuto».
Il card. Raymond Leo Burke parla di Santissima Trinità e vita cristiana: «Siamo testimoni della venuta dello Spirito Santo nelle nostre vite, in modo molto speciale, ogni volta che abbiamo il privilegio di partecipare al conferimento del Sacramento della Cresima. Attraverso il Sacramento della Confermazione, che è la Pentecoste personale del cristiano, la vita dello Spirito Santo, data per la prima volta nel Battesimo, viene rafforzata e fatta crescere nell’anima cristiana, affinché il cattolico possa essere un più perfetto testimone di Cristo nel mondo».
Nella sezione Storia viene proposta la figura del conte Joseph de Maistre due secoli dopo la morte: vengono ripercorse, in particolare, «le principali tappe della sua vita, per capire quanto gli eventi storici e le correnti speculative dell’epoca abbiano influito sul suo pensiero, sul suo apostolato cattolico e sulla sua decisa azione controrivoluzionaria, tra Illuminismo e massoneria, tra Bastiglia e Bonaparte». De Maistre non ci mise molto a scorgere le fondamenta friabili della Rivoluzione francese, rintracciandone una causa preternaturale, in questo caso «le caractère satanique», ed una causa storico-religiosa: «È dall’ombra di un chiostro che sorge uno dei maggiori flagelli del genere umano: Lutero, seguito da Calvino», scrisse, aggiungendo che «la Rivoluzione francese proviene da quella stessa fonte». Per questa sua capacità di analisi, Joseph de Maistre viene unanimemente considerato l’iniziatore della scuola controrivoluzionaria.
Cristina Siccardi ha inoltre intervistato l’attuale discendente di de Maistre e del prediletto fratello di quest’ultimo, il poliedrico Xavier, pittore e scrittore. Radici Cristiane è entrata nella villa, dove si percepisce una certa impronta, un certo stile, un certo gusto di famiglia. Appartenente alla Chiesa militante, de Maistre considerò primo principio della società la Santissima Trinità e la religione fondamento di ogni vera conoscenza. Notò come, di contro, il pensiero rivoluzionario si accanisca contro i principi metafisici e l’ordine del Creato, in una lettura, tuttavia, non certo definitiva, grazie all’azione della Provvidenza nella storia: «Avverrà ad un certo punto come una penultima rivelazione della verità nello spirito delle masse –scrisse – Ci si stupirà assolutamente di vedere e di capire che quanto si cercava nell’inquietudine delle discussioni e delle dispute è semplice e facile e quel giorno la Rivoluzione sarà finita».
La rubrica Tesori d’Italia propone la diocesi di Tuscania: eretta già nel III secolo, divisa tra le dominazioni longobarda e romana, passata poi ai Franchi, ha modificato diverse volte nella storia i propri confini, ma ha conservato sempre intatta la profonda fede, che ha condotto all’edificazione di numerose chiese. E proprio a Tuscania, sulla porta di San Pellegrino, è possibile notare un’immagine della Vergine liberatrice, risalente al XIII secolo: raffigura la Madonna col Bambino Gesù tra i santi Pietro e Secondiano. Da allora dispensa grazie e miracoli. Per questo la devozione dei fedeli si è mantenuta viva sino ai giorni nostri. Sempre in Tuscania giunse nel 1742 san Paolo della Croce, per predicare una santa missione. Non lasciò più il luogo. Per la propria Congregazione, quella dei Passionisti, chiese ed ottenne il santuario della Madonna del Cerro, da cui irradiò spiritualità, operò conversioni, fruttò vocazioni.
Nella sezione Arte e Letture Sara Magister propone la chiesa di Roma dedicata ai gemelli Cosma e Damiano, due medici orientali martirizzati sotto l’imperatore Diocleziano, inclusi nel grandioso mosaico del catino absidale della basilica a loro dedicata. Tale chiesa costituisce una pietra miliare della prima arte medioevale ed un modello iconografico fondamentale, che sarà richiamato e citato nel suo schema essenziale in molti altri spazi sacri fino ad oltre il Rinascimento.
Chiudono il numero di Radici Cristiane di maggio le consuete rubriche: le News, L’arte racconta, le Letture Consigliate ed I lettori ci scrivono. Per informazioni e abbonamenti alla rivista Radici Cristiane, tutte le indicazioni si trovano consultando il sito www.radicicristiane.it