Storia del messale tridentino

Questo lavoro costituisce un compendio, il più completo possibile, di una storia liturgica di cui la linearità generale prelude a stupefacenti nuovi sviluppi.
L’opera liturgica realizzata dal Concilio di Trento e dai Papi successivi fu la canonizzazione del culto romano per come aveva preso forma nel corso del Medioevo. L’autore, l’abbé Claude Barthe, in quest’opera intitolata Storia del Messale Tridentino (Solfanelli, Chieti 2018, p. 198, € 16), ha scelto di focalizzare la sua attenzione sul periodo posteriore a questa canonizzazione, tracciando una panoramica approfondita che va da Pio V a Giovanni XXIII.
La parte iniziale del presente lavoro è dedicata allo studio della Messa romana a partire dalle sue origini, nell’ultima, si sottolinea invece la stupefacente sopravvivenza, dopo il Vaticano II, del messale tridentino, che è poi arrivato a essere definitivamente riconosciuto dall’autorità romana. L’autore giunge infine alla conclusione che la storia del messale tridentino è ancora ben lontana dal poter essere archiviata.
Questo lavoro costituisce dunque un compendio, il più completo possibile, di una storia liturgica di cui la linearità generale prelude a stupefacenti nuovi sviluppi. Vanno sottolineati alcuni temi particolarmente significativi, come la disamina dei rapporti intercorsi tra la nascente liturgia cattolica e il culto ebraico: sono illuminanti le considerazioni svolte dall’autore sui legami, ma anche sull’autonomia e indipendenza delle forme liturgiche cristiane rispetto a quelle giudaiche, che – dopo la distruzione del tempio e la diaspora – si sono formate contemporaneamente, cosicché va ridimensionata l’idea che le seconde abbiano costituito l’origine delle prime.
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Questo testo di Gianandrea De Antonellis è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it