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Scienza: quando i peggiori incubi diventano realtà

Zoom: una notizia alla settimana27 Febbraio 2023
Testo dell'audio

«Si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene ed il male» (Gen 3, 5): con queste parole il serpente, il tentatore si rivolse alla donna, suggerendole di gustare il frutto proibito, quello dell’albero posto in mezzo al giardino dell’Eden. Con un unico scopo: indurre i progenitori ad un atto di ribellione, a rifiutare cioè l’ordine morale stabilito da Dio, per decidere in proprio, autonomamente cosa, secondo loro, fosse bene e cosa fosse male, cosa fosse giusto e cosa non lo fosse. Il primo uomo e la prima donna, disobbedendo al Creatore, si sono immaginati artefici ed arbitri della morale. Han voluto diventare come Dio ed in ciò consiste propriamente la radice del peccato originale, l’essenza ultima di ogni peccato, la grande illusione che li ha precipitati nell’abisso della colpa.

Adamo ed Eva han peccato di superbia, primo dei sette vizi capitali. Non a caso risuona il monito del Siracide: «Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; ad ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà» (Sir 15, 17), poiché «l’essere fedele dipenderà dal tuo buon volere» (Sir 15, 15) e da nessun altro.

La Storia ha mostrato più volte la verità profonda contenuta in queste parole. Eppure pare che l’uomo ancora non abbia capito, né imparato alcunché. Come spesso accade al mondo della scienza, ad esempio, quando questi decida di sostituirsi a Dio, ripensando la Creazione, non però secondo i dettami di una sapienza e di una saggezza divina, quindi onnisciente, bensì secondo i ristrettissimi e fallibilissimi parametri della mente umana.

È il caso di He Jiankui, il biofisico cinese, che, aggirando tutti i protocolli, per primo ha utilizzato una particolare tecnica di editing genetico, il Crispr-Cas9. Nel novembre 2018 ha annunciato cioè di aver modificato il genoma di embrioni umani, per renderli meno suscettibili all’infezione da Hiv. Più precisamente, ha fatto nascere due gemelle – Luli e Nana – con Dna modificato in provetta. Ed ancora l’anno successivo una terza bambina, Amy, con le stesse modalità. Al di là del solito pretesto sanitario, in nome del quale si vorrebbe tutto giustificare, anche la follia, resta la gravità dell’atto compiuto: essere intervenuti su ciò che rende uomo l’uomo, pretendendo di riscriverne identità e umanità. Un passo pericolosissimo, che mai avrebbe dovuto esser compiuto, neppure per le norme etiche cinesi. Benché lui si sia dichiarato «orgoglioso» del lavoro compiuto, oltre 120 scienziati suoi connazionali ne hanno subito preso le distanze, condannando anzi «qualsiasi tentativo» di manipolare geneticamente embrioni umani come «una pazzia». Le conseguenze non sono mancate. Nel gennaio 2019 è stato licenziato dalla Southern University of Science and Technology di Shenzen ed il 30 dicembre di quell’anno è stato condannato a tre anni di reclusione per «pratica medica illegale», ad una multa di 3 milioni di yuan (pari a circa 432 mila euro) e gli è stato vietato di proseguire la ricerca in questo campo. Le autorità cinesi, dopo tale vicenda, hanno introdotto l’obbligo di approvazione per la ricerca sugli interventi nella genetica umana ed in altre «tecnologie biomediche ad alto rischio».

Nell’aprile dell’anno scorso lo scienziato è tornato libero. Ed ora è tornato anche a riempire le pagine di cronaca con nuove, inquietanti dichiarazioni. Secondo l’autorevole quotidiano spagnolo Abc, egli – «il medico che ha giocato a fare Dio», l’autore del «più grande scandalo scientifico del secolo», come viene definito – non avrebbe «mai pensato di rinunciare» ai suoi folli progetti ed anzi sarebbe ora «alla ricerca di denaro per le nuove sfide del suo laboratorio». V’è da intuire in Cina o altrove, stanti le rigide norme varate in merito nel suo Paese, oppure, quel che sarebbe ancor peggio, sui mercati ufficiali o su quelli clandestini: a quanti personaggi o potenze senza scrupoli potrebbero interessare certe sperimentazioni, specie se condotte senza regole e senza vincoli?

La legge morale naturale, nell’etica tomistica, rappresenta sempre la via al fine, fermamente ancorata al piano divino, a quella che S. Tommaso chiama la lex æterna, cui anche l’uomo partecipa. Ogni ente è buono, quindi, nella misura in cui tenda al proprio fine, al fine stabilito dalla legge divina. Viceversa il male è la mancanza di tale ordine al fine, ciò che inevitabilmente accade quando l’uomo ovvero la creatura voglia farsi Dio e sostituirsi al Creatore. È quel che accade con alchimie come quelle del dottor He Jiankui. Saperlo libero e con i propositi dichiarati alla stampa non tranquillizza… Perché i peggiori incubi potrebbero diventare realtà. Molto presto. Anzi, in parte, già lo sono.

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