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Il Santuario di Monte Berico

Storia17 Gennaio 2018
Radio Roma Libera - Il Santuario di Monte Berico
Testo dell'audio

Nei primi decenni del 1400 Vicenza fu colpita da una terribile e ostinata pestilenza, che causò migliaia di vittime. Fu un’epoca di forte instabilità sociale e politica e di un momento di particolare difficoltà per quel Veneto che, nel corso del Quattrocento, venne flagellato da carestie e pestilenze in seguito alle incursioni degli eserciti nemici, che ne tentarono la conquista. In questo quadro di povertà e miseria si aggiunse il rapido succedersi di diversi potenti, che, uno dopo l’altro, presero il controllo di Vicenza: prima gli Scaligeri di Verona, poi i Visconti di Milano e infine la Repubblica di Venezia.

«Non temere, Vincenza…»

In quel contesto, nel marzo del 1426, una donna di età avanzata, Vincenza Pasini, si recò dal Vescovo di Vicenza, per raccontargli che, pochi giorni prima, il giorno 7, mentre si recava dal marito, che stava lavorando nella sua piccola vigna sul Monte Berico, nel luogo ove oggi sorge il Santuario, le era apparsa una donna bellissima, che le aveva detto: «Non temere, Vincenza. Io sono Maria, la Madre di Cristo morto in Croce per la salvezza del genere umano. Va’ e di’ ai Vicentini che innalzino in questo luogo una Chiesa consacrata al mio nome, se vogliono essere liberati dal flagello della peste che li colpisce».

Il Vescovo non le credette; come non le credettero i magistrati della città, ai quali pure Vincenza si era rivolta. Eppure, per fornire la prova che la Madonna aveva fatto la sua richiesta sul serio, la veggente spiegò che essa aveva tracciato con un ramo di olivo il perimetro della chiesa da edificare in suo onore, assicurando che quanti si fossero qui recati nella prima domenica del mese, avrebbero ricevuto grazie abbondanti.

La seconda visione

Due anni dopo, il 1 Agosto 1428, Vincenza ebbe una seconda visione; questa volta scese in città, mettendosi a gridare a gran voce quanto le fosse accaduto. La gente, che intanto continuava a morire per la pestilenza, cominciò a crederle: fu così che il 25 di quel mese, autorità e popolo decisero di iniziare la costruzione di una primitiva chiesetta, nucleo originario di quello che, con successivi ampliamenti, sarebbe diventato il più bello e importante Santuario mariano del Veneto.

La Basilica-Santuario è costituita dall’insieme di due chiese: una di stile gotico, completata nella seconda metà del 1400; l’altra di stile barocco, ampliata e completata dal Borella (1688-1703), dopo un primo ampliamento su disegno del Palladio. La nuova Basilica contiene quella più antica e si fonda con essa armoniosamente. L’altare maggiore con la veneratissima immagine della Madonna, una statua scolpita in marmo nel 1430, che protegge sotto il suo manto l’umanità devota, venne completato soltanto nel 1928.

Il campanile

Durante la soppressione napoleonica la chiesa divenne sussidiaria della parrocchia di S. Silvestro e il Vescovo di allora la riaffidò ai religiosi Serviti, che l’ebbero in cura fin dall’inizio.

In questi anni, attorno al 1826, iniziò la costruzione del nuovo campanile su progetto di Antonio Piovene, che comportò la distruzione del coro laurenziano. Già nel 1835 tornavano i Servi di Maria, che promossero una serie di interventi di restauro tra cui quello del 1860, con la ricostruzione dell’antica facciata in stile neogotico, ad opera dell’architetto Giovanni Miglioranza.

Intanto i pellegrinaggi si erano intensificati e, nel 1900, il futuro papa Pio X incoronava solennemente la statua di Maria, il cui altare fu reso ancora più solenne dal restauro del 1926-1928, in occasione del V centenario delle apparizioni.

Dalla città di Vicenza si può accedere al Monte Berico attraverso una teoria di portici costruiti nella seconda metà del 1700, formati da 150 arcate, quanti sono i grani del Santo Rosario.

La monumentale Penitenzieria adiacente al Santuario è costituita da due Cappelle sovrapposte, dove sono stati ricavati locali adeguati per accogliere una trentina di confessionali.

Ininterrotti pellegrinaggi

Il Santuario fin dall’inizio venne officiato dai Servi di Maria, che ne sono ancora oggi i custodi. Attualmente, il Santuario di Monte Berico è meta di ininterrotti pellegrinaggi da tutto il Triveneto.

Innumerevoli sono i pellegrini, che, per chiedere protezione o per ringraziamento per una grazia ottenuta, giungono mensilmente a piedi al Santuario di Monte Berico da ogni angolo della Regione, in preghiera e in penitenza lungo le due vie sacre «dei Portici» e delle «Scalette». Pellegrino straordinario è stato Giovanni Paolo II, che sostò due giorni a Vicenza, il 7 e l’8 settembre del 1991, vigilia e festa della Natività della Beata Vergine: «Il suo dono – affermò il Pontefice – è diventato per noi stimolo a rivedere la nostra vita troppo fiduciosa nei mezzi umani e poco incline alla contemplazione e alla preghiera. La nascita di Maria è, allora, invito alla rinascita spirituale e alla conversione. E’ invito a crescere nella fede».

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