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Rorate caeli desuper

Liturgia12 Settembre 2019
Testo dell'audio

Tu sei stato benigno, o Signore, con la Tua Terra: hai sciolto la cattività di Giacobbe“.

Il cuore batte più fortemente e con gioia, poiché “il Signore è già così vicino”. Consolàti e pieni di confidenza possiamo offrire a Lui le nostre preoccupazioni e tristezze, perché Egli veglia paternamente su di noi, ci protegge e custodisce. Egli vuole venire a rompere le catene del peccato e delle passioni, e donarci la benedizione della grazia e della Redenzione.

Stillate, Cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. I cieli narrano la gloria d’Iddio e il firmamento proclama le opere delle Sue mani. Gloria al Padre“.

Il desiderio del Salvatore che deve venire raggiunge l’apice: la Chiesa invia, con le parole del Profeta, il suo invito d’Avvento al “Cielo” e alla “Terra”, affinché essi ci donino il Salvatore promesso. Presto Egli “scenderà come la pioggia sulla lana e come scroscio di pioggia che irrora la terra” (Sal. 71,6). Paragonabile ad una miracolosa pioggia ristoratrice che irrora la terra assetata tramite la Parola e la Grazia della Redenzione, Egli rinfrancherà e renderà felici i cuori stanchi e feriti. Come “il fiore del campo e il giglio della valle” Egli fiorirà dalla terra, cioè nascerà dal grembo della Vergine Maria.

Nell’opera dell’Incarnazione, la perfezione di Dio splende mille volte più luminosa della magnificenza del firmamento e del cielo stellato sconfinato. Alla vigilia di Natale la Chiesa ci annuncia:

Oggi conoscerete che il Signore verrà e ci salverà, e domani vedrete la Sua gloria. Del Signore è la terra e tutto quello che contiene, il mondo e i suoi abitanti. Gloria al Padre“.

Con queste parole la Chiesa annuncia la prossima apparizione del Salvatore ardentemente atteso: Egli viene con l’aspetto di un povero bambino, pur essendo il “Padrone di tutto l’Universo”. Nella configurazione liturgica della settimana di Pasqua ha avuto grande influsso l’attenzione ai neo-battezzati. La Resurrezione del Signore è simbolo della resurrezione spirituale dell’anima dalla morte e dalla tomba del peccato allo splendore della nuova vita di Grazia.

Mentre ora l’Introito della festa di Pasqua ci presenta la maestà e bellezza del Salvatore risorto, gli Introiti della settimana di Pasqua portano davanti alla nostra anima, in un linguaggio colorito, gli effetti e le benedizioni del battesimo. Queste celebrazioni trovano la loro conclusione nella Domenica in Albis, il cui Introito dice:

Come dei bambini appena nati, alleluia, con ragione desiderate il latte senza peccato. Alleluia, alleluia, alleluia. Cantate con esultanza a Dio che è nostra forza: acclamate Iddio di Giacobbe. Gloria al Padre“.

L’ammonizione di cui sopra del Principe degli Apostoli non vale solamente per i nuovi battezzati, i nuovi comunicandi e i neo-convertiti, ma per tutti i cristiani che tramite il Sacramento del Battesimo sono rinati, e che devono diventare come “bambini” per entrare nel regno dei Cieli. I cristiani devono essere “bambini”, cioè pieni d’innocenza, semplicità, schiettezza, dottrina, docilità, umiltà e obbedienza.

Al fine di crescere in tutta la conoscenza, la virtù e la perfezione, devono avere un forte desiderio di “latte puro”, cioè di un nutrimento spirituale salutare e dolce, che la Chiesa offre loro dal tesoro della sua Verità e Grazia. Per così grandi benedizioni dobbiamo ringraziare Dio con gioia. L’Introito della festa dell’Immacolata Concezione di Maria dice:

Mi rallegrerò nel Signore, gioirà la mia anima nel mio Dio, perché Egli mi ha rivestito con vesti di salvezza, mi ha ammantato di un manto di equità, come la sposa adorna dei suoi gioielli. Ti esalterò, Signore, perché Tu mi hai salvato, né hai permesso che i miei nemici godessero di me“.

I versi sono un inno di ringraziamento, un canto di lode, un canto trionfale nella bocca dell’Immacolata Madre di Dio Maria. Come Immacolata Concezione, Ella fu arricchita della pienezza di tutti i doni, grazie e virtù. Dal primo momento della sua esistenza fu accolta con benevolenza dal Signore: Egli Le conferì la forza di schiacciare il capo all’antico serpente e di ottenere una completa vittoria sui príncipi delle tenebre.

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