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Riscoprire la bioetica

Recensioni librarie12 Maggio 2020
Testo dell'audio

Il libro curato dalla professoressa Giorgia Brambilla, costituisce decisamente un riferimento nel panorama bioetico attuale, in quanto tratta in maniera trasversale i più diversi temi della bioetica, soprattutto in riferimento a questioni recenti, quali il suicidio assistito e l’eutanasia, ma anche ad
alcune meno recenti seppur attualissime, come l’aborto e la fecondazione assistita. Essendo un manuale, il numero di informazioni ivi contenute è notevole, ma il suo scopo principale, in realtà, è quello di formare, stabilendo una gerarchia tra formazione e informazione. Nel mare magnum delle informazioni si può trovare tutto e il contrario di tutto, ma come fare a distinguere un’informazione vera da una falsa? Come fare a capire se un’informazione sfoci in azioni moralmente lecite o illecite?

La risposta è la seguente: bisogna formarsi. Riscoprire la bioetica è un libro che si propone di formare tutte le persone, che si occupano dell’ambito pro life, e si indirizza, in particolar modo, a coloro che occupino un posto di rilievo nella società e che siano per professione portate ad educare
gli altri: insegnanti, sacerdoti, moralisti, filosofi, antropologi e psicologi, ma anche giuristi e medici. La formazione, soprattutto in un tempo quale il nostro, è quanto mai necessaria, poiché non ci si può permettere il lusso di determinare o favorire ulteriore confusione morale e spirituale.

Scrive l’Autrice nell’Introduzione del manuale a proposito della bioetica: «Va riscoperta e l’unico modo per farlo è ripartire da ciò che è valido sempre, non importa dove l’uomo si trovi, in quale epoca, in quale luogo geografico o in quale cultura sia innestato». Il valore della vita umana, la sua dignità ed indisponibilità permangono immutate nel tempo.

Siamo tutti consapevoli della situazione che stiamo vivendo e, per contrastarla, «non bastano degli slogan propagandistici, ma servono contenuti e dunque formazione. Non basta dire n o, ma bisogna capire anche perché una certa scelta sia scorretta, passando dal fatto di cronaca al fondamento antropologico ed etico. È con queste basi infatti che si riesce a cogliere la validità o meno di una posizione o di un atto medico e la drammatica interconnessione tra tutti i temi legati alla vita umana, anche se non si è addetti ai lavori». Ad ognuno di noi appare chiaro come sia sempre possibile un giudizio sugli atti in base ad una valutazione bioetica.

«Questo libro afferma la professoressa Brambilla propone una formazione di base, rivolgendosi soprattutto a chi sia in prima linea nell’ambito educativo o nel mondo pro life, ma anche a chi semplicemente voglia capire più a fondo cosa si celi dietro ai fatti di attualità, che toccano la vita umana». Tra questi fatti, ricorda l’Autrice, particolare rilevanza ha assunto la vicenda di Alfie Evans, ucciso nell’ospedale di Liverpool in condizioni assurde. Chi non ha seguito con grande attenzione e affetto il susseguirsi di eventi, che hanno visto protagonista il piccolo Alfie e i suoi genitori? Chiunque dovrebbe battersi come Thomas e Kate si sono battuti.

Infine, conclude la professoressa, «la vera sfida della bioetica è educare, che significa aiutare a riconoscere l’oggettività del reale a parti re dall’essere umano che ho davanti a me hic et nunc per ciò che è e non per ciò che ha o sa fare e da questa verità trarre poi le conseguenze morali, etiche e giuridiche».

Questo è un punto nodale: il reale preesiste al pensiero, va solo accettato e riconosciuto. Che l’embrione, ad esempio, sia un essere umano è un dato di realtà e nessuno può sancirne l’essenza in base al proprio desiderio. Esso è intrinsecamente un essere umano e dunque portatore di una dignità unica e inviolabile. Ci auguriamo che tale manuale fornisca numerosi spunti di riflessione ai nostri lettori, così da prepararli a combattere per una difesa della vita senza se e senza ma!

Questo testo di Fabio Fuiano è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita radicicristiane.it

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