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Radici Cristiane. Nel numero di maggio focus sul Covid-19

Zoom: una notizia alla settimana06 Maggio 2020
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Si occupa di «Fatima e Coronavirus», come recita il titolo, l’editoriale del numero di maggio del mensile Radici Cristiane, diretto dal Prof. Roberto de Mattei, in distribuzione nelle case degli abbonati in questi giorni e disponibile nel formato digitale. A Fatima, infatti, la Madonna dischiuse ai tre pastorelli un orizzonte di tragedia: se l’umanità non si fosse convertita, la Russia avrebbe diffuso i suoi errori e Dio avrebbe castigato il mondo per i suoi crimini, «per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre». Eppure oggi la Cina continua a diffondere nel mondo gli errori della Russia comunista. Le democrazie occidentali concludono con essa affari senza riserve politiche e morali. Ciò che è irreversibile, è la promessa finale di Maria: «Infine il mio Cuore Immacolato trionferà». Ed è questa – conclude il direttore, il Prof. de Mattei – «la speranza che coltiviamo» in un’epoca pur di lutti e di dolore come la presente, piegata dal Covid-19.

La pandemia viene peraltro analizzata su Radici Cristiane da vari punti di vista: nella sezione Attualità la si valuta, innanzi tutto, rispetto alla Chiesa, parsa, più che «in uscita», una «Chiesa in fuga, eccessivamente supina rispetto ai decreti governativi, sempre più restrittivi, sempre più impositivi. Al punto da vietare le Messe e sorvegliare a vista le chiese, per evitare che qualche fedele osasse entrarvi». Senza che nessun Vescovo trovasse in ciò alcunché da eccepire. Salvo poi accorgersi che in Polonia ed in Ungheria non solo le celebrazioni liturgiche sono invece proseguite, ma sono addirittura aumentate di numero.

Il prolungato allarme Coronavirus ha distolto però l’attenzione a livello mondiale anche da altre criticità da tempo latenti. Come quella islamica. Negli ultimi mesi, distratti dal morbo, abbiamo perso di vista la “bomba” migratoria lanciata dal presidente turco Erdogan; il rifiuto da parte della prestigiosa università di al-Azhar di bollare come eretici terroristi dell’Isis; l’ennesimo, sanguinoso attentato condotto in Francia al grido di «Allah akbar»; e le anomale politiche per i “rifugiati” lanciate dall’Unione europea. E vi sembra poco? Ma c’è di più…

Il vero killer su scala mondiale non è il Covid-19, bensì l’aborto, che ha fatto decisamente molti più morti della pandemia. Eppure proprio la pandemia è divenuta il pretesto per promuovere, con accanimento e nel silenzio generale, una nuova cultura di morte, incoraggiando in Italia, in Francia, in Belgio, nel Regno Unito l’aborto farmacologico, senza ricovero ed a domicilio. Solo gli Stati Uniti fanno eccezione ed, infatti, da lì viene la speranza.

A proposito di Gran Bretagna, questa, assieme a Olanda e Belgio, figura ormai tra i Paesi di fatto più scristianizzati d’Europa. Stiamo tornando indietro di venti secoli ed è come se duemila anni di Cristianesimo fossero passati inutilmente. Una società senza Cristo si trasforma in una società cinica, incapace di riconoscere autentica dignità all’essere umano, dal concepimento alla morte naturale. Radici Cristiane ne parla in un’intervista con l’avv. Gianfranco Amato, autore del libro I nuovi Unni, dedicato all’argomento.

In un’altra intervista, invece, si racconta la bella storia di Antonio “Tonio” Carlos de Mello, un laico consacrato, che, dopo aver visto lo stato di abbandono in cui erano lasciati molti piccoli disabili senza genitori in istituto, con un grande atto di fede nella Provvidenza, decise di fondare la Comunità Gesù Bambino, per dare una famiglia ed una dignità a questi orfanelli. In un mondo, in cui le persone disabili vengono fatte sparire con l’eutanasia o con l’aborto, questa testimonianza rappresenta motivo di nuova speranza.

Il Dossier questa volta è dedicato alla figura di San Gregorio VII, il cui Pontificato si inserisce in un movimento spirituale e di riforma dei costumi ecclesiastici, che col Dictatus Papae tese a liberare la Chiesa dall’ingerenza del potere laico. Gregorio VII compì anche una vasta opera di evangelizzazione. Eppure, su di lui a livello artistico si è sviluppata un’autentica guerra per immagini tra cattolici e protestanti.

Il card. Raymond Leo Burke propone una riflessione sullo Spirito Santo nelle nostre anime: il Signore ci ha assicurato ch’è asceso alla destra del Padre non per sottrarsi a noi, bensì per rimanere con noi sempre, nella Chiesa, nei nostri cuori: «Lasciamoci guidare docilmente dallo Spirito Santo in questo mondo sempre più confuso e diviso e troviamo in Lui la forza costante per trasformarlo e rigenerarlo», è l’invito che Sua Eminenza rivolge ai lettori.

Padre Serafino M. Lanzetta parla di celibato sacerdotale: se, infatti, nell’Esortazione pubblicata da papa Francesco non si fa menzione dei cosiddetti viri probati e dei ministeri femminili, al n. 3 il testo “benedice” quei desiderata del Sinodo amazzonico, da cui i fautori del cambiamento stan già traendo spunto, per implementare a livello locale quanto ancora negato in sede centrale. Eppure, l’origine del celibato è da ricercarsi proprio nella Sacra Scrittura e nella scelta di Gesù stesso.

Tesori d’Italia si occupa di Trani, città pugliese che, col trascorrere dei secoli, non ha perso il fascino, che la rese in passato una delle più importanti città marinare e centro nevralgico dei traffici nel Mediterraneo, arricchito da splendidi monumenti e fortilizi. Soprattutto la sua gente non ha perso l’antica fede, né il senso del sacro, tanto da esser definita da san Pio da Pietrelcina «fortunata, perché per ben due volte il Sangue di Cristo» l’ha bagnata: è nota, infatti, per gli straordinari prodigi avvenuti attorno alla prima metà dell’anno Mille: il sacrilegio dell’Ostia fritta trasformata in carne ed il Crocifisso di legno, che, colpito con la scimitarra da un soldato musulmano, spruzzò sangue.

In Arte e Letture Sara Magister analizza l’opera di Georges de la Tour San Filippo, raffigurato con le mani raccolte in un’intensa preghiera, non a caso: tengono, infatti, saldamente quella croce che Filippo si è già appoggiato sulle spalle: l’apostolo accetta con umiltà e decisione il disegno che il Signore ha per lui, chiamandolo all’estrema testimonianza di fede nel martirio.

Ampio spazio viene dato alla Basilica di San Pietro: don Marino Neri ne ripercorre le origini. Costantino, l’anno dopo la battaglia vinta contro Massenzio a Ponte Milvio nel 312, promulgò l’editto di Milano, concedendo così libertà di culto ai cristiani. Spinto forse anche dalla pia madre Elena e dal pontefice Silvestro, come segno di gratitudine al summus Deus a cui attribuì la vittoria contro l’usurpatore, decise di monumentalizzare la piccola memoria eretta sul luogo della sepoltura dell’apostolo Pietro e di erigere, su di essa, una basilica, la cui fabbrica iniziò tra il 319 ed il 322: la visita, poi, alla basilica, in Vaticano, aiuta a capire quale sia il senso della Chiesa e l’autentica vocazione cattolica, come testimoniano i monumenti più caratteristici.

Chiudono il giornale le consuete rubriche ovvero le News, L’arte racconta, le Letture consigliate ed I lettori ci scrivono. Per informazioni o per abbonarsi, è sufficiente consultare il sito www.radicicristiane.it. Buona lettura!

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