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Preserviamoci dal Purgatorio: mezzi generali e mezzi particolari (Parte II)

Catechesi22 Febbraio 2021
Testo dell'audio

Altro mezzo eccellente per essere generosamente trattati dal Giudice divino, è quello di praticare in vita la elemosina, che a detta della Scrittura libera dalla morte. Beatus qui intelligit super egenum èt pauperem, in die vela liberabit eurn Dominus (Salmo 40, 1). Tutti abbiamo la possibilità di aiutare il prossimo: nessuno è tanto povero che non veda dietro a sé qualcuno più povero di lui. E’ il cuore, è la buona volontà che manca! Come abbiamo accennato altrove, elemosina fatta a un povero, in suffragio dei morti, ottiene un effetto molteplice: solleva il povero, apporta refrigerio alle anime che soffrono in Purgatorio, placa Iddio adirato a causa dei nostri peccati.

Ricchi o poveri, finche viviamo usiamo di quel molto o di quel poco che abbiamo con criteri e con fini soprannaturali e non avremo a pentircene nel dì dell’ira. Ora possiamo e non vogliamo, allora vorremo ma non potremo. Finalmente una virtù graditissima a Dio ed atta a farsi specialmente negli ultimi momenti della vita, è l’accettazione umile e sommessa della morte in espiazione dei peccati, accettazione che inclina molto a nostro favore la divina misericordia. Evitiamo adunque ogni specie di peccato e vegliamo con molta cura intorno ai veniali; domandiamo poi aiuto a Dio, senza il quale nulla possiamo, e alla preghiera accoppiamo la vigilanza, vigilanza continua e rigorosa su noi stessi; adempiamo con coscienza tutti i doveri generali della vita cristiana e quelli particolari del nostro stato; abbiamo cara la divozione alla Vergine santissima, e ogni volta che la invochiamo coll’Ave Maria meditiamo quelle ultime parole Sancta Maria, ora pro nobis nunc et in hora mortis nostrae: Santa Maria, prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte.

Accostiamoci con amore, con frequenza, con rispetto al SS. Sacramento dell’altare nei rapporti col nostro prossimo siamo buoni, caritatevoli, prudenti; amiamo i poveri, che sono i prediletti di Dio; preghiamo molto per le anime purganti: e non ci limitiamo verso di esse ad una divozione egoistica; insomma pensiamo agli altri mentre viviamo, se vogliamo che poi gli altri pensino a noi. I religiosi che hanno la sorte di vivere in istato di maggior perfezione portino con amore il giogo dell’obbedienza e dei doveri inerenti al loro stato sublime. Niuno peri faccia con negligenza l’opera di Dio), e così quando verrà per noi l’ora suprema, ci addormenteremo con fiducia ed amore fra le braccia di Gesù e di Maria.

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