Pellegrinaggio alla Sacra Tunica

Il Duomo di Treviri, in Germania, custodisce una delle più preziose reliquie della Cristianità, purtroppo poco conosciuta in Italia: la Sacra Tunica. Si tratta, con ogni probabilità, della tunica che indossava Nostro Signore Gesù Cristo al momento della crocefissione, e della quale ci dà testimonianza l’evangelista Giovanni: «I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo» (Gv. 19,23).
500 anni dopo
La reliquia venne in possesso di sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, che la donò a sant’Agrizio, vescovo di Treviri. Il primo documento storico risale al 1196. Nel 1512 l’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo si recò a Treviri per venerare la santa reliquia, iniziando la serie di pellegrinaggi in occasione delle solenni ostensioni della Tunica.
In occasione del 500° anniversario di questo primo pellegrinaggio moderno, la Chiesa ha indetto un’ostensione straordinaria, dal 13 aprile al 13 maggio.
Nel messaggio inviato da Benedetto XVI al vescovo di Treviri, mons. Stephan Ackermann, leggiamo: «In questi giorni, nel grande Duomo di Treviri, ha luogo l’ostensione della Sacra Tunica, esattamente cinquecento anni dopo la sua prima comparsa in pubblico a opera dell’Arcivescovo Richard von Greiffenklau, secondo il desiderio dell’Imperatore Massimiliano I, al momento di inaugurare l’altare maggiore. In questa speciale occasione anch’io mi faccio, nel pensiero, pellegrino nell’antica e venerabile città episcopale di Treviri, per unirmi alla schiera dei fedeli che, nelle prossime settimane, prendono parte al pellegrinaggio alla Sacra Tunica».
Santa Messa in Rito Romano Antico
Sabato 21 aprile era riservato ai fedeli che prediligono il Rito Romano Antico, ai sensi del Motu Proprio Ecclesia Dei, promulgato da Giovanni Paolo II nel 1988. Quasi 3.000 persone, provenienti per lo più dalla Germania, ma anche da altri Paesi europei, hanno presso parte a questo evento.
La giornata è cominciata con una solenne Messa pontificale in rito tridentino celebrata da S.Em. il card. Walter Brandmüller, Presidente Emerito del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, nella Imperiale Basilica di San Massimino, una storica abbazia benedettina fondata nel secolo VI su una precedente chiesa di epoca costantiniana, purtroppo oggi secolarizzata.
La Basilica è stata riaperta per l’occasione. La liturgia è stata curata dai sacerdoti della Fraternità San Pietro e accompagnata da un bellissimo coro polifonico. Presente nel presbiterio il vescovo diocesano, mons. Ackermann, che ha rivolto un saluto ai pellegrini.
Almeno un centinaio di sacerdoti e seminaristi del rito tradizionale hanno presso parte alla celebrazione. Colpiva la loro giovane età, in netto contrasto col clero diocesano – non solo di Treviri – che, invece, tende ad essere piuttosto avanti con gli anni.
Nella sua omelia, il card. Brandmüller ha sottolineato come, al di là dell’impossibilità di stabilire con certezza scientifica l’autenticità della reliquia, questa resta non solo un segno provvidenziale della presenza di Dio in mezzo a noi, ma anche un punto di riferimento della tradizione cattolica tedesca e, per estensione, di quella europea. Insomma, una di quelle “radici cristiane” che il laicismo imperante si ostina a non riconoscere.
Un magnifico corteo
Dopo la Messa i fedeli hanno formato un lungo corteo che, snodandosi per le vie del centro storico di Treviri, si è avviato verso il Duomo dove si sarebbe svolta la venerazione della Sacra Tunica.
Il corteo dava subito nell’occhio: oltre ai membri del clero, che indossavano paramenti tradizionali, v’erano anche diverse delegazioni di ordini cavallereschi e associazioni cattoliche con i rispettivi mantelli e gonfaloni.
Era di sabato, e la città era strapiena di passanti e di turisti, che si fermavano per contemplare e fotografare la processione, rivolgendo anche numerose domande ai partecipanti. A riprova di quanto la Chiesa sia, in realtà, molto più affascinante quando si presenta nella sua veste tradizionale.
Una splendida giornata di fede
Alla fine della venerazione nel Duomo si è cantato il Tantum Ergo secondo la tradizione tedesca, vale a dire con la musica originale di Haydn successivamente trasformata (con un testo diverso) nell’inno nazionale tedesco.
Alle strofe in onore al Santissimo Sacramento ne seguono alcune dedicate alla Tunica: «Pange lingua ter sacratae, Tunicae praeconia, Deitatis incarnatae, Quae velavit viscera», ecc. Prima di uscire, non potevano mancare anche le strofe del “Gottesfahrt nach Trier”, un inno alla Sacra Tunica che inneggia l’antica Augusta Trevirorum come punto di unione e di sintesi tra Römer und Barbaren.
Nel pomeriggio, di nuovo nella Imperiale Basilica di San Massimino, i Vespri Solenni curati dai sacerdoti dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote hanno concluso questa splendida giornata di fede.
Questo testo di Julio Loredo è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it .