Meditazione per Corpus Domini

Talvolta mi dice qualcuno: ‘Vado alla santa Messa domenicale normalmente’ e rispondo : ‘Ma non sempre?’ e lui dice di no. ‘Come mai?’ ‘Non ho voglia.’ O talvolta, o forse anche spesso, qualcuno ammette di ricevere la santa Comunione nello stato di peccato mortale, anche senza farsene troppe domande. Forse siamo anche noi tra il loro numero, o forse siamo semplicemente indifferenti a tali peccati.
Carissimi fedeli: non penso che abbiamo ancora capito cosa o chi sia qua, cosa o chi riceviamo nella santa Comunione: che non sia pane, né pane benedetto; che non ci sia infatti niente di bianco, né di rotondo, né di sottile, né di leggero, ma che queste siano solo qualità senza sostanza. No, davvero non abbiamo capito che ci sia qualche cosa qua davanti a noi che è più grande e più bello di tutte le bellezze dell’Universo, ed infinitamente più sublime e glorioso di tutte le infinite costellazioni di tutte le stelle del cielo, in confronto al quale tutte le bellezze della natura e delle opere dell’uomo e di tutti gli uomini e di tutti i miriadi e miriadi degli angeli in tutta la loro gloria sono meno di una particella di polvere.
Davvero non abbiamo capito che ci sia qualcosa qua per cui dovremmo essere pronti a sacrificare tutti i nostri possessi, la nostra patria, l’affetto di tutta la famiglia e degli amici, la nostra salute, e tutto ciò che abbiamo e siamo; per cui dovremmo essere pronti a soffrire e morire: e questo è anche un bassissimo prezzo da pagare per ricevere nella nostra anima e nel nostro corpo la Seconda Persona della Santissima Trinità , il Verbo di Dio, riflesso purissimo della luce perenne di Dio, Iddio privo di sangue in istato di immolazione per amore di noi, in Cui, nella parola di san Tommaso d’Aquino, la dolcezza spirituale si gusta nella sua stessa sorgente: in Dio Stesso nella Sua infinita Bontà, nel Suo amore divino per me, nel Suo amore umano per me, nel Suo amore sacrificale e crocifisso per me.
Là, sull’altra riva del fiume, Egli, lo Stesso Verbo Incarnato, tramite Cui e per Cui è stato creato tutto ciò che è stato creato, mi aspetta e mi chiama a Sé. Mi chiama ad attraversare il fiume della vita umana che corre e corre, il fiume del tempo passeggero e finito di questo mondo, per entrare nel tempo stabile che è Lui. Mi chiama ad avvicinarmi a Lui dove sta sulla riva ulteriore nella stabilità dell’Eternità: per nutrirmi del pane della vita che è Lui, per avere la vita in Lui, per essere unito a Lui qua sulla terra e poi nel cielo per tutti i secoli dei secoli. Amen.