L’uso e significato della luce

La luce è rigorosamente (sub gravi) prescritta per la celebrazione della Santa Messa. Secondo il decreto della Chiesa, sull’altare durante la Messa devono ardere candele di cera. Le candele debbano essere di cera purissima, e, come regola generale, di color bianco—così anche nelle Feriae di Avvento e Quaresima; solo in casi eccezionali sono ammesse le candele di cera grezza/non trattata o di cera gialla.
Per secoli la Chiesa ha usata e prescritta cera purissima d’api come il materiale per le candele liturgiche: questo fu soprattutto per motivi mistici, e lo è tutt’ora. La candela accesa rappresenta il Dio-Uomo, Gesù Cristo; e adempia perfettamente questo obiettivo quando la sua luce è nutrita dalla cera più pura ed eccellente. La luminosa fiamma sopra la candela rappresenta la Divinità di Cristo; la candela simbolizza la Sua umanità, lo stoppino celato all’interno della candela è una figura della Sua anima, la cera stessa, un prodotto dell’ape verginale, è simbolo del corpo purissimo di Cristo.
L’ape lavoratrice, la quale anche nei tempi antichi fu considerata un simbolo della verginità, raccoglie e plasma la cera dagli sboccioli odorifere e dai calici dei fiori. Essendo frutto di api verginali e di fragranti fiori, questa pura e nobile cera è quindi una raffigurazione eccellente delle carni purissime e santissime con cui il Figlio di Dio si incarnò nel seno verginale di Maria, l’Immacolata Sposa dello Spirito Santo, la Quale fu colma del buon profumo di ogni grazia e virtù. Con il suo dolce profumo, la candela di cera inoltre rappresenta il bonus odor Christi, e cioè, la pienezza di grazia e di virtù e la santità infinità di Cristo. – Inoltre, la candela accesa raffigura in modo molto bello “i cuori dei fedeli, fragranti di virtù, puri, amanti del Divin Sole e da Lui illuminati; mentre le sporche e fumose candele di sego, composte da grassi animali, ricordano il peccatore.” (Wolter.)
Dai tempi degli Apostoli la Chiesa ha sempre impiegato l’uso della luce nelle cerimonie del culto divino. L’uso liturgico della luce ha la sua origine né solamente e né principalmente per necessità, dissipando il buio per poter celebrare i Santi Misteri, per esempio, nelle catacombe dove le circostanze resero necessaria la luce.