L’Ospedaletto dei Crociati

Nel 1095 Ruggiero, secondogenito di Roberto il Guiscardo, fece erigere a Molfetta due ospedali, intesi nel senso originario di luogo per l’accoglienza dei pellegrini diretti o rientranti dalla Terra Santa oppure in visita ai celebri Santuari pugliesi, come quelli di San Michele Arcangelo o di San Nicola di Bari, per ricevere indulgenze. Inoltre, servivano anche per garantire assistenza materiale ai viandanti poveri, impossibilitati a pagarsi il soggiorno. Delle due strutture, attualmente ne è rimasta una sola.
Si tratta dell’Ospedaletto dei Crociati, la cui struttura, perfettamente conservata, è costituita da due file di pilastri, su cui poggiano gli archi che reggono la volta; tre i corridoi, che hanno la volta della stessa altezza, intervallati da altri archi. Lungo le pareti si aprono delle piccole nicchie di varie forme, che servivano per deporre le suppellettili dei pellegrini; su alcune colonne si notano gli anelli, ove poggiare le fiaccole per illuminare l’ambiente. Significative sono le croci bizantine e le firme dei lapicidi posti sui pilastri della porta di levante e su quelli della porta di ponente dell’ospedaletto.
Il flusso di pellegrini, a Molfetta, aumentò sensibilmente sul finire del 1100, quando giunse qui l’icona della Vergine della Tenerezza, dipinta su legno di cedro, molto simile a quella di Santa Maria Maggiore, venerata a Roma. Al titolo di Vergine della Tenerezza fu sostituito poi quello di Vergine dei Martiri, per onorare i Crociati ed i pellegrini, sepolti nella Carnaria. La devozione verso la Madonna dei Martiri nel corso dei secoli è cresciuta a tal punto che con bolla pontificia del 3 giugno 1951, papa Pio XII dichiarò la Madonna dei Martiri co-patrona della città di Molfetta e della relativa Diocesi. Il primo luglio venne solennemente incoronata dal Capitolo vaticano, rappresentato dal card. Federico Tedeschini.
Questo testo di Cinzia Notaro è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita radicicristiane.it