Liturgia propria del Sacrificio

Ora preghiamo lo Spirito Santo
Per la giusta fede soprattutto,
Che Lui ci protegga nell’ultima ora,
Affinché da questo squallore possiamo
tornare alla Patria.
Kyrie eleison.
Questa è la strofa di un’antica Sequenza di Pentecoste a cui S. Bertoldo da Ratisbona (Hl. Bertold von Regensburg) si riferisce in una sua predica. “Voi, raffinati signori, non dovete supporre che questo Kyrie eleison (Kyrieleis) sia stato concepito inutilmente. Al contrario, è invece un inno veramente salutare: lo dovete piuttosto cantare e invocare sempre con grande devozione e con cuore sincero rivolto a Dio. È stata veramente una buona ispirazione, e fu un uomo saggio colui che compose questo canto. Infatti, il più grande beneficio che si deve chiedere al Signore è che Egli ci voglia proteggere nel momento in cui la nostra anima dovrà lasciare il nostro corpo, cosicché possiamo andare alla Patria lasciando questo squallore. Perciò dovete cantare spesso e devotamente“.
La parte del rito della Messa spiegata finora segue un ordine altamente appropriato a purificare il cuore e illuminare lo spirito, così come a rinvigorire la fede e risvegliare la devozione. Ed ora che il sacerdote e il popolo, tramite santi sentimenti e propositi, pie emozioni e aspettazioni, sono in atteggiamento conveniente, cioè hanno la dovuta preparazione, inizia la celebrazione del Mistero del Sacrificio eucaristico. Poiché questo nobile Mistero non viene solamente “offerto e consacrato come sacrificio”, ma anche “diventa nostro cibo come sacramento”, la descrizione dell’atto sacrificale si espone qui, come da sé, in tre articoli:
L’Oblazione, cioè l’offerta degli elementi del sacrificio;
La Consacrazione, cioè l’esecuzione del Sacrificio;
La Comunione, cioè la partecipazione al Sacrificio compiuto.
L’Oblazione, la Consacrazione e la Comunione sono le tre parti principali della Messa: esse sono intimamente connesse tra di loro, ma non sono dello stesso significato, importanza e necessità. Il vero e proprio atto sacrificale (sacrificatio vel immolatio corporis et sanguinis Christi) avviene nella Consacrazione: perciò essa diventa il centro e il punto saliente della celebrazione della Messa.
Al secondo posto per importanza viene la Comunione del sacerdote celebrante che, pur non essenziale, tuttavia appartiene alla completezza del Sacrificio eucaristico. Di minore importanza e significato, rispetto a queste due parti, è l’Oblazione in cui si offre e consacra a Dio il pane e il vino che sono gli elementi necessari alla celebrazione eucaristica. Nell’Oblazione quindi si prepara il Sacrificio, poi essenzialmente completato nella Consacrazione e pienamente concluso nella Comunione del celebrante.