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L’incanto notturno di una tragica e gloriosa storia

Arte e Cultura02 Settembre 2021
Testo dell'audio

La montagna lucana restituisce voce a chi per secoli, storicamente, l’aveva perduta; grida attraverso le mille voci diverse della sua gente una memoria storica negata; riscopre l’anelito di libertà che aleggia in una pagina a lungo rimossa dalla storia d’Italia: il cosiddetto “brigantaggio” e la volontà di riscatto di cui assurge a simbolo. Il Parco della Grancia è cardine di un ambizioso progetto di Imprenditoria culturale che coniuga nuove e spettacolari forme di intrattenimento e di istruzione, allo sviluppo economico della regione.

La Grancia rappresenta ed esalta, in chiave moderna, la dimensione sociale, culturale e storica della civiltà rurale. È lo spazio dello memoria, un tratto forte del carattere lucano che ne esprime la vis immutata, un modo eminente per dare voce all’anima di un popolo. L’altra faccia della storia riguarda il brigantaggio meridionale. Incendi, repressione, dolore, arresti, morti e detenzioni, sono resi braccio armato di una dittatura che tenta una pacificazione forzata, portata e imposta con le armi.

Lo Stato italiano nasce sulle ceneri dell’Italia meridionale, sul sangue dei contadini e dei legittimisti, che, per di più, si tenta di infamare con il marchio di briganti. Ma il Sud insorge in difesa della propria tradizione, del legittimo Re, della propria religione umiliata e derisa, trattata come fanatismo, della propria terra, dei diritti e delle consuetudini ad essa legate.

La Grancia è riuscita a rendere queste pagine di storia, a lungo cadute in un polveroso e scomodo dimenticatoio, attrattive e coinvolgenti.

Questo testo è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it

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