Le Tentazioni di Cristo

Le tentazioni di Cristo non sono tentazioni nel senso che Nostro Signore Benedetto fosse suscettibile alla tentazione, essendo Dio e possedendo un’umanita’ impeccabile, bensi’ tentazioni da parte del tentatore, del demonio, che tenta il Signore per vedere se Lui sia un mero uomo, e, se lo e’, di farLo cadere, se possibile.
Come farLo cadere? Tramite le tre fonti di peccato nell’uomo, cioe’ la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, e la concupiscenza della propria eccellenza, ossia la superbia.
Ora la concupiscenza della carne consiste nel desiderio immoderato di soddisfare i propri sensi: il demonio prova a suscitare questa concupiscenza tentando il Signore di trasformare le pietre in pani. La concupiscenza degli occhi, invece, consiste nel desiderio immoderato di possedere oggetti o informazioni: il demonio prova a suscitare questa concupiscenza tentando il Signore di possedere tutti i regni del mondo. La concupiscenza di se’, ovvero la superbia in fine, e’ oggetto della tentazione del Signore di gettarSi giu’ dal tempio per essere sorretto dagli angeli. Tre fonti di peccato, tre concupiscenze, tre tentazioni.
Da dove vengono queste tre fonti di peccato, o piuttosto da dove viene quella che e’la fonte delle due altre, cioe’ la superbia: dal Peccato originale; Adamo ed Eva si sono staccati da Dio ed attaccati a se stessi, cosi’ l’amore per Dio divenne un amore per se’ stessi. Cos’e’ l’amore per Dio, dunque, e come si e’ trasformato nell’egoismo?
L’amore per Dio e’ un amore di dono completo di se’a Dio; similmente l’amore di Dio per noi e’ un amore di dono completo di Se’ a noi, che comporta dunque che noi accogliamo Dio in noi stessi, che Lo possediamo, fin quanto cio’ e’ possibile per noi esseri finiti e limitati. Ma loro non volevano darsi a Dio e non volevano possedere Dio. Quell’amore di dono reciproco divenne per loro un amore esclusivamente diretto all’ afferrare ed al possedere in modo egoistico. E l’oggetto di questo amore non fu piu’ Dio, bensi’ le cose create, amate in modo immoderato e disordinato: senza rapporto verso Dio, senza riferimento a Dio; senza glorificarLo, senza lodarLo, senza ringraziarLo.
Ora l’atto di ribellione di Adamo ed Eva nello staccarsi da Dio e nell’attaccarsi a se’ stessi fu cosi’ violento che cambio’ la stessa natura umana ed acquisto’ per questo il nome di ‘natura caduta’, la natura caduta con le sue tre concupiscenze: la concupiscenza della carne (per i piaceri dei sensi), la concupiscenze degli occhi (per gli oggetti e per le informazioni) e la superbia (l’amore per se stessi).
Queste tre concupiscenze divennero in seguito le tre fonti di peccato per ogni uomo dopo Adamo: queste furono dunque il campo in cui il demonio, nella sua ignoranza, ha provato a far cadere persino il Signore. Con queste fece cadere gli ebrei: con la sensualita’, l’avarizia, e sopratutto la superbia; con l’avarizia fece cadere Giuda. Con tutte e tre fa cadere l’uomo moderno: la sensualita’ in modi che non occorre neanche evocare; l’avarizia nel materialismo e nelle futili e smisurate ricerche su internet; la superbia nella stoltezza con cui egli presume di negare persino l’esistenza di Dio.
Anche per ognuno di noi sono queste le fonti di ogni peccato. Dove sono tentato io? nella sensualita’, nell’avarizia, nella curiosita’, nella superbia? Di queste la piu’ subdola e’ l’ultima, la superbia, che si chiama ‘il vizio sottile’, perche’ sottile da scoprire e sottile da combattere. La invito, caro Lettore, a chiedersi dove si situa il campo di battaglia per Lei. Se vince le concupiscenze, si sottrae dal potere del demonio, raggiunge la pace, si santifica, si avvicina alla perfezione. Che Dio e la Madonna ci aiutino, i quali, mai sottomessi alle concupiscenze, hanno compassione per noi, nella nostra miseria. Chiediamo il loro aiuto e lottiamo fortemente per la salvezza dell’ anima e per la Gloria di Dio. Amen.