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Le guerre musicali e liturgiche

Il viandante12 Giugno 2020
Testo dell'audio

Alcuni anni fa, ero stato invitato a dirigere un coro per un pellegrinaggio dagli Stati Uniti, guidato da un sacerdote che era anche un liturgista. Non era affatto un liturgista di tendenze tradizionali, comunque avemmo la possibilità di avere una buona collaborazione e di scegliere alcuni canti appropriati per quel tipo di celebrazioni. Abbiamo fatto anche una chiacchierata su i conflitti che esistono nel campo della liturgia, come in quello della musica. Lui mi menzionò il termine in inglese che denota questi conflitti: liturgical wars.

Fu molto simpatico con me, e mi raccontò anche di una battuta che circolava negli ambienti dei liturgisti americani. Era quasi una barzelletta. Mi disse: sai qual è la differenza fra un terrorista e un liturgista? La risposta era: con il terrorista puoi trattare. Ecco, credo questa battuta dice veramente già molto sui problemi che esistono nel campo della liturgia e della musica sacra. Non dimentichiamo che le due vanno insieme, se una fiorisce fiorisce anche l’altra, se una decade, decade anche l’altra. I problemi di conflitti interni al mondo della liturgia, fra liturgisti di diverse tendenze, sono noti a coloro che frequentano questi ambienti.

I problemi nel campo della musica sacra sono ancora più accesi, intensificati dalle sensibilità molto forti che ovviamente formano gran parte dell’ambiente dei musicisti di Chiesa. Io ho detto che è bene starsene per conto proprio il più possibile. In un mio aforisma sull’argomento dicevo: la battaglia per la buona musica sacra non potrà mai essere vinta, in quanto i soldati invece di combattere il nemico, combattono fra loro. Purtroppo, dopo decenni di lavoro in questo campo, devo dire che questo aforisma si dimostra sempre più attuale.

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