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Le finalità della Messa – 2. L’Espiazione – A. In genere

Spiritualità19 Febbraio 2022
Testo dell'audio

2. L’Espiazione 

Stiamo esaminando le quattro finalità della Santa Messa: lode, espiazione,
petizione, e ringraziamento. Presentata la prima, quella della lode, si procede a
presentare la seconda, quella dell’espiazione.

A. In Genere

Il Concilio di Trento afferma che Nostro Signore ha istituito la Messa:
“…affinché lasciasse alla Chiesa un sacrificio visibile, per cui si renda presente
quel sacrificio cruento e se ne applichi la virtù salutare ai peccati quotidiani che
commettiam”. In un altro passo si afferma:” Questo sacrificio è veramente
propiziatorio. E se uno si avvicina a Dio contrito e pentito, sarà placato dalla sua
offerta e, concedendo la grazia e il dono della penitenza, perdonerà anche i
crimini ed i peccati efferati”.

Tale è l’insegnamento costante della Chiesa. Viene espresso dall’apostolo san
Giacomo nella sua liturgia:”Vi offriamo questo sacrificio incruento, o Signore,
per i nostri peccati e per l’ignoranza del popolo”. Egualmente viene espresso da
sant’Atanasio nelle parole: “L’offerta del sacrificio incruento è l’espiazione dei
nostri delitti”. Papa Alessandro 1 dichiara:”l’offerta di questa vittima, il
Signore si placa, e perdona tutti, anche i peccati più gravi”, e papa san Giulio:
“Tutti i peccati e le iniquità sono cancellati dall’offerta di questa oblazione”.

Le parole di san Giacomo ci ricordano che i nostri peccati possono essere di 2
tipi diversi: peccati di cui possiamo essere consapevoli e peccati di cui possiamo
essere ignoranti. Il re Davide esprime questa verità nel Salmo 24 con la
preghiera: “I peccati della mia giovinezza e della mia ignoranza non ricordate” e
ancora nel Salmo 18: “Chi può comprendere i peccati? Dai miei segreti
purificatemi, o Signore, e da quelli degli altri risparmiate il Vostro servo».

il commentatore Marchantio afferma: «Il Santo Sacrificio della Messa offerto a
Dio Onnipotente serve ad espiare i peccati mortali, ma preminentemente i
peccati segreti, quelli cioè che, dopo un attento esame di coscienza, non
possiamo ricordare alla mente. Dice san Gregorio: «La principale causa di
timore per il giusto sta nei peccati di cui non è cosciente, come dice san Paolo:
perché, anche se non sono consapevole di colpa alcuna, non per questo sono
giustificato. Il mio Giudice è il Signore». (1 Cor. 4) San Gregorio aggiunge: «Il
Signore ha occhi più acuti di me».

Carissimi fedeli, noi che cerchiamo di condurre una vita buona, che esaminiamo
la coscienza ogni giorno, che talvolta possiamo pensare che le cose ci vadano
bene moralmente o spiritualmente, soprattutto se siamo lodati, non lasciamoci
cullare da un falso senso di sicurezza. Penso anche che sappiamo tutti quanto
grande ci possa essere la sorpresa scoprire (forse perché qualcuno ce lo accusa)
che ci siamo comportati in modo non cristiano in un campo o nell’altro che non
abbiamo mai pensato di esaminare.

In vista del fatto dei peccati sconosciuti o dimenticati, è salutare includere tutti
questi peccati, almeno implicitamente, nella confessione, ma anche assistere alla
Santa Messa con l’intenzione di espiarli – non solo i peccati di cui siamo
consapevoli, principalmente mortali, ma anche questi.

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