La trasformazione dell’uomo in Dio

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
La dottrina della trasformazione dell’uomo in Dio viene elaborata come un processo di evoluzione e comprende gli elementi seguenti:
a) Un uscire dal nulla del mondo, dell’uomo e di Dio;
b) La reincarnazione;
c) Il compimento e la realizzazione graduali di Dio e dell’uomo.
La Dottrina per la quale Dio, il Mondo e l’Uomo escono dal Nulla
La Fede ci insegna che Dio esiste eternamente e non ha un inizio nel tempo. Ci insegna altrettanto che il mondo e l’uomo non han fatto il proprio ingresso nell’esistere da soli, bensì Dio li ha creati e creati dal niente, ex nihilo. Ma non dal niente come da una sostanza preesistente, bensì dal niente nel senso che non c’era nessuna sostanza preesistente.
La ragione insegna inoltre che nulla puo’ venire dal nulla, poiche’ il nulla,
per definizione, non esiste.
La Reincarnazione
La Fede dice così nella Lettera agli ebrei (9.27): ‘E’ dato all’uomo una sola volta di morire, dopo di che viene il giudizio‘. La Fede ci insegna inoltre che ci può dare uno sviluppo positivo dell’anima umana, ma non attraverso diverse reincarnazioni, bensì attraverso il suo perfezionamento morale e la sua santificazione.
La ragione insegna che la reincarnazione è impossibile, perché ogni anima umana è il principio del proprio corpo umano: l’anima umana non può informare un corpo non-umano e non può informare un corpo che non sia il proprio corpo.
Il Compimento e la Realizzazione graduale di Dio e dell’uomo
La Fede insegna che Dio è immutabile e non cambia. San Giacomo scrive (1. 16-17, nella foto la sua Lettera): ‘Non andate fuori strada, fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c’è variazione, né ombra di cambiamento‘.
La ragione ci dice inoltre che Dio è per definizione trascendente ed immutabile. Se qualcosa nell’uomo cambia, non è Dio.
Aggiungiamo un’ultima critica logica, che vale per tutte e tre queste dottrine evoluzionistiche, cioè che il maggiore non può derivare dal minore: la sostanza non può uscire dal nulla; Dio non può uscire dall’uomo; l’anima non può purificarsi da sola attraverso una serie di vite successive.