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La Trasfigurazione

Spiritualità21 Marzo 2020
Testo dell'audio

Dio e’ una Trinita’ in Tre Persone divine: Padre, Figlio, e Spirito Santo. Ogni Persona ha una natura divina ed e’ Dio, ma non ci sono tre Dei bensi’ un solo Dio. Il Figlio, la Seconda Persona divina, oltre alla natura divina, assunse nell’Incarnazione una natura umana, e si chiamo’ Gesu’ Cristo. Gesu’ significa ‘Salvatore’; Cristo significa ‘Unto’ (o ‘Messia’).

Per gli scopi dell’Incarnazione questa Persona divina, Gesu’ Cristo, non rivela ai sensi di coloro che Lo circondano la Sua piena identita’: non la rivela che durante il Battesimo e la Trasfigurazione, quando si manifesta anche come Dio. Durante la Trasfigurazine si manifesta inoltre come Messia, e piu’ precisamente come Messia sofferente.

Si rivela come Dio mediante la luce con la quale brilla il Suo volto, con la quale le vesti divengono candide e la nuvola e’ luminosa; ma si rivela come Dio anche mediante la nuvola stessa, che significa la presenza di Dio (come nell’Antico Testamento sul monte Sinai). Ma il testimone ancor piu’ forte della Sua Divinita’ e’ la voce del Suo Padre divino: ‘Questo e’ il mio Figlio prediletto…’ Qua il Padre divino Lo chiama ‘Figlio’ nel senso pieno del termine: cioe’ Figlio secondo la popria natura, che e’ divina. Lo rivela dunque come il Suo Figlio divino. Ma questa rivelazione non e’ solo una rivelazione divina, bensi’ anche una rivelazione Trinitaria, essendo presente ogni Persona divina: il Figlio, il Padre (nella voce), e lo Spirito Santo (nella nuvola).

Nostro Signore Benedetto si rivela come Messia tramite la presenza di Mose’ e di Elia, che rappresentano la legge ed i profeti che avevano annunziato il Messia e gli avevano preparato la strada. Cristo era questo Messia che loro avevano previsto: in termini precisi era il compimento della legge e l’oggetto della profezia dell’Antica Alleanza. Cristo era questo Messia, dunque, ma non del genere che ci si aspettava a quell’epoca (ossia una figura politica di potere temporale), bensi’ un Messia sofferente. Si rivela come tale con il Suo discorso con Mose’ ed Elia sulla Sua ‘dipartita’, ovvero sulla Passione e sulla Morte. Qui vediamo dunque la legge ed i profeti (quindi in un certo senso tutto l’Antico Testamento con la sua autorita’ divina) testimoniare un Messia sofferente.

Ora, la ragione per cui il Cristo voleva rivelarSi come Dio e come Messia sofferente era ovviamente per preparare i discepoli alla Sua Passione e Morte. Infatti sono gli stessi tre discepoli a cui dara’ una conoscenza privilegiata sia della Sua gloria che della Sua Passione: ossia gli stessi san Pietro, san Giacomo, e san Giovanni che Lo accompagnarono sul monte Tabor, Lo acompagneranno anche a Getsemani. E san Pietro in particolare si e’ gia’ mostrato ignorante della piena portata e del vero significato della Passione: prima della Trasfigurazione quando il Signore profetizzo’ la Passione, il principe degli apostoli rimostro’ con Lui, dicendo: ‘Dio Te ne scampi, Signore, questo non Ti accadra’mai!’, ma il Signore lo rimprovero’ severamente con le parole: ‘Lungi da me satana, non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini.’

Tramite la Trasfigurazione, dunque, Cristo vuole dire ai discepoli: ‘Io sono il Messia, ma un Messia che deve soffrire: questo testimonia anche tutto l’Antico Testamento; e oltre al Messia sono anche Dio. Quando la Mia Passione comincera’, dunque, non ci si dovra’ spaventare o scandalizzare, bensi’ avere fiducia e speranza, perche’ Dio vuole cosi’, e non solo questo, ma Io sono Dio stesso’.

E quanto a noi, bisogna avere una profonda fiducia e speranza in Lui per tutte le difficolta’ della vita; bisogna abbandonnarci completamente a Lui, cadendo nello spirito con la faccia a terra davanti alla Sua Divina Maesta’: Affinche’ quando la povera visione di questa nostra vita terrestre sara’ passata, potremo sollevare gli occhi per non vedere piu’ alcunaltri se non Gesu’ solo, per essere immersi allora, anche noi, nella luce della gloria celeste, nel regno che non avra’ termine. Amen.

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