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La statua del Bambin Gesù da Praga al mondo intero

Arte e Cultura03 Dicembre 2020
Testo dell'audio

Nella chiesa di Santa Maria della Vittoria di Praga, che venne costruita per i luterani tedeschi dall’architetto Giovanni Maria Filippi e poi, dopo la vittoria cattolica nella battaglia della Montagna Bianca, affidata ai Carmelitani, è conservata una statuetta lignea del Bambin Gesù di immenso valore spirituale, ricoperta di cera, donata sempre ai religiosi di quest’Ordine.

L’amore per Gesù Bambino fa parte della tradizione dei Carmelitani Scalzi, in quanto sia santa Teresa d’Avila (1515 -1582) che san Giovanni della Croce (1542-1591) nutrirono per lui una profonda devozione. La fattura della piccola statua è spagnola, lo si evince anche dagli abiti barocchi e maestosi, che sottolineano sia la regalità di Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, sia la divina regalità del Figlio unigenito di Dio nel mondo.

Nelle case carmelitane, le immagini che ricordano l’Infanzia e la Passione di Gesù sono quelle più frequenti; in particolare, santa Teresa portava sempre nei monasteri che fondava qualche graziosa statua di Gesù Bambino riccamente ornata di gusto barocco. Ma il Gesù Bambino più noto al mondo cattolico è quello che la principessa Polissena offrì alla chiesa della Madonna della Vittoria. Ella apparteneva ad una delle più antiche famiglie nobili della Boemia.

Il culto per il Bambinello di Praga giunse ad Arenzano nel 1900, grazie a un piccolo quadro esposto dai Carmelitani nella loro chiesetta, che nel 1902 venne sostituito con una statua simile a quella di Praga. Da questa pia devozione sorse un grande santuario, primo nel mondo a lui dedicato – iniziato nel 1904 e inaugurato nel 1908 – che ancora oggi richiama l’attenzione di moltissimi fedeli in pellegrinaggio oppure di quanti vi restano legati, anche da lontano, per tutta la vita. Nel 1924 la statua venne solennemente incoronata dal card. Raffaele Merry del Val (1865 -1930), inviato da papa Pio XI (1857-1939), il quale insignì il Santuario del titolo di basilica.

A Praga, invece, dopo le persecuzioni religiose, si passò successivamente all’occupazione nazionalsocialista e più tardi al regime comunista, due regimi totalitari che ebbero in odio la fede e i fedeli. Ma Gesù Bambino resistette fino al 1989, quando arrivò con la cosiddetta “rivoluzione di velluto”, che fra il novembre e il dicembre di quell’anno condusse alla dissoluzione del tirannico Stato comunista cecoslovacco. Così la grande città storica e artistica dalle profonde radici cristiane tornò ad essere libera e i Carmelitani vi poterono far ritorno arrivando proprio dal Santuario di Arenzano, che nel frattempo era divenuto il nuovo centro diffusore della devozione a Gesù Bambino.

Fin dalla fondazione del Santuario ligure, i Padri del Carmelo pensarono di offrire ai tanti fedeli del Bambino Regale un segno visibile: il cosiddetto olio di Gesù Bambino che viene benedetto nella solenne celebrazione del giorno 25 di ogni mese. È chiamato anche “olio della lampada”, perché una parte di quest’olio alimenta la fiamma, che arde incessantemente davanti all’immagine di Gesù Bambino, simbolo della preghiera perenne, diurna e notturna, che da tante anime nel mondo sale al Piccolo Re.

Si tratta di un olio che può essere richiesto ai Padri, i quali provvedono a spedirlo a chiunque ne faccia richiesta in flaconcini confezionati, così da poter essere utilizzato dai malati nel corpo o nello spirito: è sufficiente una goccia, stesa a forma di croce sulla fronte o sulla parte sofferente, associata alla recita del Padre Nostro o della Coroncina di Gesù Bambino, affidandosi con fiducia alla bontà gratuita del  Signore come facevano i malati del Vangelo (Mc 1,41; 3,10; 6,56), per ottenere sollievo, conforto e salute. L’unzione può anche essere replicata per più giorni, ad esempio come triduo o novena. Sono davvero tanti coloro che, facendo uso di questa pia pratica, hanno ricevuto e ricevono grazie e miracoli dal “Divin Medichetto”.

 

Questo testo di Cristina Siccardi è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it.

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