La scuola dell’ infanzia (1898 Henry Jules Jean Geoffroy)

Quest’ opera pittorica è la raffigurazione di un asilo dove i bambini, prima di uscire nel cortile con il piccolo cesto che contiene la loro merenda, hanno appena lavato le mani nel lavabo circolare, sul retro della classe.
La giovane insegnante, elegante nella sua dignitosa uniforme, che ne esalta il prestigio, è gentile e premurosa con il piccolo allievo, che la guarda con ammirazione, quasi pendesse dalle sue labbra. Serenità e ordine sono frutto di una composizione pittorica, che ritrae soggetti in pose rilassate e sorridenti. I colori pastello, sfumati e luminosi, rendono gradevole il dipinto, in armonia con il mondo dell’ infanzia che profuma di stupore e di «senso del meraviglioso».
Una realtà legata agli usi e costumi di quella che è stata la Civiltà cristiana, la stessa che vorremmo tornasse tra i banchi di scuola, dando centralità a Dio sul Crocifisso, quando l’intera comunità scolastica iniziava la sua giornata con la preghiera quotidiana.
Due generazioni a confronto, l’una ad imitazione dell’altra: la nobiltà degli insegnamenti che la scuola impartiva era il filo conduttore tra generazioni, che si equivalevano, lontane dalle ideologie relativiste che oggi impregnano parte dei programmi scolastici per disorientare la serena crescita dei piccoli, interferendo così, nello sviluppo armonioso dell’adolescenza.
Questo testo di Francesca Bonadonna è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it