La Santa Messa, un Sacrificio di Propiziazione – Parte VIII

Infine, è da attribuire alla continua celebrazione e alla virtù propiziatoria del Santo Sacrificio che tante ben meritate punizioni di Dio vengano ritardate o addirittura evitate da interi paesi e popoli, sì, anche da tutto il mondo. – La molteplicità del peccato e degli enormi crimini provoca spesso la giustizia divina a infliggere senza indugio punizioni straordinarie agli uomini, e ad inviare spaventose visite su un mondo senza Dio e immorale. Ma quando il Signore è placato, ritira la Sua mano minacciosa o castigante. “Gli uomini di Ninive credettero in Dio e proclamarono un digiuno e si misero il sacco dal più grande al più piccolo.
E Dio vide le loro opere ed ebbe misericordia riguardo al male che aveva detto che avrebbe fatto loro, e non lo fece” (Gio 3). Quando Salomone costruì il Tempio, il Signore gli disse: “Ho ascoltato la tua preghiera, e ho scelto questo posto per me come casa di sacrificio. Se chiudo il cielo, e non cade pioggia, o se do ordini, e comando alle cavallette di divorare la terra, o se mando la peste tra il mio popolo; e il mio popolo, sul quale è invocato il Mio nome, convertitosi, Mi pregherà e cercherà il Mio volto, e farà penitenza per le loro vie più malvagie; allora ascolterò dal cielo e perdonerò i loro peccati e guarirò il loro paese” (2 Par 7, 12-14). La severità del Giudice Divino e del Vendicatore è stata spesso mostrata in modo terribile e spaventoso nell’Antica Legge. Se ora i popoli cristiani sono altamente favoriti, per la maggior parte risparmiati da tali visite spaventose, è forse perché non commettono tali gravi crimini?
Certamente no! Poichè ecco come il mondo è inondato di opere di tenebra e di carne! Con spaventosa fertilità le erbacce velenose del peccato germogliano e crescono rigogliosamente attraverso la terra. La notte dell’incredulità e dell’errore proietta sempre più la sua triste ombra. Incalcolabile è il numero dei nemici della Croce di Cristo che, sguazzando nel fango della sensualità e della lussuria, calpestano il Prezioso Sangue della loro redenzione. L’esercito anticristiano assale sempre più audacemente la roccia di Pietro: e in molti modi l’abominazione della desolazione abita nel luogo santo.
Non è forse la terra schiacciata sotto il fardello del crimine? Non è colma la misura del peccato? Non è forse il mondo, caduto e separato da Dio, maturo per il giudizio? Perché l’Onnipotente non arma tutte le creature contro coloro la cui malvagità e arroganza ha raggiunto il suo culmine, per distruggerli nella Sua ira? (Sap 5, 18; Sal 93, 23). Come può l’occhio infinitamente santo di Dio contemplare una tale empietà, sopportare una tale immoralità, senza mandare fuoco e zolfo dal cielo, o aprire le fontane dell’abisso per distruggere dalla faccia della terra l’uomo che Egli ha creato? (Gn 6, 5-7). Perché l’Altissimo è così clemente e così tenero con un mondo intriso di sensualità, avarizia e orgoglio? Perché le ricchezze della bontà e della longanimità di Dio non sono esaurite, e perché Egli concede al peccatore così a lungo una tregua di grazia per la penitenza e l’emendamento della vita?