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La Santa Messa: un Sacrificio di Propiziazione (Parte I)

Liturgia10 Febbraio 2022
Testo dell'audio

L’oggetto della Santa Messa, come Sacrificio di Lode e di Ringraziamento, è quello di glorificare Dio come il nostro Supremo Maestro e più grande Benefattore: rende a Lui infinito onore e Gli offre infiniti ringraziamenti. In quanto è un Sacrificio di Propiziazione e Petizione, la sua celebrazione produce i più molteplici effetti a  beneficio e per la salvezza degli uomini. Che il Sacrificio della Croce non sia sminuito da questa efficacia, ma che piuttosto la sua inesauribile virtù ed il suo valore pienamente infinito siano messi in più chiara luce, è evidente dalla giusta comprensione della Dottrina cattolica. La Chiesa non insegna affatto che il Sacrificio di Cristo sull’altare aggiunge nuova soddisfazione o nuovi meriti al tesoro di salvezza acquisito sulla Croce, ma insegna solo che il prezzo della nostra redenzione pagato dal Sacrificio della Croce, non potendo aumentare ed essendo inesauribile nella sua pienezza, è effettivamente applicato e beneficia gli individui per mezzo del Sacrificio della Messa.  

Il tesoro di grazia di Cristo rimane sempre lo stesso; solo la sua applicazione e realizzazione negli individui sono nuove, e continueranno ad esserlo finché ci saranno uomini capaci e bisognosi di redenzione. I frutti del Sacrificio della Messa sono quindi, in generale, tutti quelli e solo quelli che sono stati portati dal nobile albero della Croce. Ciò che è stato acquisito sulla Croce per l’intero genere umano, viene applicato al singolo uomo nella Messa,  perché essa è un Sacrificio di propiziazione come di petizione.  La Chiesa insegna espressamente  “che la Santa Messa è un vero Sacrificio propiziatorio ed ha questa efficacia perche troviamo in essa misericordia e grazia, quando abbiamo bisogno di assistenza”, – e condanna l’eresia, “che la Santa Messa è solo un Sacrificio di lode e di ringraziamento, ma non di propiziazione… e che non può essere offerto per i vivi e i defunti,  per la remissione del peccato e della sua punizione,  per la soddisfazione e per altre necessità”. In primo luogo, qui mostreremo che la Messa è veramente un Sacrificio di propiziazione – e, successivamente, che e come agisce in quanto sacrificio propiziatorio.

 

  1. La Santa Chiesa sottolinea spesso e fa scaturire con forza e chiaramente sia dal suo insegnamento che dalla prassi il carattere propiziatorio del Sacrificio Eucaristico.  Come già detto, il Concilio di Trento dichiara solennemente che la Messa è “un vero sacrificio propiziatorio”, e nel Catechismo romano leggiamo anche che la Messa è  “veramente un sacrificio propiziatorio, per  mezzo del quale veniamo riconciliati con Dio e riconquistiamo il Suo favore”.
  2. a)   Da quando il peccato è entrato nel mondo e pesa come un pesante giogo sui poveri figli di Eva, un desiderio di riconciliazione e di perdono ha ottenuto ovunque il posto primario nel culto sacrificale. “Abbi pietà di me, o Dio, secondo la Tua grande misericordia, e secondo la moltitudine delle Tue tenere misericordie cancella le mie iniquità!” (Sal  50, 3). Questo è il grido supremo che irrompe dal seno dell’uomo peccatore ma contrito, che con dolore desidera essere libero dal debito e dalla punizione. Questa coscienza del peccato, questo desiderio di redenzione, trova la sua più forte espressione nell’offerta del sacrificio. Quindi nella Legge Antica i sacrifici propiziatori erano i più frequenti e i più importanti.  Ora la Messa,  essendo la realizzazione e la consumazione di tutti i sacrifici prima di Cristo, soddisfa tutti gli oggetti del sacrificio, e, di conseguenza, deve anche avere il carattere e l’effetto di un sacrificio espiatorio, cioè deve essere propiziatorio. In questo senso la verità e la realtà della Nuova Legge non possono essere inferiori all’ombra e alla figura dell’Antica Legge.
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