La preghiera personale e le nuove tecnologie

In questi giorni in cui la nostra partecipazione a funzioni religiose viene fortemente impedita per contenere l’epidemia di coronavirus che sta piagando anche la nostra Italia, dobbiamo per forza riscoprire la preghiera personale, in modo più profondo e più efficace. Non possiamo nasconderci che le nuove tecnologie, se da una parte sono fonti di pericolo, dall’altra sono delle enormi opportunità. Attraverso queste tecnologie possiamo accedere ad un oceano di materiali in formato testuale, video, audio, immagini…Insomma, possiamo ottenere da ogni parte del mondo delle risorse che poi possiamo usare anche per l’evangelizzazione.
Se si vuole pregare, su internet si trovano tutti i testi delle preghiere liturgiche e devozionali. Se si va su You Tube e si vuole meditare con un poco di musica adeguata, come il canto gregoriano, ci sono migliaia e migliaia di ore di musica disponibili gratuitamente, con esecutori di tutti i generi. Pensiamo se avessimo avuto questa epidemia 30 anni fa, senza social networks, internet diffuso, servizi di streaming…attraverso questi servizi, onestamente, i contatti rimangono ancora possibili, è possibile partecipare in un certo qual modo ad una comunità che prega e che implora la fine di questa tragedia.
Ci sono applicazioni per ogni tipo di preghiera, dal rosario alla via crucis, dai vespri alla Messa. Possiamo partecipare attraverso lo streaming a celebrazioni liturgiche da ogni parte del mondo. Possiamo anche seguire conferenze di ogni tipo e corroborare così la nostra cultura cattolica. Ho detto dei libri? Ci sono milioni di testi disponibili online, anche testi classici e non del cristianesimo e in tutte le lingue. Se poi vogliamo delle cose recenti, molti testi sono in formato ebook e quindi li possiamo ottenere da casa senza neanche dover uscire.
Insomma, pur se scopriamo queste cose in una situazione così brutta come questa, dobbiamo riconoscere che esse ci danno un aiuto indispensabile per non essere tagliati fuori dalla nostra vita di fede. Ripeto, pensate cosa doveva essere nel 1918 per coloro che erano nel mezzo della febbre spagnola ma senza la possibilità di essere informati rispetto a ciò che stava accadendo. Certo, c’è anche l’altro lato della medaglia, quello che certa informazione ci carica ancora di più di ansia ed angoscia. Non ce lo nascondiamo, questo è un pericolo vero. Allora è utile avere la capacità di discernere e scegliere ciò che è buono e ciò che non lo è.
Mi è venuto spesso da riflettere su come un certo mondo cattolico, abbia beneficiato delle nuove tecnologie per far sentire potentemente la propria voce che altrimenti sarebbe stata schiacciata da una certa narrativa ufficiale. Insomma, una volta che tutto questo con l’aiuto di Dio sarà finito, dovremmo veramente riflettere sul come cavalcare sempre più efficacemente questa nuova sfida che la modernità ci presenta.