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La natura dell’oscurantismo, le conseguenze del modernismo

Catechesi08 Marzo 2018
La natura dell'oscurantismo, le conseguenze del modernismo
Testo dell'audio

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

La Natura dell’Oscurantismo

In sintesi, abbiamo dato qualche esempio per mostrare come il Modernismo oscuri la dottrina cattolica: oscura la dottrina cattolica sulla santa Comunione sacrilega; sull’ordine delle finalità del matrimonio; sulla natura sacrificale della santa Messa; e sul primato di Pietro.

Ma non solo oscura queste dottrine, bensì le oscura in favore dell’eresia e della falsità, perché tacere il sacrilegio eguaglia a negarlo; il rovescio nell’elencare le finalità del matrimonio insinua un rovescio nella loro valutazione; presentare la santa Messa in termini protestanti favorisce la teologia eucaristica protestante; e qualificare ciò che è assoluto lo relativizza.

Questo Oscurantismo può essere considerato come una specie di eclisse parziale o piena della Fede. E’ parziale quando si tratta di un equivoco che non ammonta ad una contraddizione formale; è piena quando si tratta di tacere completamente la dottrina cattolica o quando la dottrina viene espressa in termini contraddittori: perché chi nega il principio di non-contraddizione in riguardo ad un determinato dogma nega la possibilità stessa della sua verità. Il risultato di tale negazione è una Fede senza verità: una Fede determinata solo da sentimenti e da atteggiamenti soggettivi, che non è più una Fede affatto.

Le Conseguenze del Modernismo

Se l’Eresia del passato agisce come ‘un colpo di pugnale’ nelle parole dell’Abbé Dulac, l’Eresia modernista agisce come un veleno lento: così che si può andare a letto un giorno con la Fede e alzarsi all’indomani senza.

Il Modernismo agisce come un veleno lento in quanto, oscurando una dottrina della Fede, ne indebolisce la virtù: cioè indebolisce l’aderenza della volontà alla Verità rivelata. In questo modo il Modernismo fa dubitare di tutti i dogmi, dogmi additati come ‘problemi’:il problema della Risurrezione’, ‘il problema del Peccato Originale’, ‘il problema dell’Inferno’, eccetera. I dogmi della Fede non sono problemi, però: sono verità sovrannaturali [25]: sono problemi solo per coloro che negano la Fede.

La Fede diviene un ‘problema’

La Fede diviene un ‘problema’, dunque, e viene relegata vicino alle credenze di altre religioni o trattata come una tematica tra una varietà di altre tematiche. Così la Fede viene sostituita da ‘favole’: ‘Rifiuteranno di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole: a veritate quidem auditum avertent, ad fabulas autem convertentur’ (II Tim.4.4).

I membri della Gerarchia e del Clero, in un esercizio illegittimo del loro munus docendi, o valorizzano altre confessioni cristiane o altre religioni oppure abbandonano in grande misura l’insegnamento della vera Fede a favore di tematiche come l’antropologia, la sociologia, la psicologia o la politica. Rinunciando a definizioni ed anatemi, ricorrono nelle loro dichiarazioni ufficiali a cascate di parole intellettualizzanti ed impenetrabili [26] e nelle loro prediche a racconti e barzellette.

Quale Fede è trasmessa ai bambini?

Il vuoto di questo insegnamento, una volta spogliato della sua sofisticazione, si manifesta chiaramente nella catechesi dei bambini. Quali visioni di verità e di santità vengono date loro nei giorni puri della loro fanciullezza, per radicarli nella Fede, nella vita dei sacramenti e delle virtù? O per richiamarli nelle loro ultime ore di vita all’abbraccio della Divina Misericordia? [27].

Negare l’assolutezza della Verità

Oscurare un dogma, particolarmente negando il principio di non-contraddizione, ha un effetto ulteriore, però, e ancor più notevole, cioè non solo oscura la Fede intera, ma anche la nozione stessa della Verità. Poiché le dottrine cattoliche sono verità ossia verità oggettive: anzi sono verità assolute e più certe delle verità dei sensi; pretendere che allo stesso tempo e nello stesso modo possano essere e vere e false, è negare la possibilità stessa della Verità.

La strada che conduce alla pazzia

Per quanto si allontana dalla concezione della verità e della realtà oggettiva, si avvicina a quella della verità e realtà soggettiva. Così facendo, però, si è sulla strada che conduce alla pazzia, perché la pazzia è nient’altro che l’abbracciare la realtà soggettiva.

L’ordine del Vero cede all’ordine del Bene. La verità non viene più considerata come guida del comportamento, bensì ‘l’amore’: un amore però che non è più specificato dalla realtà. Questo amore, in quanto razionale, si manifesta nell’umanesimo, un umanesimo leggermente colorito dal Cristianesimo con una tendenza verso l’attivismo; in quanto emozionale, si manifesta nel sentimentalismo e nella preoccupazione eccessiva per le sensibilità altrui.

L’oggettivo cede al soggettivo e il fiume del Modernismo riaffluisce in quel vasto oceano di soggettivismo dal quale è provenuto.
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25 Alcune sono anche misteri, però non sono problemi nemmeno loro: sono insondabili alla ragione, ma difendibili con essa.

26 Ne vedremo delle immagini eloquenti nell’ultimo capitolo.

27 Meriti del Catechismo di san Pio X, che espone con semplicità e chiarezza esemplari le dottrine centrali della Fede e che fu imparato a memoria da innumerevoli cattolici solo due generazioni fa. Ai nostri giorni, ancora più pericolosi di prima per la salvezza delle loro anime, i bambini vengono privati di qualsiasi mezzo adatto ad assicurarsene. L’autore chiese recentemente a un figlio di amici suoi cosa avesse imparato nel catechismo la settimana scorsa. ‘Il cubo’ fu la risposta. ‘Cos’è il cubo?’ replicai. ‘Bu?’ Più tardi passai per la chiesa e addirittura vidi davanti all’altare (tavola) un grande cubo sinistro di colore grigio. Ne guardai due lati: uno mostrava due bambini che si abbracciavano, l’altro un pallone. Bu?

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