Che cosa strana l’evoluzione del significato delle parole! Si parla di pittori “primitivi fiamminghi” quando un buon numero di essi non sono originari della contea delle Fiandre; si parla delle “carbonnade” alla fiamminga che invece vengono mangiate in tutto il Belgio; innumerevoli stampe rappresentano le feste popolari fiamminghe nel XVIII secolo, che potevano svolgersi nel Brabante, a Namur o a Liegi.
Quando Luigi XIV guerreggiava “nelle Fiandre”, assediava infatti una piazzaforte dell’Hainaut; Pier Paolo Rubens e Breughel sono noti come pittori “fiamminghi” ma nessuno dei due ha vissuto nella contea delle Fiandre. E il Principe di Ligne si definiva come un “gentiluomo fiammingo” quando non parlava una parola di questa lingua…
Pare che il termine “fiammingo” abbia subito un serio rimaneggiamento semantico in questi ultimi anni. Utilizzato in storia, e soprattutto in storia dell’arte, per designare tutto ciò che riguardasse gli ex Paesi Bassi spagnoli o austriaci, incluse le province romane, oggi indica soltanto alcune zone di questi Paesi Bassi in cui si parla olandese riunite arbitrariamente in una Regione dello Stato belga.
Questa visione restrittiva dell’aggettivo “fiammingo”, tuttavia, non deve fare dimenticare che tale parola un tempo fu un titolo di gloria in tutta l’Europa, in particolare per gli artisti. Nei secoli, il termine “fiammingo” ha designato l’élite di fama internazionale di una regione d’Europa, ufficialmente chiamata “Paesi Bassi” borgognoni, poi spagnoli, infine austriaci. Ecco perché questi termini sono interscambiabili e non dovrebbero indurre a nessuna confusione, almeno fino alla fine del XVIII secolo.
Il Chiostro Rosso e la Devotio Moderna
Il mio viaggio nella storia religiosa degli ex Paesi Bassi meridionali comincia nel convento del Chiostro Rosso nel cuore della foresta Soniana, vicino Bruxelles. Chi passeggia o pratica jogging facendo il giro di questa modesta struttura conventuale del XVIII secolo molto spesso ignora che questo fu un importante luogo del misticismo fiammingo.
Il Chiostro Rosso era una fondazione del Priorato di Groenendael, dove visse Giovanni di Ruysbroeck, detto Ruysbroeck l’Ammirevole, autore mistico del XIV secolo le cui opere sono state splendidamente tradotte in francese da Maurice Maeterlinck.
Ruiysbroeck è all’origine di un movimento di rinnovamento religioso chiamato “Devotio Moderna” che fiorì nei Paesi Bassi e nella valle del Reno per più di due secoli. Gérard de Groote e Tommaso di Kempis, l’autore dell’Imitazione di Gesù Cristo, sono i maggiori esponenti di questo movimento. Entrambi sono nati nei Paesi Bassi – anche se Tommaso di Kempis è forse renano di origine.
Nei Paesi Bassi borgognoni, che suscitavano l’invidia di tutta l’Europa a causa delle loro ricchezze, la fede era in pericolo. I promotori della Devotio Moderna, chiamati anche Fratelli della Vita comune, hanno pertanto predicato una fede più personale e più sincera. Si trattava più di riformare la propria vita e di vivere intensamente la propria fede nella vita quotidiana che di ostentare un cattolicesimo dimostrativo o formale.
Il movimento, come un’onda anomala, ha ottenuto l’adesione di una moltitudine di persone nei Paesi Bassi e nella valle del Reno. Si voleva ritornare a una fede autentica e a un vero distacco dalle cose del mondo mentre il livello di vita era particolarmente elevato in queste regioni.
Erasmo
L’ultimo illustre rappresentante di questa corrente di pensiero fu Erasmo, nato a Rotterdam. Fu probabilmente l’uomo più colto del tempo. Si diceva che per leggere tutto ciò che aveva letto e scrivere tutto ciò che aveva scritto, fosse necessaria la vita di almeno due uomini.
Erasmo visse ad Anderlecht, oggi un comune della Regione di Bruxelles fortemente colpita dall’immigrazione. È morto a Basilea, in Svizzera, nel 1536. Ha scritto un libello contro Lutero ma non ha risparmiato il clero dell’epoca.
Di Erasmo conosciamo il famoso Elogio della Follia, che si trova in tutte le librerie. Probabilmente sarebbe triste sapere che sia solo questo opuscolo minore a renderlo conosciuto ancora oggi; ai suoi tempi Erasmo era più noto per L’eduzione del Principe Cristiano, decisamente anti-machiavellico, o il suo De Libero Arbitrio, che fece infuriare Lutero.
Fu autore anche di un’edizione dei Padri della Chiesa alla quale dedicò molti anni. Per questa ragione trascorse la fine della sua vita presso il suo editore a Basilea. Ma le sue opere vennero messe all’indice nel XVI secolo, perché fu accusato di avere spianato la strada al protestantesimo con il suo metodo filologico che dissolveva le tradizioni della Chiesa.
Le Fiandre nel XVI secolo
I Paesi Bassi conobbero allora il più alto livello di istruzione d’Europa se si crede alla testimonianza del cronista italiano Guicciardini, che affermava che il numero di scuole latine era il più alto in assoluto. Non stupisce quindi che sia in queste province, ad Alost, che la stampa è stata inventata da Thierry Martens (e non da Gutenberg che ha solo perfezionato la lega metallica dei caratteri mobili). L’invenzione sarà emulata nei Paesi Bassi e all’estero. Ad Anversa il tipografo Christophe Plantyn pubblicò la prima Bibbia poliglotta.
Alla morte di Erasmo i Paesi Bassi cominciarono a essere colpiti dalla riforma protestante. È il calvinismo che predominerà in questa società, dove a comandare erano i ricchi mercanti. Il XVI secolo, in cui i Paesi Bassi spagnoli sono in auge, vide la loro distruzione con la guerra civile, la separazione delle province del Nord e l’esodo della borghesia calvinista verso queste province. Alla fine del secolo i Paesi Bassi meridionali, fedeli al Re di Spagna, sono esangui, impoveriti e nella morsa tra la Francia espansionista e le Province Unite calviniste.
Il XVII secolo, i gesuiti e la grande arte
Il XVII secolo è quindi il “secolo di disgrazia” per i Paesi Bassi spagnoli. Eppure, sul piano religioso, vi è un rinnovamento. Lo sfondo cattolico, ben preparato dalla Devotio Moderna, resistette all’ondata protestante. Accolse bene i gesuiti che si lanciavano nell’educazione della gioventù cattolica.
Il fatto che i Paesi Bassi fossero, come i gesuiti, spagnoli, facilitò l’espansione della Compagnia nelle province. Ovunque si fondarono collegi. Vennero erette chiese barocche – la più straordinaria era quella di San Carlo Borromeo ad Anversa, tutta in marmo bianco e nero.
I Paesi Bassi diedero anche un santo alla Compagnia: san Giovanni Berchmans. Si organizzavano pellegrinaggi a Montaigu e Foy-Notre-Dame, dove accaddero alcuni miracoli.
Nell’arte i Paesi Bassi partecipano all’esplosione del barocco con Antoine van Dyck e soprattutto Pier Paolo Rubens. Quest’ultimo visse ad Anversa, dove si fece costruire una fastosa dimora. Gli arciduchi Alberto e Isabella incoraggiarono la rinascita cattolica dei Paesi Bassi ma, a causa della grande disgrazia che colpì il Paese, non ebbero figli e le province resteranno ancora per due secoli la priorità dei sovrani stranieri, continuamente sotto la minaccia francese.
Questo testo di Gianandrea de Antonellis è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it