La Conversione (Parte I)

“Uscì il seminatore a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada… un’altra cadde fra i sassi… un’altra cadde tra le spine… e un’altra cadde sulla terra buona…” (Mc. 4). In questa parabola nostro Signore Benedetto spiega che: ‘Il seminatore semina la parola’, la quale nel primo caso viene portata via da satana; nel secondo viene subito accolta dagli ascoltatori con gioia, ‘ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti, e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono.’ Nel terzo caso ‘sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l’inganno della ricchezza e tutte le altre concupiscenze, soffocano la parola, e questa rimane senza frutto’; nel quarto caso, invece, la parola porta molto frutto.
La parola in ciascun caso presenta all’ ascoltatore una visione cristiana delle vita che ci può far comprendere ad esempio la sofferenza, la virtù, l’Eternità; comportando con se pure un invito alla conversione. Tre classi di persone non si convertiranno però, una classe, invece, sì.
La prima classe di persone viene raffigurata dalla terra dura lungo la strada. Secondo i padri della Chiesa ed altri santi, queste persone hanno il cuore indurito dall’abitudine del peccato, che perciò non accoglie la parola di Dio. Satana di fatti porta subito via la parola a loro predicata e li spinge a tornare ai loro soliti peccati.
La seconda classe viene raffigurata dalla terra tra i sassi dove la terra, essendo sassosa, offre ai semi poco terra per le radici: Sono persone indurite dai piaceri, che vedono la parola di Dio come opposta ai loro libidini e vizi. Le persecuzioni private o pubbliche, minacciando la loro vita, le loro ricchezze e gioie, li fanno ammollare la parola. Quando l’avevano sentita, hanno odiato magari l’avarizia o il libidine, ma trovandosi susseguentemente di fronte all’oggetto del loro vizio, essendo induriti nelle cattive abitudini, di nuovo ci cedono.
La terza classe di persona è come la terra tra le spine: Qua il seme ha più terra, ma viene impedita dal crescere tramite le spine. Queste rappresentano le ricchezze e le sollecitudini del mondo che disturbano, pungono, e tormentano la mente; che la feriscono quando spingono al peccato, e impediscono al ricco di pensare sovente alle cose divine. Le spine soffocano e distruggono i semi crescenti della parola, prima che non possa portare il frutto maturo della virtù.
Le sollecitudini si possono intendere pure della moglie e della famiglia che preoccupano l’anima e non la permettono di raccogliersi in pace o di fiorire nella cura delle cose divine. Le ricchezze sono ingannatrici perché si presentano come il vero tesoro del cuore in cui sta la vera gioia, ma in realtà sono finite, ed offrono solo una gioia temporanea e surrogata; anzi l’amore per le ricchezze quante volte porta al peccato e perfino all’Inferno?