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La conoscenza gnostica

Catechesi12 Aprile 2018
Testo dell'audio

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Riguardo la concezione gnostica della conoscenza, mediante cui l’uomo si deve divinizzare, facciamo le seguenti osservazioni:

a) La conoscenza, di cui parla il brano della Genesi, è di due tipi: il primo tipo corrisponde a conoscere come divinizzarsi ovvero la conoscenza del mezzo per un fine, di una determinata pratica; il secondo tipo di conoscenza è il fine proposto ad Adamo ed Eva, cioè la conoscenza del bene e del male;

b) La conoscenza (in tutti e due i casi) è puramente naturale;

c) È staccata dalla volontà: non è indirizzata ad alcun esercizio della volontà, ad alcuna azione;

d) È ricercata per motivi di piacere, soprattutto sensuale: ‘L’albero era buono a mangiarsi, piacevole agli occhi e desiderabile averne la conoscenza’;

e) È arcana: non è accessibile a tutti, bensì nascosta, anzi nascosta volontariamente da Dio, loro pretendono per propri motivi questionabili.

Paragoniamo questa conoscenza offerta ai nostri protoantenati alla conoscenza di Dio secondo la Fede.

a) Anche la conoscenza di Dio secondo la Fede è di due tipi: il primo tipo è la Fede stessa, che è un mezzo per raggiungere il fine ultimo dell’uomo in Cielo; il secondo tipo di conoscenza è la visione beatifica, che è quel fine ultimo. La conoscenza di Dio, che è la Fede, è la conoscenza della Santissima Trinità. Lo stesso vale per la conoscenza di Dio in Cielo. Si tratta dunque in tutti e due i casi di una conoscenza infinitamente superiore a quella offerta ad Adamo ed Eva.

b) Questa conoscenza è una conoscenza sovrannaturale, un’illuminazione dell’intelletto per mezzo della Grazia o la Gloria rispettivamente; mentre, come abbiamo già detto, la conoscenza offerta ad Adamo ed Eva è di ordine prettamente naturale.

c) Inoltre, la conoscenza di Dio è indirizzata verso l’esercizio della volontà nella Carità: per compiere ogni azione e mantenere la vita intera in Dio in questo nostro esilio terreno, al termine del quale poterci riposare in Lui e goderne in Cielo.

d) Il piacere non costituisce il motivo per il quale cercare la conoscenza, bensì è conseguenza d’aver agito secondo tale conoscenza, conducendo una buona vita;

e) Finalmente la conoscenza di Dio quaggiù, cioè la Fede, non è arcana, né nascosta da Dio, bensì rivelata agli uomini, col mandato di predicarla al mondo intero.

In conclusione, dunque, vediamo che la conoscenza gnostica non è che un pallido simulacro, un ingannevole surrogato, della vera conoscenza di Dio. Il suo oggetto non è la Santissima Trinità, il suo modo non è soprannaturale; è separato dalle buone opere, ricercato per piacere e falsamente presentato come il vero Bene.

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