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In strada a pregare per la Chiesa

Pensieri e Voce02 Ottobre 2019
Testo dell'audio

Il 5 ottobre sarà una giornata veramente densa di appuntamenti; ed è naturale, visto che il giorno dopo si apre uno dei sinodi più pericolosi – almeno a giudicare dai presupposti – per la Chiesa cattolica, e la fede: il sinodo dell’Amazzonia. Ma vogliamo brevemente parlarvi di uno degli appuntamenti di quel giorno.

È un appuntamento nato dalla gente, in maniera semplice e spontanea, ma che ha già raccolto tante promesse di partecipazione. Il 5 ottobre, ad ore 14.30, in largo Giovanni XXIII – dove sabato scorso duecento laici da tutto il mondo hanno chiesto l’aiuto degli angeli per questa Chiesa – si svolgerà una preghiera pubblica per la Chiesa. E’ un gesto forte che risponde ad un sentire ormai comune: la chiesa sta vivendo la sua Passione.

Una Passione protratta, che non data dal 2013, ma da ben prima, come dichiarato più volte dallo stesso Benedetto XVI. Anche gli ultimi suoi due anni di pontificato sono stati, per i credenti, di intensa sofferenza, oltre che per lui, essendo a tutti evidenti gli ostacoli posti sul suo cammino da nemici dichiarati o nascosti. Eppure Benedetto fungeva in qualche modo da diga (forse lo fa, in qualche maniera, ancora oggi): dopo le sue dimissioni, però, è arrivato il diluvio.

Ci scrive uno dei promotori, don Giuseppe, un semplice sacerdote, che oggi il diluvio “è sotto gli occhi di tutti, ma c’è voluto tempo per prenderne coscienza. L’anno scorso, ad aprile, decisi di recarmi al convegno “Chiesa cattolica, dove vai?” in onore del cardinal Carlo Caffarra, a Roma: del mio gruppo di preghiera mi seguirono in pochi. Eppure, il successo di quell’evento mi convinse che qualcosa stava mettendosi in moto.

Quando invece ho annunciato, sempre al mio gruppo di preghiera, questo incontro del 5 ottobre, all’incirca con le stesse parole di chi me ne aveva parlato per primo (“E’ venuto il tempo di una preghiera pubblica, fatta con spirito soprannaturale, perchè la Chiesa è di Dio e non degli uomini…”), la risposta è stata corale: “Noi ci saremo!”.

Non serve dire altro: con il tempo è davvero maturata nel cuore di tanti l’esigenza di un gesto umanamente e religiosamente più forte, più incisivo del “solito” convegno. Lo faremo, sapendo che il Signore ha “bisogno” di noi, di tutti, per salvare la sua barca. Questo è un invito a mobilitarsi per dare a tutti i credenti un segno di speranza! Pregando la Madonna per la nostra amata Chiesa. E chi non può esserci fisicamente, ci sia in spirito.

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