Il Valore del Sacrificio Eucaristico (Parte VIII)

La Chiesa non solo offre il sacrificio, ma unisce inoltre alla sua offerta varie preghiere e cerimonie. I riti sacri si svolgono in nome della Chiesa e, pertanto, spingono Dio con forza a concedere i Suoi favori ed estendere la Sua munificenza ai vivi e ai morti. A causa della varietà delle formule della Messa, l’efficacia impetratoria del Sacrificio può essere aumentata in modo accidentale, e l’efficacia diretta in modo particolare a diversi oggetti.
Il frutto sacrificale che si ottiene per petizione, attraverso la mediazione della Chiesa, non è né di tipo né di grado precedentemente determinato e limitato. Pertanto, la Chiesa stessa nelle sue preghiere è abituata ad esprimere le sue intenzioni e desideri, in modo che si può sapere quali benefici desidera ottenere dalla Messa e a chi vuole applicarli. Quindi le preghiere specifiche sono più utili e più benefiche di quelle generali. Di conseguenza, non solo il grado di santità della Chiesa, ma anche la natura delle preghiere della Messa e anche di tutto il suo rito esercita un influsso sulla misura e la natura dei frutti del Sacrificio. Da ciò che è stato detto seguono diverse conseguenze interessanti. Tra l’altro, che, da parte della Chiesa, una Messa solenne celebrata ha più valore ed efficacia di una semplice Messa bassa; – e anche per quanto riguarda la potenza impetratoria della Chiesa, una Messa votiva o un Requiem per una speciale intenzione sono più preziosi ed efficaci di una Messa in armonia con l’Ufficio del giorno.
In una solenne Messa Alta l’esposizione esterna è più ricca e più brillante che in una Messa bassa; per una solenne celebrazione la Chiesa, al fine di elevare la dignità del Sacrificio, manifesta maggiore pompa, e Dio è più glorificato in tal modo. Consideriamo gli assistenti (diacono, suddiacono, accoliti), i preziosi paramenti e gli arredi sacri, il maggior numero di luci, l’incenso e il canto corale. Questa più grande e solenne celebrazione del Sacrificio è più accettabile a Dio e, quindi, meglio determinata per indurLo a concederci, nella sua misericordia, i favori che imploriamo; cioè, per impartire maggiore efficacia alle petizioni e alle suppliche della Chiesa.
Le Messe votive si discostano dall’ufficio del giorno, e quindi possono essere celebrate solo per un motivo ragionevole e solo in alcuni giorni. Esse vengono offerte per intenzioni speciali e secondo formule specifiche rispondenti alle particolari finalità. Queste formule liturgiche, rispetto al loro contenuto, cioè le loro raccolte e lezioni, sono predisposte in modo che l’oggetto o l’intenzione desiderata, per la quale la Messa viene offerta, possano essere più facilmente e più sicuramente conseguiti.
Lo stesso si può dire delle Messe da Requiem. Tutto il loro rito mira esclusivamente a implorare per le anime sofferenti conforto, alleviamento e abbreviazione dei loro dolori, piuttosto che ad ottenere qualcosa per i viventi. Come Madre teneramente premurosa, la Chiesa fa ogni sforzo per liberare i suoi figli sofferenti dal purgatorio e per condurli al riposo eterno.
Il frutto essenziale della Messa ha la sua sorgente immediata ed unica nell’auto-immolazione di Cristo, ed è quindi indipendente dai contenuti delle formule del Rito della Messa della Chiesa. Quindi qui si tratta solo di un frutto accidentale o subordinato derivante dalle preghiere liturgiche della Messa, ma che aggiunto al frutto essenziale va a beneficiare direttamente coloro per i quali la Messa è celebrata. Ora, se il sacerdote, quando è tenuto ad offrire una Messa votiva in un giorno consentito dalle rubriche, non soddisfa il suo obbligo, se dice la Messa del giorno, tuttavia, questo deve essere inteso come una perfetta soddisfazione del suo obbligo, perché il frutto essenziale del Sacrificio è lo stesso in tutte le Messe, e in questo caso egli non è obbligato ad effettuare la riparazione.
Da diversi decreti, vediamo che la Chiesa è molto più riluttante nel permettere che venga detta la Messa del giorno al posto della prescritta Messa votiva anziché in luogo di una Messa da Requiem. La ragione di ciò può essere che nelle Messe per le anime sofferenti il frutto del Sacrificio dipende principalmente dal suo effetto soddisfacente, che è indipendente dal rito, mentre nelle Messe votive è più rilevante e principalmente destinato il frutto impetratorio; sotto questo aspetto, le preghiere liturgiche della Messa sono particolarmente efficaci, specie quando sono, come nel caso delle formule per le Messe votive, composte principalmente per specifiche intenzioni.
Questa efficacia e frutto del Sacrificio, come l’essenziale frutto sacrificale, è anche indipendente dalla dignità o indegnità del sacerdote officiante, e può in relazione a lui essere chiamata ex opere operato; ma per quanto riguarda la Chiesa esso è quasi ex opere operantis. Questo frutto impetratorio da parte della Chiesa è del tutto carente nella Messa, quando la celebra un sacerdote interdetto, perché non può offrire e pregare in nome della Chiesa.