Il Valore del Sacrificio Eucaristico (Parte III)

Nel sacrificio il suo rapporto con Dio è sempre il primo e il più essenziale, poiché secondo la sua stessa natura, il sacrificio è un atto religioso. Pertanto, il sacrificio della Messa è principalmente da considerare come un atto di culto divino. Esso serve ad onorare e glorificare Dio non solo nella sua qualità di sacrificio di lode, adorazione e ringraziamento, ma anche come sacrificio di propiziazione e di petizione, perché Dio è sempre onorato e glorificato, – sia quando ci sforziamo di placare la Sua giustizia e di muovere la Sua bontà per impartirci grazie, sia quando adoriamo la Sua Maestà e Gli rendiamo i nostri grati ringraziamenti per la Sua liberalità. Poiché l’Eucaristia, in riferimento a tutti questi fini, possiede valore infinito e potenza infinita, cioè, poiché è un Sacrificio infinitamente degno e perfetto di adorazione, ringraziamento, propiziazione e petizione, a Dio, sull’altare, viene sempre offerto l’omaggio più grande possibile, ovvero infinitamente grande.
Se, quindi, consideriamo la caratteristica di latrìa, o culto divino, che consiste principalmente in adorazione, lode e ringraziamento, e anche in propiziazione e petizione, allora senza dubbio la celebrazione del Sacrificio Eucaristico contiene in sé un culto di valore infinito e, di fatto, lo rende all’Altissimo. A questo proposito, il Sacrificio di Cristo, che in sé è infinito, mostra sempre la sua piena potenza: mediante la celebrazione della Messa il Dio uno e trino infallibilmente e in ogni momento riceve un omaggio veramente infinito, cioè, perfettamente valido di adorazione, lode e ringraziamento.
Ma il caso è diverso quando il Sacrificio Eucaristico è considerato nella sua relazione con l’uomo. Da questo punto di vista, esso mira a procurare la nostra salvezza e santificazione, ed è, di conseguenza, un mezzo di grazia, o meglio una fonte di grazia, che ci porta la ricchezza delle benedizioni celesti. La Messa, soprattutto come sacrificio di pietà e di petizione, produce per gli uomini le operazioni di grazia.
Certamente, atti di propiziazione e di petizione sono offerti a Dio nella Messa, ma con l’intento e lo scopo che Egli possa essere mosso, a motivo del sacrificio di propiziazione e di petizione, per ripristinare di nuovo a noi il suo favore ed impartirci i suoi doni. Come è già stato indicato, il valore e la dignità, cioè l’efficacia intrinseca, del Sacrificio eucaristico è infinitamente grande anche in questo senso, cioè nel placare un Dio irritato e nel muovere la Sua misericordia per concederci i Suoi benefici. Poiché l’intero riscatto pagato per la nostra redenzione, l’immenso tesoro di soddisfazione e di merito che è stato acquisito sulla Croce, è tutto sull’altare ed è sempre presentato di nuovo e offerto da Cristo al suo Padre celeste, è per questo che può essere applicato agli uomini.
Il sacrificio della Messa, di conseguenza, contiene non solo una sovrabbondante espiazione per la remissione di tutti i possibili peccati e punizioni, ma anche un fondo inesauribile per l’acquisto di innumerevoli grazie e beni. Tuttavia – come è nella natura delle cose – la Messa non può produrre per l’uomo o nell’uomo effetti infiniti. Perché effetti infiniti positivi sono impossibili per numero o magnitudine; né la creatura finita sarebbe in grado di riceverli. I frutti che il Sacrificio della Messa ci ottiene da Dio sono solo finiti, cioè limitati ad un certo numero e ad una determinata misura, come avviene anche nel Sacrificio della Croce. Il Sacrificio della Messa, pertanto, per quanto riguarda l’uomo può avere solo un’efficacia limitata, e nei suoi frutti è capace solo di una limitata applicazione. Questa restrizione e limitazione dei frutti del Sacrificio Eucaristico può essere intesa in un duplice senso – intensivo ed esteso.