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Il trionfo della fede. Perché il mondo non è mai stato così religioso

Recensioni librarie18 Giugno 2019
Testo dell'audio

In questo saggio Rodeny Stark dimostra con il consueto rigore l’infondatezza del mito secondo cui il mondo starebbe abbandonando la fede e la religione. Basandosi su un sondaggio che abbraccia più di un milione di persone in 163 nazioni, arriva alla conclusione opposta, ne spiega le ragioni e prevede le conseguenze sul nostro futuro, sbaragliando con dati e fatti l’opinione corrente. Soprattutto evidenzia come il crollo imminente della fede sia un’eventualità temuta e sbandierata da secoli: probabilmente – conclude – la fede più «irragionevole» di tutte è proprio quella nella secolarizzazione.

«Dio non è morto. Ci crediate o no, il mondo è più religioso che mai!», ha scritto il Wall Street Journal presentando il lavoro di Rodney Stark intitolato Il trionfo della fede. Perché il mondo non è mai stato così religioso (Lindau, Torino 2017, p. 282, €26, ebook €17). In questo saggio il noto sociologo delle religioni analizza i risultati di un sondaggio senza precedenti – più di un milione di persone in 163 nazioni – per tratteggiare un quadro reale della situazione e ragionare su numeri concreti, con risultati opposti a quelli del sentir comune: un ricorso stupefacente alla fede e una «crescita esponenziale» di fedeli, l’islam che non supera affatto il Cristianesimo, un basso numero di atei…

Sembrerebbe di vivere, quindi, in un mondo molto religioso, se l’81% degli intervistati dichiara di professare una fede religiosa organizzata; il 74% dice che la religione è una parte importante della propria esistenza quotidiana; il 50% riferisce di essersi recato in un luogo di culto o di aver assistito a una celebrazione religiosa negli ultimi sette giorni; il 56% crede che «Dio è direttamente coinvolto in ciò che accade nel mondo»; in pochissimi Paesi il 5% si professa ateo e solo in Vietnam, Cina e Corea del Sud gli atei superano il 20%.

Queste statistiche – sostiene l’autore – bastano da sole a sconfessare il luogo comune secondo cui la fede è in declino. Ed anche la pratica della fede. Certo, che se si passa nelle aule parlamentari e giudiziali (e in molte parrocchie), la prassi sembra andare in direzione decisamente opposta. Anche se si scopre che, nel mondo, c’è un 33% di cristiani, il 22% di musulmani, il 16% di induisti, l’8% di buddhisti ed altre religioni per il 2%, lasciando gli atei e secolarizzati al 19%. Solo uno su cinque, che però evidentemente conta molto, viste le legislazioni di tutti i Paesi.

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Questo testo di Gianandrea de Antonellis è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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