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Il più piccolo comune della Val d’Aosta

Tesori d'Italia25 Aprile 2020
Testo dell'audio

Il Comune di Bard ha una caratteristica: è il più piccolo della pur piccola Valle d’Aosta. Conta poco più di cento abitanti in tutto e si trova incuneato in una gola vicina all’ingresso della valle della Dora Baltea. La popolazione, qui, parla il patois valdôtain ovvero una varietà dialettale della lingua francoprovenzale.

L’area fu abitata sin dai tempi del Neolitico. Lo provano le incisioni realizzate in quel periodo ed ancora oggi rintracciabili sulle superfici di grandi pietre. In età romana, Augusto volle far transitare da qui la via consolare, per collegare la Pianura Padana alle Gallie. Fonti storiche attestano anche la presenza in zona di un presidio ostrogoto, probabilmente una guarnigione di una sessantina di uomini, attorno al VI secolo d. C., all’epoca di Teodorico. Già in epoca altomedioevale il borgo acquisì l’assetto attuale. Sorse il forte, che ancora oggi domina l’intera area, di cui furono a lungo signori i Bard, il cui stemma, raffigurante un barbo, particolare pesce d’acqua dolce, è rimasto stilizzato in quello del Comune.

Nella piazza del borgo, oltre alla moderna sede municipale, è presente la chiesa parrocchiale, intitolata all’Assunzione di Maria. Risale al XII secolo. L’edificio odierno, a pianta rettangolare e ad una sola navata, è però della metà del XIX secolo. È preceduto da una scala in pietra e da un porticato. Il campanile consiste in una torre quadrata e presenta finestre monofore e bifore.

Dal centro storico passa l’itinerario della Via Francigena, proveniente da Arnad e Hône e diretta, dopo aver attraversato il ponte sulla Dora Baltea, verso Donnas e Pont-Saint-Martin. Tra gli edifici più caratteristici, per lo più realizzati tra il XV ed il XVI secolo, figurano la Casa del Vescovo, Casa Valperga con la facciata decorata da una bifora, Casa Ciuca (così definita a causa della sua instabilità), nonché Casa della Meridiana, oltre all’eleganza tutta settecentesca del palazzo, ove vissero gli ultimi conti di Bard, i nobili Nicole.

 

Questo testo di Francesco Corradi è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita radicictistiane.it

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