Il numero degli eletti

A questo punto è necessario trattare brevemente in merito alla questione del numero degli eletti, qquestione grave e interessante, che tanto da vicino ci tocca, che fu sempre discussa e sempre rimase insoluta. «E’ una questione, scrive il Faber (Il Creatore e la creatura, Parte III, cap. II), ché è un segreto di Dio, un segreto del supremo Giudice, un segreto che l’Altissimo ha riservato tutto a se stesso, ma nella quale egli permette che ci addentriamo solo nella speranza di trovare qualche nuova traccia dello sconfinato amore di Dio».
Dopo tutte le nostre supposizioni, le nostre congetture, le nostre induzioni, la verità sarà sempre, come prima, nascosta in Dio. Numerosi teologi di grande autorità sono del parere che il numero dei reprobi superi quello degli eletti; altri teologi, pure di indiscussa autorità, ritengono il contrario. Cornelio a Lapide riferisce che la maggior parte dei teologi che vivevano a Roma ai suoi tempi, riguardando al rilassamento generale dei costumi nella loro epoca, sostenevano l’opinione più severa. Mentre i teologi più recenti pare che propendano per l’interpretazione più benigna. Gli argomenti addotti sono solidi da ambo le parti, afferma il Billuard (De Cert. praed., disp. IX, art.7).
Le prove della Sacra Scrittura assicurano il trionfo completo e nella forma più esplicita della opinione più benigna. E i rigoristi, a dire il vero, par che sudino abbastanza nel tentare di ritorcere queste prove in loro favore (Faber, Op. cit.). A proposito delle parabole evangeliche addotte come prova da ambo le parti, il Bergier si esprime in questo modo: «Se le parabole del Vangelo si possono addurre come prove, noi dovremmo concludere che è la maggioranza e non la minoranza che si salva. Gesù Cristo paragona la separazione dei buoni dai cattivi; nel giudizio finale, alla separazione del buon grano dalla zizzania; ora in un campo ben coltivato la zizzania non è mai più abbondante del grano.
La paragona ancora alla scelta tra i pesci buoni e i pesci cattivi; ora qual mai pescatore fu mai tanto disgraziato da pescare più pesci cattivi che pesci buoni? Delle dieci vergini invitate alle nozze, cinque sono ammesse alla festa insieme allo Sposo. Nella parabola dei talenti, due servi sono premiati, uno solo è punito; in quella del festino, di tutti gli invitati uno solo è scacciato » (Bergier, Traíté de la vraie Religion; t. x, pag. 356).