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Il miracolo a Cana

Spiritualità05 Marzo 2019
Testo dell'audio

Gesù disse loro: Riempite d’acqua le giare. E le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: Ora attingete e portate al maestro di tavola. E come ebbe assaggiato l’acqua divenuta vino, il maestro di tavola… chiamò lo sposo e gli disse: Tutti servono da principio il vino buono… ma tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono.

In questo Suo primo miracolo Nostro Signore Gesù Cristo, il Verbo Divino, lo Splendore della luce perenne, manifesta la Sua Gloria al mondo. La trasformazione dell’acqua in vino rappresenta tra l’altro, e secondo l’interpretazione dei Padri, la trasformazione della speranza di questa vita nelle gioie della vita eterna.

Riempite d’acqua le giare” dice Egli al fedele cristiano, al quale la Madre Celeste ha già istruito di fare tutto ciò che Egli dirà. Riempite d’acqua il cuore di pietra della lagrime della contrizione e della compunzione dei peccati. Riempitelo delle acque insipide della mortificazione quotidiana, della fedeltà faticosa dei doveri; dell’accettazione delle sofferenze delle pene, dei dolori e delle umiliazioni, e di tutti i mali e di contrattempi che Dio nella Sua Infinita saggezza, bontà, e misericordia si degna di mandare in ogni giorno della vita.

Non lasciate alcuno spazio agli spiriti inebrianti di questo mondo, ma riempite d’acqua le giare fino all’orlo. Il comandamento è duro e le acque amare, ma obbedite comunque, perché alla fine del banchetto, alla fine della vostra vita, poveri peccatori, attingerete il vino puro delle gioie e delle speranze celesti.

Là, nella vita che ci aspetta, le lagrime beate che i nostri occhi avranno versato per terra si trasformeranno in torrenti di delizie; tutto ciò che avremo fatto ed il sacrificio di tutta la nostra vita, che abbiamo versato come una libazione in onore di Voi, si trasformerà in una gloria che non appassirà mai; ed i nostri cuori saranno riempiti delle Vostre eterne ricompense in misura che hanno supportato con fedeltà, pazienza, e perseveranza le amarezze passeggere di questa vita.

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