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Il Miglio d’Oro scozzese: The Royal Mile

Tesori del Mondo20 Ottobre 2018
Testo dell'audio

Il Castello di Edimburgo sorge sul punto più alto della città, che domina interamente. Dalla parte opposta della città antica si trova il Palazzo Reale, nato vari secoli dopo il Castello sulle terre dell’abbazia di Holyrood (dedicata alla Vera Croce): a differenza della rocca che lo fronteggia, è simbolo anche architettonico di un’epoca (apparentemente) più serena, in cui alla difendibilità furono privilegiate la bellezza e la comodità.

Non sembra quindi strano che il Conte d’Artois, il futuro Carlo X, vi abbia risieduto due volte durante il suo doppio esilio, poiché pur essendo tanto lontano dalla sua amata Francia, il Palazzo di Holyrood House ospita dietro l’austera facciata ambienti di raffinatezza e di calore tale da sembrare di essere, se non a Versailles, almeno in qualche regia dimora di un Paese mediterraneo.

Il Castello e il palazzo reale sono uniti da una lunga strada formata da cinque vie: Castlehill, Lawnmarket, High Street, Canonate ed Abbey Strand, costellata di interessanti edifici e conosciuta nella sua interezza con il nome di Royal Mile, Miglio Regale.

Il Castello di Edimburgo

Ma procediamo con ordine. Il nome stesso di Edimburgo significa “Castello di Edyn”, con riferimento a sant’Edwin di Deira (o di Northumbria, ricordato il 12 ottobre) sovrano britannico del VII secolo e fondatore della città.

Un ulteriore riferimento sacro è il più antico edificio di Edimburgo, la cappella di Santa Margherita di Scozia, nobildonna di origini ungheresi divenuta Regina di Scozia a metà dell’XI secolo sposando Malcom III, da cui ebbe due figli anch’essi canonizzati: santa Matilde e sant’Edmondo di Scozia.

Intorno alla cappella a lei consacrata, si sviluppa l’intero castello che, nella struttura attualmente esistente, risale al XVI secolo e che contiene varie esposizioni museali, la più importante delle quali è conservata nella Crown Room: si tratta dei gioielli della Corona scozzese.

Essi consistono nella corona di Scozia (risalente al 1540 ed è stata realizzata in oro con 94 perle, 10 brillanti e 33 pietre preziose), nello scettro (in oro e sormontato da un grande cristallo di rocca) e nella spada, oltre ad altri numerosi gioielli.

Non è preziosa per il materiale, ma lo è moltissimo per il valore simbolico, la Pietra di Scone (nome del villaggio in cui venne rinvenuta): un parallelepipedo in arenaria rossa sulla quale sono stati incoronati tutti i re di Scozia sin dall’antichità.

Tale pietra, detta anche del Destino o dell’Incoronazione, fu incorporata nel trono delle incoronazioni nell’Abbazia di Westminster a Londra; recentemente, nel 1996, è ritornata ad Edimburgo, con l’intesa che verrà “prestata” a Londra per la prossima incoronazione.

Di fronte al Castello esiste una grande piazza detta Esplanade, in cui si svolge un famoso festival di musica per bande militari, l’Edinburgh Military Tattoo. Una necessaria nota linguistica: ai nostri giorni “tattoo” fa pensare ai tatuaggi, ma in questo caso deriva dalla formula “tap toe”, “tappa il rubinetto”, invito rivolto agli osti dai tamburini durante il loro giro serale per le varie bettole per richiamare alle loro navi i marinai britannici sparsi per le locande dei porti europei.

Il Royal Mile

Quindi si può iniziare la dolce discesa lungo il “Royal Mile”, lungo il quale si affacciano numerosi edifici degni di essere ammirati. Uno dei primi che si incontra è la High Kirk of St. Giles (Sant’Egidio), dalle imponenti forme gotiche: St. Giles è la principale chiesa della città, cattedrale cittadina per un breve periodo (la sede della diocesi era la Chiesa di Sant’Andrea nella regione di Fife); per la chiesa ediburghese il termine di cattedrale è ancora usato, ma impropriamente, poiché essa è divenuta la chiesa madre del presbiterianesimo che, notoriamente, non ha un ordine vescovile.

Alle spalle dell’edificio si trova anche la casa del parlamento (Parliament House), usato come tale fino al 1707, mentre ora ospita l’alta corte del tribunale scozzese e il nuovo parlamento sorge nei pressi del castello di Holyrood.

Di fronte, invece, si può notare un curioso mosaico in pietra a forma di cuore: è l’Hearth of Midlothian, che segna il luogo in cui sorgeva l’ingresso della prigione medioevale, l’Old Tolbooth, demolita nel 1817, luogo delle pubbliche esecuzioni, il cui perimetro è tuttora segnalato da mattonelle metalliche.

Quindi si giunge nella seconda parte del Royal Mile, denominato Canongate, ovvero Cancello dei Monaci, perché da qui iniziava la vasta proprietà dell’abbazia di Holyrood, cioè della Santa Croce (noi diremmo della Vera Croce). Va notato che la venerazione nei confronti della Vera Croce è attestata, oltre che dalle innumerevoli grandi croci celtiche che si trovano sia in Scozia che in Irlanda, anche da un antico poema, uno dei primi scritti in Inghilterra, intitolato Il sogno della Croce (The Dream of the Rood) in cui si immagina che il legno stesso che portò su di sé Nostro Signore rievochi i momenti dell’agonia, della morte e della resurrezione del Salvatore.

Infine, in fondo al viale, spunta il profilo di Holyrood Palace, sulla cui sommità sventola una bandiera: scozzese (Croce di Sant’Andrea bianca in campo azzurro) se la reggia è liberamente visitabile; britannica (la famosa Union Jack) se in quel momento vi sta risiedendo un membro della famiglia reale inglese.

Ora i suoi resti, che mantengono intatto il proprio fascino, sembrano essere divenuto un monumento non tanto alla memoria, quanto all’oblio delle antiche radici religiose di una terra gloriosa come la Scozia.

 

Questo testo di Luigi Vinciguerra è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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