Il libro rosso dei martiri cinesi

Il volume presenta documenti che dimostrano la crudezza della persecuzione cristiana nel periodo maoista in Cina. Attraverso le storie di alcuni sopravvissuti ai campi di prigionia, il lettore si rende progressivamente conto della sistematica persecuzione a causa della fede e delle tecniche messe in campo dagli aguzzini per ottenere confessioni, informazioni e l’abiura della fede cristiana.
Nel 2006 furono pubblicati, per la prima volta in Italia, documenti che dimostrano la persecuzione anticristiana compiuta in Cina dal Partito Comunista durante l’era maoista, con lo scopo di separare i fedeli da Roma e di sottometterli al regime.
Quest’opera – intitolato Il libro rosso dei martiri cinesi. Testimonianze e resoconti autobiografici (Edizioni San Paolo, € 16), il cui curatore è il giornalista Gerolamo Fazzini – è di grande valore storico, umano e cristiano, in quanto raccoglie le testimonianze di alcuni sopravvissuti ai campi di prigionia, i cosiddetti Laogai, che non furono certo inferiori ai Gulag o ai Lager.
Leggendo queste testimonianze, il lettore può rendersi conto di quanto vasta, sistematica e duratura fu la persecuzione dei cristiani cinesi, e quanto vili, perfide e crudeli furono le tecniche messe in campo dagli aguzzini per estorcere confessioni, informazioni e l’abiura della fede cristiana. Queste testimonianze rivelano però anche la costanza, la tenacia e l’astuzia dei perseguitati nel conservare la fede e nel diffonderla nelle maniere più sorprendenti, eludendo la sorveglianza comunista.
Fra le varie storie qui riportate, segnaliamo quella di Geltrude Li: ella scrisse con caratteri piccolissimi su pezzi di carta ritagliati a forma di solette da cucire nelle calzature del missionario in visita, che poté così mandare omelie, messaggi e informazioni ad altre comunità perseguitate.
Fra i protagonisti di queste vicende, per decenni tenute nascoste al pubblico occidentale, ricordiamo Giuseppe Li Chang, padre Tan Tiande, prigioniero per 30 anni e oggi unico sopravvissuto, padre Wuong, prigioniero dal 1955 al 1980, e i monaci di Yan-Kia-Ping, protagonisti di un’incredibile odissea che ricorda quella vissuta dai trappisti francesi all’epoca della Rivoluzione napoleonica.
Questa pubblicazione è stata promossa dal più illustre testimone vivente della Chiesa in Cina: il cardinale Joseph Zen Ze-kiu, vescovo emerito di Hong Kong, che ne ha curato la prefazione.
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Questo testo di Guido Vignelli è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it