Il battesimo e la consacrazione di Re Clodoveo

Clodoveo, figlio del capo della tribù dei Sicambri, aveva 11 anni quando nel 476 cadde per sempre l’Impero Romano d’Occidente. Quattro anni dopo divenne Re dei Franchi Salii, e da sovrano seppe sempre scegliere come suoi consiglieri vescovi cattolici, sebbene egli fosse ancora pagano e metà del suo popolo cristiano ma ariano.
Fra questi vescovi, due svolsero un ruolo decisivo nella sua vita, e pertanto nella storia di Francia e dell’intera Cristianità: san Remigio, vescovo di Reims e sant’Avito, vescovo di Vienne. Entrambi operarono con estrema saggezza, avvicinando sempre più il sovrano alla Chiesa di Roma e alla vera fede.
Inoltre, egli sposò una principessa burgunda, santa Clotilde, che con il suo amore e la sua fede in Cristo fu forse la vera e profonda artefice della conversione del cuore del Sovrano franco, impedendogli di divenire ariano e allo stesso tempo insegnandoli l’abbandono e la fiducia nel nuovo Dio.
Clodoveo però, da buon germano, per convertirsi definitivamente pretendeva una prova “concreta” che “questo Gesù” fosse Dio. Le cose peggiorarono quando, avendoLo pregato per avere un successore al Trono, e avendo ottenuto la grande grazia, la Regina perse il bambino. fu il momento più difficile per santa Clotilde, non solo come madre e moglie, ma anche come cristiana.
Ella però non perse la sua fede assoluta nel Redentore, e continuò a pregare per avere un erede e per la conversione del marito. L’occasione venne nel 493, quando, dopo una serie di vittorie, l’esercito di Clodoveo stava per essere distrutto nella Battaglia di Tolbiac. Nel momento del più grande timore, Clodoveo ebbe la forza di imitare Costantino (senza naturalmente aver ricevuto alcuna visione o segno celeste particolare), giurando che qualora la sorte della battaglia si fosse rovesciata egli si sarebbe battezzato: «O Signore Gesù Cristo, proclamato da Clotilde Figlio del Dio vivente, tu che ti degni di concedere la vittoria a coloro che in te confidano! Se mi otterrai la vittoria, manifestandomi il tuo potere miracoloso, io crederò in te e mi farò battezzare nel tuo nome; tu sarai il mio Dio e io sarò tuo servo!».
La vittoria arrise miracolosamente e subitaneamente a Clodoveo, il quale, incoraggiato anche dalla nascita del desiderato erede, nella notte di Natale del 496, assistito dalle preghiere di Clotilde, ricevette il Battesimo da san Remigio, che gli rivolse le celebri parole: «Piega il ginocchio, fiero sicambro: brucia questi idoli che adorasti e adora quel Dio che bruciasti».
Ma un miracolo ancor più grande stava per avvenire, destinato a segnare per sempre la storia della Francia monarchica. Per un banale incidente, era venuto a mancare l’olio benedetto; san Remigio allora si mise a pregare, e subito, come riporta mons. Delassus ne Il problema dell’ora presente, che riprende il racconto del Baronio: Dio volle mostrare visibilmente quello che dice a tutti i fedeli: “Quando due o tre sono congregati in mio nome, io mi trovo in mezzo a loro”. Infatti, tutto ad un tratto, una gran luce, più risplendente che quella del sole, riempì tutta la cappella e in pari tempo s’intesero queste parole: “La pace sia con voi. Son io non temete: mantenetevi nel mio amore”.
Poi, dette queste parole la luce disparve e un odore d’ineffabile soavità profumò il palazzo, a fine di provare evidentemente che l’autore della luce, della pace e della dolcezza era venuto, perché, eccettuato il Vescovo, nessuno degli astanti avea potuto vederlo, perché erano tutti abbagliati dallo splendore della luce. Il suo splendore penetrò il santo Vescovo, e la luce che raggiava da lui illuminava il palazzo con maggior splendore delle faci che lo rischiaravano.
Un miracolo degno dei tempi apostolici – per usare le espressioni d’Ormisda, succedette a questa apparizione, come lo riferiscono Aimone ed Hincmaro, Vescovo di Reims “Voglio parlare dell’ampolla del sacro crisma portato dal cielo per mezzo d’una colomba, e che servì a consacrare Clodoveo e, dietro il suo esempio, tutti i re di Francia, suoi successori. La miracolosa conversione dei Franchi seguì quella del Re“. Da quel momento, con quel Sacro Crisma sono stati consacrati tutti i Re di Francia fino alla Rivoluzione e quindi Carlo X, i quali acquisivano la miracolosa capacità di guarire alcune malattie con il loro solo tocco della mano, come in un articolo seguente spieghiamo.
Il Sacro Crisma venne cercato e alla fine trovato dalla furia dei giacobini rivoluzionari per essere distrutto, come accadde per i resti mortali di molti Re di Francia. Evidentemente, il loro odio per il sacro e la vera fede non poteva tollerare l’esistenza e neanche il ricordo di quei simboli che incarnavano in sé la missione che Dio stesso aveva dato alla Francia di Clodoveo, Carlo Magno, san Luigi IX.
Questo testo di Massimo Viglione è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it