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I Partecipanti ai Frutti della Messa – II Parte

Liturgia26 Maggio 2022
Testo dell'audio
  1. a) Ogni santo Sacrificio della Messa ha la sua efficacia e il suo vantaggio per tutta la Chiesa – per tutti coloro che sono incorporati nel Corpo mistico di Cristo e hanno ancora bisogno di essere assistiti dalla grazia, se sono annoverati tra i vivi o tra i morti. Ed effettivamente, in un grado minore, e almeno indirettamente, questo frutto generale è diffuso anche tra coloro che non sono sotto l’egida della Chiesa, e che, anche se fuori di essa, sono chiamati e tenuti ad entrare o tornare nel suo seno. Il calice del Prezioso Sangue sale ogni giorno dall’altare verso il cielo, in modo che tutti gli uomini possano venire alla conoscenza della verità ed essere salvati (1 Tim 2, 1-4).

Gesù Cristo è il Redentore del mondo (Gv 3, 17); perché Egli versò il Suo Sangue e subì i tormenti della Croce, per ottenere per tutti gli uomini, senza eccezione, il perdono dei peccati, la grazia e la felicità eterna. Senza sosta e in tutti i luoghi sgorga e sgorga questa sorgente universale di grazia e di salvezza del Sacrificio della Croce nella Messa, le cui benedizioni danno beneficio al mondo intero. Inoltre, è a questo Santo Sacrificio, come un sole di grazia, che queste parole del Salmista sono applicabili: “ 

Da un estremo del cielo è la sua partenza, e il suo termine sino all’altro estremo, e non c’è nessuno che può nascondersi al suo calore” (Sal 18, 7). Sì, su migliaia di cuori, che non ne sono consapevoli, là si irradiano dall’altare i raggi della superna luce, per illuminare e ricondurre le pecore erranti a Cristo, il grande Pastore e Vescovo delle anime (1 Pt 2, 25), nel Suo ovile, alla casa materna dell’unica vera Chiesa, in cui i tesori di tutte le vie della grazia e i suoi doni vengono dispiegati e messi a loro disposizione. 

La benedizione della Messa sulla Chiesa militante in terra e su quella sofferente in purgatorio è riversata senz’altro molto più abbondantemente e in modo ancor più ricco; perchè la Messa, per la volontà e l’istituzione di Cristo, è proprietà della Chiesa. È per il benessere e il beneficio della Chiesa che il Sacrificio quotidiano è stato istituito, e per questo viene principalmente offerto. Il frutto generale della Messa viene applicato, in primo luogo, per il bene comune della Chiesa, ovvero, viene conferito alla Chiesa nella sua interezza, in quanto la Chiesa è un’opera e un’istituzione divina, il regno e la Sposa di Cristo. 

Con il sangue del Suo cuore Cristo acquistò la Chiesa (At 20, 28); sull’altare Egli continuamente rinnova, in modo incruento, il sanguinoso Sacrificio del Golgota per la Sua Chiesa, così come sempre gloriosamente la presenta – senza macchia o ruga, santa e immacolata (Ef 5, 25-27). In virtù del Sangue dell’Agnello (Ap 12, 11), che ogni giorno fluisce nel calice, la Chiesa guadagna la vittoria sui suoi nemici, e invariabilmente esce trionfante dal suo combattimento con le porte dell’inferno e le potenze anti-cristiche del mondo. Nel Sacrificio dell’Altare, Cristo si fa avanti come mediatore e

avvocato presso Dio a nome della Chiesa, per sostenerla ed esaltarla in tutte le sue necessità e tribolazioni, per umiliare i suoi nemici e gettarli in confusione. 

Da ciò possiamo concludere che certe membra del corpo mistico di Cristo hanno una partecipazione particolarmente grande in questo frutto sacrificale universale, in quanto contribuiscono principalmente al bene comune della Chiesa – cioè, i pastori e i maestri della Chiesa (Papa, vescovi e sacerdoti). Spetta loro principalmente di promuovere la gloria e la santità della Chiesa; essi hanno grande bisogno di luce soprannaturale, di forza e resistenza, per perseverare con coraggio nei combattimenti angoscianti che sono quasi costantemente costretti a condurre in nome del gregge di Cristo che è loro affidato, per l’unità e la libertà, per i tesori di fede e di grazia della Chiesa cattolica.

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