I Padri dell’Oriente (Parte III)

Negli scritti di S. Crisostomo († 407), troviamo molte importanti spiegazioni relative al sacrificio dell’Eucaristia. Con stupore loda la dignità del sacerdozio cristiano, che “non un uomo, non un angelo, né un arcangelo, né qualsiasi altro potere creato, oltre lo Spirito Santo stesso che lo istituì.” Egli mostra quale purezza e timore di Dio sono necessari affinché il sacerdote possa celebrare degnamente il santo e tremendo Sacrificio.
Quando si contempla come il Signore viene sacrificato e posto lì, e come il sacerdote sta in piedi e prega durante il Sacrificio: ti immagini ancora di essere fra gli uomini e su questa terra?” Coloro che non rimangono per la conclusione di questa azione sacra, ma che in modo irriverente e distraendo gli altri lasciano la chiesa al momento della Comunione, sono severamente biasimati dal Santo.
Li ammonisce in tal guisa: “Che stai facendo, o uomo? Quando il sacerdote si trova davanti all’altare, le sue mani alzate al cielo, invocando lo Spirito Santo, affinché Egli venga a toccare (ovvero cambiare) i doni che si trovano lì, allora vi regna la quiete perfetta, il silenzio profondo; ma quando lo Spirito ha concesso la grazia, quando Egli è venuto, quando Egli ha toccato i doni sull’altare, quando tu vedi l’Agnello immolato e preparato, poi fai rumore e crei turbamento, allora si contende e si litiga”.
Egli insegna che sulla Croce e su ogni altare l’offerta sacrificale è una sola e la stessa – l’Agnello divino Gesù Cristo. “Offriamo sempre la stessa Vittima, e non un agnello oggi e un altro domani, ma sempre lo stesso, in modo che il sacrificio è uno solo. Ora, poiché il Sacrificio è offerto ovunque, non ci sono anche molti Cristi? Niente affatto, perché Cristo è uno solo ed è lo stesso in tutti i luoghi, perfetto qui e perfetto ovunque, – un solo corpo. Ora, come in ogni luogo, Colui che viene sacrificato è un solo corpo e non molti corpi, così pure c’è un solo sacrificio. Il nostro Sommo Sacerdote è Colui che ha offerto il Sacrificio che ci purifica. Quello che fu allora offerto, è offerto ancora adesso; perché è inesauribile“. S. Crisostomo fa risalire l’usanza di offrire il sacrificio della Messa per i defunti agli Apostoli. “Non per niente“, dice, “gli Apostoli ordinarono che ai tremendi misteri i defunti dovessero essere ricordati.
Sapevano che da ciò avrebbero tratto grande profitto e vantaggio. Infatti, se tutta la comunità e l’assemblea dei sacerdoti si uniscono, mentre il terribile sacrificio si sta svolgendo presso l’altare, – perché non dovremmo propiziare Dio pregando in loro favore? Questo è da intendersi solo di coloro che sono morti nella fede. – “Volete il sangue“, dice Cristo “allora offrite non il sangue degli animali, ma fate arrossare il Mio altare con il Mio sangue! Che cosa è più impressionante, ma allo stesso tempo più amorevole? Così agiscono gli amanti….
Ma gli amanti manifestano la loro liberalità nel concedere denaro, doni e vesti; mai nessuno ha dato il suo sangue: ma Cristo in questo modo ci ha dimostrato la Sua cura e l’intenso amore per noi. Nell’Antica Alleanza, mentre gli uomini erano ancora imperfetti, Egli accettò davvero anche il sangue, che gli uomini offrivano agli idoli, per staccarli dagli idoli e questa era davvero una prova del Suo indicibile amore. Ma nella Nuova Alleanza Egli vorrebbe che questa santa azione fosse compiuta in un modo più tremendo e magnifico, in quanto Egli ha cambiato il sacrificio stesso, comandando che fosse sacrificato Egli stesso al posto degli animali irrazionali”.