Ho partecipato alla Marcia per la Vita

Ho partecipato alla Marcia per la Vita che si è svolta a Roma il 22 maggio.
Era la decima Marcia per la Vita e io ho partecipato a tutte le Marce, a cominciare dalla prima, quella che si svolse a Desenzano sul Garda il 18 maggio 2011. Lo scorso anno, 2020, non c’è stata Marcia a causa della pandemia e quest’anno, a causa delle restrizioni, non è stato possibile marciare attraverso le vie del centro di Roma, ma la manifestazione si è svolta in maniera statica nel magnifico scenario di quella che una volta si chiamava via dell’Impero e oggi si chiama via dei Fori Imperiali, tra piazza Venezia e il Colosseo.
Tuttavia, come ha detto nel suo discorso Virginia Coda Nunziante, la sostanza della Marcia per la Vita, fin dalla sua prima edizione, non è stata quella di marciare, ma quella di esprimere una presenza pubblica nelle strade, nelle piazze, ovunque possibile, per affermare che la vita è un dono indisponibile di Dio e per combattere l’iniqua legge 194, che ha legalizzato l’uccisione in Italia, sino ad oggi, di oltre sei milioni di innocenti. E in piazza anche questa volta c’eravamo. Cinquemila persone secondo la Questura, come riporta anche il Corriere della Sera, probabilmente molte di più, ma ciò che importa non è il numero, è la forza del messaggio: un sì alla vita e un no all’aborto, senza eccezioni e senza compromessi, come dice lo slogan della Marcia per la Vita.
E a via dei Fori Imperiali il messaggio è risuonato con forza, lanciato innanzitutto da due ambasciatori che rappresentavano i rispettivi governi presso la Santa Sede: l’ambasciatore di Polonia e quello di Ungheria.
L’ambasciatore polacco Janusz Kotanski ha affermato che la famiglia è al centro della politica sociale del governo polacco – Nello specifico, vengono realizzati i seguenti programmi:
– „Famiglia 500 più” – un sostegno finanziario per ogni bambino;
– „Buon Inizio” – investimento dedicato all’educazione dei bambini polacchi, un supporto una tantum per tutti gli studenti;
– „Programma Bimbo più” – finanziamento per lo sviluppo delle istituzioni che si prendono cura dei bambini fino al terzo anno di età;
– „Carta della Famiglia Numerosa”, un sistema di sconti e servizi aggiuntivi alle famiglie che hanno più di tre figli.
L’ambasciatore dell’Ungheria Eduard Habsburg ha ricordato a sua volta che la politica familiare del governo ungherese –ha ottenuto come risultato un aumento dei matrimoni del 40%; un calo dei divorzi del 25%,;una diminuzione degli aborti del 30%.
Discorsi concreti quelli dei due ambasciatori che dimostrano come è possibile un’inversione della tendenza nella politica e che i cittadini possono determinare questa inversione di tendenza con il loro voto e la loro pressione sugli uomini politici.
Il vescovo di Sanremo-Ventimiglia, mons. Antonio Suetta, in collegamento video, sul maxischermo del palco della Marcia per la Vita ha parlato non come politico, ma come Pastore della Chiesa, incoraggiando la Marcia, il cui «scopo principale è ancora una volta di dire con chiarezza, con coraggio e con perseveranza instancabile che chiediamo la abrogazione dell’iniqua legge 194. Assistiamo con profondo dolore – ha detto – allo scempio che i crimini contro la vita producono in seno all’umana società, devastandola e privandola di speranza e di futuro. Mi domando come sia possibile parlare di futuro e quindi di natalità senza denunciare e rigettare la principale causa del cosiddetto freddo inverno demografico, che stiamo attraversando» ovvero «la piaga dell’aborto e non soltanto per i numeri – cifre da paura e da autentico genocidio -, ma anche per la mentalità da esso presupposta, una mentalità individualistica, edonista e priva di prospettiva verso un autentico orizzonte antropologico ed un effettivo bene comune». Il comandamento «Non uccidere» è un’«istanza insopprimibile, che non può essere abrogata o sospesa né dalla pretesa di autodeterminazione né da leggi ingiuste e quindi illegittime. La disobbedienza a tale comandamento di Dio è purtroppo foriera di una serie di sovvertimenti, che, sotto le inadeguate e mentite spoglie delle libertà personali e dei diritti individuali, minacciano uno dei capisaldi dell’umana convivenza: la famiglia. Il dibattito in corso sul ddl Zan ne è amara conferma. E noi non staremo a guardare, ma ci alzeremo in piedi. Non dobbiamo temere di affrontare una cultura di morte dilagante, di contrastare anche i poteri più forti con tutti i mezzi e, neppure tanto sommessamente, ricordo: anche con il nostro voto».
Mons. Suetta ha ricordato infine le parole del libro del Siracide, che suonano come un inno ad un impegno costante e quotidiano: «Lotta sino alla morte per la verità, il Signore Dio combatterà per te (4, 28)».
Dopo alcune bellissime testimonianze di Anna Bonetti, una influencer di 23 anni, sorda dalla nascita a causa di un’anomalia congenita, e di Anna e Dario Alinti, una coppia di Milano, che nel 1980 ha vissuto l’esperienza dell’aborto, la presidente della Marcia per la Vita, Virginia Coda Nunziante, alla cui perseveranza si deve il successo di questi dieci appuntamenti ormai entrati nella storia, ha concluso l’evento con queste parole:
“La battaglia contro la cultura abortista va combattuta in nome della difesa di un ordine morale di valori, cioè di quella legge naturale e morale che ha in Dio la sua causa e il suo ultimo fine. Alla Sua gloria ed ai Suoi interessi abbiamo sempre sottomesso la nostra battaglia, che ci vede come semplici strumenti di un piano più alto, di cui Dio è regista, ed è sempre vincitore.
Dobbiamo desiderare profondamente che tutta la nostra società torni a essere profondamente cristiana perché solo in questo modo si ritroverà la pace, l’armonia, la crescita e la prosperità. E questo lo dico in quanto cittadina italiana che ama profondamente il proprio Paese ma anche in quanto cattolica, perfettamente cosciente che la società o si converte o andrà verso un inesorabile declino.
Noi oggi abbiamo la soddisfazione di aver combattuto una buona battaglia in difesa della vita, contro l’aborto, senza eccezioni e senza compromessi.
Torniamo alle nostre case con il cuore pieno di soddisfazione e di fiducia nel futuro perché la Divina Provvidenza non fa mai mancare il suo aiuto a chi si schiera in difesa della Verità e del Bene”.
Con questa fiducia continuiamo la nostra battaglia in difesa della vita naturale e soprannaturale della nostra nazione.