< Torna alla categoria

Gli angeli guerrieri

Arte e Cultura09 Settembre 2019
Testo dell'audio

«La Madre di Dio è il generale dell’esercito di Dio – scriveva l’abate Henry-Marie Boudon– e gli angeli ne costituiscono le gloriose truppe: dunque essi sono i soldati di Colei che da sola è terribile come un esercito schierato a battaglia». Torna allora quanto mai attuale l’invito di san Leone Magno: «Fatevi amici gli angeli» e avrete così il patrocinio della Regina degli angeli.

«L’origine del male nel mondo è fuori del mondo»: con questo adagio si suole ricondurre l’origine del male ad una guerra avvenuta prima che il mondo fosse, la guerra degli angeli che, creati liberi, furono da Dio sottoposti ad una prova per meritare la visione beatifica. Si ritiene comunemente che tale prova sia consistita nell’assenso al piano dell’Incarnazione del Verbo nella natura umana, al quale alcuni degli angeli si ribellarono, ritenendo la propria natura superiore a quella umana e dunque negando la propria sottomissione ai divini decreti.  Di qui la guerra tra gli angeli buoni e quelli ribelli descritta nell’Apocalisse:

«Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli» (Ap 12, 7-9).

Dio premiò gli angeli fedeli confermandoli in grazia, e in tal modo, come affermano i teologi, cessava per loro lo stato di viatori, ossia lo stato di prova, per entrare definitivamente nello stato di termine, in cui è impossibile ogni mutamento sia in bene che in male: così essi divennero infallibili e impeccabili:

«Il loro intelletto non potrà mai aderire all’errore, e la loro volontà non potrà mai aderire al peccato. Elevati allo stato soprannaturale, godono della Visione Beatifica di Dio».

Lotta agli spiriti ribelli

Tutti gli angeli hanno raggiunto la visione beatifica, poiché hanno combattuto una battaglia tremenda e l’hanno vinta: sono dei guerrieri. Padre Pio non esitò a definire l’angelo custode un «insigne guerriero», poiché fu «uno di quei tanti che, assieme all’angelo san Michele lassù nell’empireo, difesero l’onore di Dio contro satana e contro tutti gli altri spiriti ribelli ed infine li ridussero alla perdita e li rilegarono nell’inferno».

L’esistenza degli angeli è un punto indiscutibile della nostra fede, punto che i Concili Lateranense IV e Vaticano I hanno affermato in modo chiaro ed incontrovertibile.

L’Aquinate ha dedicato pagine di mirabile densità teologica a questi beati Spiriti la cui esistenza potrebbe, in qualche modo, secondo il Dottor Angelico, essere dimostrata anche con la semplice ragione. Infatti, tra la realtà increata ed immateriale, che è Dio, e la realtà materiale e creata, che sono gli uomini, occorreva una realtà intermedia, creata ma spirituale, quella degli angeli, per raggiungere la perfezione della creazione.

Gli angeli – essendo puri spiriti – sono dotati di un intelletto e di una volontà incomparabilmente superiori a quelli umani. Mentre l’intelletto umano, infatti, procede per ragionamenti graduali, di verità in verità, quello angelico comprende tutto immediatamente. Conoscendo un principio, ne vede al contempo tutte le conseguenze; conoscendo una verità, ne vede simultaneamente tutti i possibili aspetti.

«La conoscenza intellettuale dell’uomo si realizza mediante l’astrazione – scrive l’Aquinate –, la libera scelta mediante la deliberazione. Per quanto riguarda l’ordine conoscitivo, gli angeli sono dotati di intuizione intellettuale, grazie alla quale, vedono immediatamente (senza astrazione) gli oggetti conosciuti».

Ma anche la volontà angelica è incomparabilmente superiore a quella umana. Quando un angelo vuole, vuole con tutta la sua potenza e non cambia. Le sue decisioni sono certe ed irrevocabili. «Le loro scelte sono rapidissime, pressoché immediate (senza formazione di giudizio)», scrive san Tommaso. Ecco perché sono anche chiamati “Intelligenze”.

Emanazione della bellezza di Dio

Ancora l’Aquinate spiega che ogni angelo differisce dall’altro e ciascuno è una specie a sé. Essi sono indicibilmente belli, non avendo ombra d’imperfezione, né di difetto. Nulla sulla terra può darci un’idea della loro bellezza. Essi sono come delle emanazioni della bellezza di Dio.

Santa Francesca Romana affermò che, se un angelo apparisse in tutto il suo splendore, la luce del sole, della luna e di tutte le stelle si oscurerebbe all’istante.

Sant’Anselmo va oltre sostenendo che, se Dio ponesse un angelo nell’orbita del sole e lo circondasse di tanti soli quante sono le stelle e permettesse a quello Spirito angelico di emettere un solo raggio della sua gloria, esso oscurerebbe all’istante lo splendore di tutti i soli e li renderebbe invisibili.

La bellezza degli angeli è così radiosa che – secondo santa Brigida –, se uno solo di essi apparisse ad un mortale, gli sarebbe causa di morte immediata.

Essendo esseri spirituali perfetti, gli angeli hanno uno straordinario potere, che esercitano anzitutto sulla creazione. Secondo san Tommaso, ogni stella, pianeta o sole, ogni corpo celeste ha il suo proprio angelo. Ciò è dovuto al fatto che, benché Dio abbia dato a ciascun astro il suo proprio corso, la materia rimane corruttibile e dunque soggetta ad errori e a deterioramento. Per prevenire qualunque disordine, Dio ha affidato agli angeli il governo dei corpi celesti che vagano nello spazio a velocità inesprimibile. Ciò richiede, evidentemente, una potenza straordinaria.

Sulle orme dell’Angelico, il beato cardinale John Henry Newman, in un celebre Sermone, non esitò ad attribuire agli angeli non solo il governo dell’intero universo, ma anche del corso della natura sulla terra:

«Come l’anima muove il corpo, così ci sono Intelligenze spirituali che muovono quelle vaste e meravigliose regioni della natura che sembrano inanimate. I movimenti della natura, l’alternarsi del giorno e della notte, dell’estate e dell’inverno, del vento e delle tempeste, ci ricordano l’esistenza dei beati e diligenti angeli di Dio. Ogni volta che ci guardiamo intorno, siamo indotti a ricordarci di quei bellissimi e santi Esseri, quei servi dell’Altissimo, che si degnano di servire gli eredi della salvezza. Ogni ventata di aria, ogni raggio di luce e di calore, ogni bel paesaggio sono, per così dire, il lembo del loro abito, la frangia del mantello di coloro che in Cielo contemplano il Volto di Dio».

Così nella Sacra Scrittura…

Ma il potere degli angeli non è limitato al governo dell’universo materiale. Esso si estende anche agli uomini e ai demoni. Se è vero che un solo demonio può sgominare tutti gli eserciti umani uniti, è anche vero che un solo angelo ha il potere di sconfiggere tutti i demoni in un istante.

Nella Sacra Scrittura abbiamo alcuni esempi della potenza irresistibile degli angeli. Nell’Esodo si legge che, per punire gli egiziani e liberare il popolo eletto, Dio mandò un angelo sterminatore, che uccise migliaia di egiziani in una sola notte. In un’altra occasione Sennacherib, imperatore dell’Assiria, attaccò Israele invitandolo alla resa ed irridendo il suo Dio. Ma Questi mandò il suo angelo, che sterminò 185.000 assiri in una notte (2Re 19, 35). Un angelo ha il potere di eliminare milioni di uomini come queste poche migliaia.

Cacciata di Eliodoro dal tempio

Di particolare interesse è l’episodio di Eliodoro, narrato nel secondo libro dei Maccabei, il quale voleva impossessarsi dell’erario del tempio di Gerusalemme. Ma, appena entrò nel luogo santo, venne colpito insieme ai suoi satelliti dalla potenza di Dio. «Apparve loro, infatti – si legge nel testo sacro – un cavallo, montato da un cavaliere terribile, rivestito di splendida bardatura, il quale si spinse con impeto contro Eliodoro e lo percosse con gli zoccoli anteriori, mentre il cavaliere appariva rivestito di armatura d’oro. A lui apparvero inoltre altri due giovani dotati di gran forza, splendidi di bellezza e con vesti meravigliose, i quali, postisi ai due lati, lo flagellavano senza posa, infliggendogli numerose percosse. In un attimo Eliodoro fu atterrato e si trovò immerso in una fitta oscurità» (2Mac 3, 25-27). Il terribile cavaliere magnificamente vestito si ritiene che fosse san Michele, il gran protettore del popolo di Dio, e gli altri due giovani di virile beltà altri due angeli a cui Dio aveva ordinato di reprimere l’audacia insolente dell’empio Eliodoro.

Ancora nel secondo libro dei Maccabei si legge del prode Giuda il quale, nella sua lotta contro Timoteo e i suoi uomini, fu assistito dall’intervento speciale delle forze angeliche:

«Accesasi una lotta durissima, apparvero dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d’oro, che guidavano i Giudei. Essi presero in mezzo il Maccabeo e, riparandolo con le loro armature, lo resero invulnerabile; contro gli avversari invece scagliarono dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si dispersero in preda al disordine. Ne furono uccisi 20.500 e seicento cavalieri» (2Mac 10, 29-31).

Nella storia

Ma gli angeli hanno fatto sentire la loro presenza anche in molteplici altre occasioni nel corso della storia. Quando Olibrio, re dell’Ungheria, confidando nel suo potentissimo esercito, decise di far guerra ai Tartari, un santo vescovo gli consigliò di pregare molto prima di intraprender una simile impresa, ciò che egli fece senza indugio. In risposta alle sue preghiere, gli apparve il suo angelo custode, che lo dissuase dal far guerra ai Tartari con queste parole: «La tua causa non è giusta e perciò sarai sconfitto. Non confidare nel tuo esercito, poiché l’Angelo dei Tartari combatterà contro di te, tu sarai abbattuto e io non posso aiutarti in ciò che non è giusto». Il Re seguì il consiglio dell’angelo e fece pace con i Tartari, i quali accettarono le sue proposte di pace, poiché in ciò ebbe l’aiuto dell’angelo. In ringraziamento dello straordinario avvenimento, il re celebrò feste magnifiche in onore dell’angelo custode del Regno e pose una sua immagine sulla corona reale. Da allora per i re di Ungheria divenne consuetudine chiedere l’aiuto di Dio in tutti gli affari temporali attraverso l’intercessione dell’Angelo custode del Regno.

Con tutti gli angeli buoni al nostro fianco e con la nostra fedele e piena cooperazione, noi saremmo certamente inespugnabili. «Un solo Angelo è più forte, per il potere che gli viene da Dio, di tutti i demoni insieme. Tutti questi Spiriti beati – scrive l’abate Henry-Marie Boudon nel suo Trattato sugli angelici proteggono con una bontà che è al disopra di ogni immaginazione e i demoni hanno un enorme terrore di loro, anzi li temono più di quanto temono i Santi, ad eccezione della Madre di Dio. La ragione è che, avendo gli Angeli buoni combattuto generosamente per la causa di Dio contro questi apostati al tempo della ribellione, hanno meritato un forte impero su di loro».

Nell’ora presente, in cui le potenze delle tenebre sono al culmine della loro attività, è quanto mai necessario il ricorso ai santi angeli e a san Michele in particolare, l’Angelo guerriero per antonomasia, il conquistatore di Lucifero, che schiaccia con il suo tallone, trafigge con la sua lancia e tiene per sempre incatenato. Contemplando sempre il volto di Dio (Mt 18, 10), che è l’eterna Verità, gli angeli combattono ogni forma di errore e di oltraggio alla legge divina e rivelata. Essi, che sono spiriti guerrieri, ci aiutano e ci sostengono non solo nell’inevitabile battaglia difensiva, ma anche nel combattimento aggressivo contro l’errore e il male sotto ogni forma.

******

Questo testo di Cristiana de Magistris è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

Da Facebook