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Forenza, città dei Templari?

Tesori d'Italia12 Dicembre 2018
Testo dell'audio

Sulla strada che porta da Venosa ad Acerenza, svetta in cima a un colle di oltre 800 metri, la medievale Forenza, cittadina che non corrisponde esattamente alla Forentum di cui parlano gli antichi scrittori latini, ma che è sorta in un sito vicino verso il IX-X secolo per iniziativa dei forentani che cercavano un luogo più sicuro e meglio difendibile.

Della sua storia però ci sono giunte notizie frammentarie e scarne, anche se sappiamo che nel periodo longobardo appartenne al gastaldato di Acerenza.

Il centro storico ha tutto il fascino dei borghi medievali della zona, e ingloba interessanti chiese, come quella del Crocifisso costruita nel 1680, che fa parte del convento dei Cappuccini e ospita affascinanti altari lignei, oltre a un prezioso crocifisso ligneo del XVII secolo, tele del ‘500, un coro del XVI secolo e un dipinto di Santa Maria della Stella del XIV secolo.

Affascinante è anche la chiesa rupestre di San Biagio, scavata in una roccia da un seguace basiliano di San Vitale.

Forenza e i templari

Ma Forenza negli ultimi anni è diventata più famosa perché alcuni storici affermano poter essere il luogo natio del fondatore e primo Gran Maestro dell’ordine dei Templari.

Infatti, Pagano dei Pagani e la moglie Emma, Signori di Forenza, sarebbero stati i genitori di Ugo dei Pagani e possedevano in località Difesa San Martino una chiesa e una Commenda Templare con annessi terreni e caseggiati appartenuti all’ordine dei “Poveri Soldati di Cristo”, come inizialmente furono chiamati i Templari, beni che, all’atto dello scioglimento dell’ordine sarebbero stati trasferiti all’Ordine di San Giovanni.

Un’ipotesi che sembrerebbe accettabile poiché già nel 1500 e 1600 storici come Antonino d’Amico e Filiberto Campanile, avrebbero sostenuto questa tesi. Del resto risulta che Pagano dei Pagani e la moglie erano feudatari di Forenza all’epoca in cui sarebbe nato il figlio Ugo, così come è stata documentata l’accettazione di una donazione da essi fatta alla Trinità di Venosa di due chiese che erano nel territorio di Forenza con tutti i terreni circostanti.

Che poi il nome di Ugo dei Pagani sia stato francesizzato e la storiografia ufficiale (francese) lo faccia nascere in territorio francese potrebbe non stupire. Resta la certezza che nella zona, ovunque, ci sono tracce dei Templari, simboli, elementi di toponomastica e possedimenti di proprietà dell’Ordine, le famose “grancie” delle mansioni in grado di ospitare i pellegrini diretti in Terra Santa.

Questa disputa, che forse mai si risolverà, ha avuto il merito di far convergere un forte interesse verso la Lucania e la sua storia.

 

Questo testo di Elisa Alberti è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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