< Torna alla categoria

Festa del Sacro Cuore di Gesù 

Omelie di un domenicano per l'anno liturgico24 Giugno 2022
Testo dell'audio

Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza

Qualche volta potremmo essere tentati di voler vivere in un tempo della storia della Chiesa diverso dal nostro. Non sarebbe stato bello – potremmo pensare – vivere nei primi secoli del cristianesimo, quando la vita degli apostoli e i miracoli che convertivano i pagani erano ancora vivi nella memoria dei fedeli? Oppure, non sarebbe stato bello vivere nel Medioevo, quando il cristianesimo era forte ed in ogni città venivano costruite grandi cattedrali? Sì, sarebbe stato bello vivere in quei tempi; ma Dio, nella Sua bontà, dà a ciascun tempo speciali grazie che mancano in altri; e perciò i figli della Chiesa in questi ultimi tempi godono di alcuni vantaggi che i nostri antenati nei tempi passati non avevano. 

Tra questi vantaggi, certamente uno dei più grandi è la rivelazione, per la nostra devozione e la sacra liturgia, del mistero del Cuore divino di Gesù. Naturalmente, non c’è mai stato un tempo in cui la Chiesa abbia ignorato l’amore di Cristo per il Suo popolo, sia per il suo popolo nel suo insieme che per ciascuno dei fedeli in particolare. Ma lo Spirito Santo voleva che quest’amore fosse portato all’attenzione dei cristiani in modo più evidente in questi ultimi tempi. Il primo strumento che scelse a tal fine fu la benedettina tedesca Santa Gertrude, talvolta chiamata Santa Gertrude la Grande. Aveva solo vent’anni quando, nell’anno 1281, fu visitata da San Giovanni evangelista, e le fu rivelata la futura glorificazione del sacro Cuore di Gesù nella Chiesa. Santa Gertrude chiese a san Giovanni perché non avesse parlato più diffusamente di questo argomento nel suo Vangelo, e in particolare perché non avesse descritto ciò che aveva provato nell’adagiarsi sul Cuore di Cristo nell’ultima Cena. L’Evangelista rispose che, quando aveva scritto il vangelo, la Chiesa era ancora giovane e il suo compito era stato quello di scrivere brevemente della vita terrena del Verbo increato di Dio. La rivelazione delle ricchezze del Sacro Cuore era riservata, disse a santa Gertrude, ad un tempo successivo, quando l’amore degli uomini avrebbe cominciato a raffreddarsi.

Santa Gertrude scrisse ciò che le era stato rivelato, ma i suoi scritti, pur apprezzati da alcune anime, non erano molto letti al di fuori delle case religiose. Così, quattrocento anni dopo, quando il protestantesimo aveva cominciato, per così dire, a raffreddare gran parte del mondo cristiano, nostro Signore parlò a Santa Margherita Maria, che aveva ventisei anni, e viveva in un convento insignificante della Francia. Le disse che doveva far istituire una nuova festa nel calendario della Chiesa! Quando morì, nel 1690, ebbe la gioia di vedere la propria comunità inginocchiarsi in atto di riparazione davanti ad un’immagine del Sacro Cuore; ma la festa non esisteva ancora. Altro tempo sarebbe passato prima che, nel 1765, un Papa concedesse alla chiesa in Polonia il diritto di celebrare una messa e un ufficio in onore del Sacro Cuore. E infine, dopo altri cento anni, su richiesta di tutti i vescovi di Francia, il beato Pio IX estese la festa a tutta la Chiesa.

Tuttavia, benché questa glorificazione del Cuore del Suo Figlio sia un dono di Dio Padre alla Chiesa in questi ultimi tempi, era stato previsto dallo Spirito Santo sin dall’inizio. Se leggiamo i libri di Mosè, e la più famosa delle manifestazioni di Dio, che cosa troviamo? Nel libro dell’Esodo, Dio appare a Mosè in mezzo a un roveto ardente. Arde ma non si consuma. E il Signore parla a Mosè dal fuoco e dal roveto con un messaggio di misericordia: Ho visto la miseria del mio popolo e, conoscendo le sue sofferenze, sono sceso per liberarlo. È un’immagine del Cuore del Salvatore, il Salvatore che è sceso dal cielo per liberare gli uomini: il Suo Cuore è ardente di amore misericordioso per loro, ma trafitto dall’ingratitudine del genere umano, come da tante spine. 

Ma possiamo andare ancora più indietro di Mosè. Se leggiamo la vita del primo Adamo, cosa troviamo? Egli è gettato da Dio in un sonno profondo, il suo fianco è aperto, e da esso è fatta per lui una sposa. È un’altra immagine di Nostro Signore, il secondo Adamo. Dopo essere stato gettato nel sonno della morte sulla croce, uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Il sangue e l’acqua che sgorgarono dal Cuore di Cristo sono inseriti nella Chiesa, per potere dello Spirito Santo. L’acqua ci lava nel battesimo; il sangue ci nutre nella Santa Comunione. Così è stata fatta una sposa per il divino Sposo.

Certo, il Cuore di Cristo batteva d’amore per l’umanità sin dal momento in cui fu formato nel seno della Vergine Santa per potenza dello Spirito Santo. Fin dall’inizio dell’incarnazione, l’intelletto umano di Gesù vide la divinità, e vedendo tutte le cose nella divinità, vide tutti gli esseri umani che erano vissuti e sarebbero vissuti sulla terra. Nel vederli, Gesù li amò anche con la volontà umana; non solo amò l’intera umanità, ma ebbe per ogni essere umano un amore unico.

Per gli uomini, prima esiste il cuore, e solo dopo viene la carità: per esempio, quando una persona viene battezzata. Nel caso della natura umana del nostro Salvatore, è vero il contrario. Esisteva prima la Sua carità, ed è stata questa stessa carità che ha fatto palpitare il Suo Cuore. Questo è l’insegnamento dell’abate benedettino, Dom Guéranger, il quale scrive: “Il Suo amore fece palpitare quel Cuore che fece circolare nelle Sue sacre vene il Sangue della redenzione”. 

Ma, a partire dalla Passione di Nostro Signore, il Suo Cuore divino ha un nuovo motivo d’amore. Infatti, la Chiesa, e noi come Sue membra, siamo stati formati dal sangue e dall’acqua che scorreva dal Suo sacro costato. Siamo il frutto della Sua grande opera. Così dice ancora Dom Guéranger:

Cristo, essendo ora in possesso di colei che ha ferito il Suo Cuore, le dona, in cambio, pieno potere su quel sacro Cuore da cui Essa è uscita. Lì sta il segreto di tutto il potere della Chiesa. Se Adamo, il nostro primo padre, peccò, fu perché Eva usò, per il male, la sua influenza sul suo cuore, ingannando lui e noi in lui; Gesù ci salva, perché la Chiesa ha conquistato il Suo Cuore; e quel Cuore umano non poteva essere conquistato senza che anche la divinità fosse mossa alla misericordia.

In altre parole, le preghiere della Chiesa non possono non toccare il Cuore del suo divino Sposo, e questo Cuore supplirà alle nostre mancanze. Termino con alcune parole con le quali i redattori degli scritti di Santa Gertrude la Grande riassunsero le sue rivelazioni:

Una volta, le venne mostrato il Cuore divino come un tesoro, che possiede tutte le ricchezze; un’altra volta, come un’arpa suonata dallo Spirito Santo, che con la sua musica allieta la Santissima Trinità e tutta la corte celeste. […] È un turibolo d’oro, da cui salgono tanti aromi di incenso profumato, quante sono le diverse razze degli uomini, per i quali il nostro Redentore è morto sulla Croce. […] Fu in questo Cuore che fu composta la Preghiera del Signore, il Pater Noster; quella preghiera fu il frutto del Cuore di Gesù. […] Quando la nostra vita sarà prossima al suo termine, quel Cuore sarà la dimora pacifica, il santo santuario, pronto a ricevere le nostre anime non appena hanno lasciato questo mondo; e avendole ricevute, le conserverà in Sé per tutta l’eternità, e le renderà felici con ogni delizia!

Da Facebook