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Espiazione D – 2. L’effusione del Santissimo Sangue

Spiritualità26 Marzo 2022
Testo dell'audio

In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

In Genesi 4 leggiamo le parole di Dio a Caino: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra… che ha aperto la sua bocca e ha ricevuto dalle tue mani il sangue di tuo fratello”. In Genesi 18 leggiamo: “il grido di Sodoma e di Gomorra si moltiplica ed il loro peccato diviene grave”. San Giacomo scrive di peccati gravi che gridano, “ed il loro grido è entrato nelle orecchie del Signore dei Sabaoth”. Il profeta Isaia ci presenta l’immagine di Dio che considera tutti i peccati di qualsiasi natura come un grido. Così vediamo che il grido dei peccati sale continuamente a Dio in Cielo e lo sfida a manifestare la Sua giusta ira contro il mondo. Eppure il Sangue di Cristo parla più potentemente del sangue di Abele, come afferma la lettera agli Ebrei (24). Infatti il sangue di Abele è il sangue di un uomo, mentre il Sangue di Cristo è il sangue di Dio, capace di espiare i crimini di innumerevoli mondi.

Il Sangue di Dio, come osserva padre Martin di Cochem, grida a Dio ogni giorno nella Santa Messa non con una sola voce, ma con quante ne sparge gocce il Suo Sacratissimo Corpo. Chiama con voce potente e penetrante, grida con tutta la forza della Sua Divinità e Umanità, e questo non in una sola Messa, ma in ognuna che quotidianamente si celebra… e con essa insieme le ferite di Cristo gridano, ognuno di loro una voce individua supplicando all’Eterno Padre la misericordia.

Infine, lo spargimento del Sangue Divino sull’altare non è solo un grido per placare Dio, ma un dolce odore che rallegra il Suo Cuore. Nel Libro dei Numeri 28 leggiamo degli olocausti ebraici: “L’olocausto mattutino che offrirete sempre… in soavissimo odore per il Signore… che sorgerà dall’olocausto e dalla libagione di ciascuno”. San Paolo scrive del sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo (Ef 5): «Cristo ci ha amati e si è consegnato per noi Se Stesso, oblazione e sacrificio a Dio in odore di soavità». Riferendosi a questo brano, il celebrante prega nella Messa in occasione dell’offerta del calice: «Ti offriamo, o Signore, il calice della salvezza, implorando la Vostra clemenza che, dinanzi alla Vostra divina Maestà, salga per la nostra salvezza e quella del mondo intero con odore di dolcezza”.

Il Sangue di Cristo non solo espia dunque i peccati dell’uomo, ma ne estingue il cattivo odore con la sua Divina Dolcezza, che sale in nuvole di profumo dall’altare per riempire i Cortili del Cielo, per dare gioia e refrigerio agli eletti, e per deliziare con la sua gloriosa bellezza il Cuore del Dio Uno e Trino. Amen.

In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen

 

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